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16 marzo 2013

Cementifici e rifiuti come combustibile, la rabbia dei medici contro Clini / CSS : ecco quando cessano di essere considerati rifiuti

Tratto da Greenreport

Cementifici e rifiuti come combustibile, la rabbia dei medici contro Clini.

 

 Clini continua a ricevere critiche per il provvedimento che permette ai cementifici di bruciare rifiuti solidi secondari (i cosiddetti Css). In particolare sono i Medici dell’Associazione Medici per l’Ambiente a puntare il dito contro le emissioni degli impianti.
Ancora polemiche sulla decisione di Clini di permettere ai cementifici di bruciare rifiuti solidi secondari. 
Secondo l’Associazione Medici per l’Ambiente
Studi scientifici internazionali hanno dimostrato che la combustione di rifiuti nei cementifici comporta una variazione delle emissioni, in particolare di diossine, composti organici clorurati e metalli pesanti, e la produzione di diossine è direttamente proporzionale alla quantità di rifiuti bruciati.

Clini dal canto suo ribadisce che la decisione è coerente con le direttive europee ed è stata esaminata dalla Commissione Europea. Ma son in tanti a non ritenere sufficiente una simile spiegazione. Mentre tanti ambientalisti chiedono limiti di legge più restrittivi e migliori tecnologie di abbattimento, i medici del movimento Medicina Democratica criticano aspramente la scelta di Clini, dichiarando senza tanti giri di parole che

i cementifici vogliono i rifiuti non perché “risparmiano” combustibili fossili, ma per i guadagni connessi allo smaltimento. Viene detto che i cementifici distruggono i rifiuti con la stessa efficacia di altri impianti di smaltimento [...] Secondo l’Ente di protezione ambientale Usa (Epa), i cementifici americani sono la seconda fonte di diossine e furani dopo gli inceneritori per rifiuti urbani, grazie alla scelta di utilizzarli per bruciare rifiuti industriali....
Leggi l'articolo integrale

 ECCO IL NUOVO.......CHE AVANZA!

Tratto da Greenreport

Combustibili solidi secondari (Css): ecco quando cessano di essere considerati rifiuti


Eleonora Santucci
Il legislatore italiano stabilisce quando determinate tipologie di combustibili solidi secondari (Css) cessano di essere rifiuti (coerentemente all'articolo 184-ter del Dlgs 152/2006).
E' stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri il regolamento (decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 14 febbraio 2013, n. 22) sui criteri specifici da rispettare affinché determinate tipologie di Css siano escluse dalla qualifica di rifiuto.
Secondo il legislatore italiano (coerentemente a quanto stabilito dalla direttiva europea sui rifiuti del 2008) alcuni rifiuti cessano di essere tali quando sono sottoposti a un'operazione di recupero, incluso il riciclaggio, la preparazione per il riutilizzo e soddisfino criteri conformi a determinate condizioni. Ossia quando i materiali sono comunemente utilizzati per scopi specifici; esiste un mercato o una domanda per tali materiali; i materiali soddisfano i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispettano la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; e l'utilizzo non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute umana.

E sempre secondo il legislatore italiano, tali criteri sono adottati "in conformità a quanto stabilito dalla disciplina comunitaria ovvero, in mancanza di criteri comunitari, caso per caso per specifiche tipologie di rifiuto attraverso uno o più decreti del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare".

Dunque, il nuovo regolamento stabilisce le procedure e le modalità affinché le fasi di produzione e utilizzo del Css, comprese le fasi propedeutiche alle stesse, avvengano senza pericolo per la salute dell'uomo e senza pregiudizio per l'ambiente.(!!!!!!!!!!!)  
In particolare senza creare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, la fauna e la flora; senza causare inconvenienti da rumori e odori e senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse.


Il regolamento si applica al Css-Combustibile, definito dallo stesso legislatore come "il sottolotto di combustibile solido secondario (Css) per il quale risulta emessa una dichiarazione di conformità" e all'utilizzo dello stesso come combustibile nei cementifici e nelle centrali termoelettriche rispettivamente, ai fini della produzione di energia elettrica o termica.
Dove per cementificio si intende un impianto di produzione di cemento avente capacità di produzione superiore a 500 ton/g di clinker e per centrale termoelettrica si intende un impianto di combustione con potenza termica di combustione di oltre 50 MW. Entrambe in possesso di autorizzazione integrata ambientale (Aia) purché dotato di certificazione di qualità ambientale secondo la norma UNI EN ISO 14001 oppure, in alternativa, di registrazione a un sistema di ecogestione e audit (Emas).......


Dunque, il Css cessa di essere qualificato come rifiuto con l'emissione della dichiarazione di conformità nel rispetto di quanto disposto dal regolamento. Esce dalla disciplina prevista per i rifiuti per rientrarci nel momento in cui viene meno la conformità alle caratteristiche di classificazione.
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