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23 maggio 2013

EPPUR QUALCOSA SI MUOVE.......


EPPUR QUALCOSA SI MUOVE.......

1) Clima, eventi estremi e le scelte energetiche del Presidente  Obama 

2) La Cina propone un tetto alle emissioni di CO2 entro il 2016 

3)Come è cambiato il gioco con il boom delle rinnovabili

Tratto da QualEnergia

Clima, eventi estremi e le scelte energetiche di Obama

Il tornado in Oklahoma e i timori per gli eventi climatici estremi sempre più connessi al global warming stanno mettendo gli Stati Uniti e il presidente Obama di fronte a scelte quanto mai urgenti sul fronte energetico.
Sul tavolo c’è l’oleodotto Keystone che dal Canada dovrebbe trasportare negli Usa il petrolio ricavato dalle sabbie bituminose, un processo altamente energivoro e a forte impatto sulle emissioni di CO2, molto osteggiato dall’opinione pubblica.
Collegato agli effetti climatici e ambientali negli States sta inoltre prendendo piede la campagna Divest Fossil Fuels” (vedi Qualenergia.it) che chiede ai cittadini di togliere i propri risparmi da fondi pensione che contengono titoli di multinazionali coinvolte nel settore dei combustibili fossili.  
Un segnale dal basso che potrebbe orientare le scelte delle compagnie energetiche?
L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.
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  Tratto da Rinnovabili.it
 La Cina propone un tetto alle emissioni di CO2 entro il 2016 
Il governo di Pechino potrebbe dare una svolta significativa alla lotta ai cambiamenti climatici: introducendo un limite alle proprie emissioni sarebbe in grado di favorire l’adozione di un accordo mondiale durante la Conferenza di Parigi nel 2015
La Cina propone un tetto alle emissioni di CO2 entro il 2016(Rinnovabili.it) – Se un Paese decide di introdurre un tetto alle emissioni di gas serra compie un passo importante nella lotta al riscaldamento globale, ma se il Paese in questione è il numero uno dei produttori mondiali di anidride carbonica allora la prospettiva cambia totalmente.


Con le sue 8,9 miliardi di tonnellate emesse nel 2011, la Cina ha prodotto il 28 per cento delle emissioni totali di CO2. Dati così eclatanti hanno convinto il governo di Pechino a mutare in maniera drastica l’approccio ai cambiamenti climatici.

È di oggi la notizia che il Consiglio nazionale per lo sviluppo e le riforme (NDRC) ha inviato al Consiglio di Stato cinese una proposta che prevede l’introduzione di limiti alle emissioni di gas serra entro il 2016, qualcosa che gli Stati Uniti non hanno mai realizzato.

La battaglia contro il riscaldamento globale potrebbe ricevere, in questo modo, una spinta senza precedenti. La decisione della Cina, infatti, potrebbe facilmente provocare un vero e proprio effetto domino: i Paesi di tutto il mondo sarebbero incentivati ad accettare con maggiore probabilità tagli rigorosi alle emissioni di carbonio.


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Tratto da Qualenergia


La recente storia del sistema elettrico italiano nella fase dell'esplosione delle rinnovabili: i prezzi, gli incentivi, lo spiazzamento degli impianti convenzionali.
 Quella delle fonti rinnovabili in Italia è una rivoluzione "per sbaglio", ma indietro non si torna....
Indietro non si torna
L’esplosione delle rinnovabili elettriche ha imposto un cambio di paradigma ai mercati dell’elettricità e del gas, dimostrando che un’alternativa esiste. Il prezzo è stato una colossale distorsione delle dinamiche competitive e il proliferare di operazioni speculative, effetto di oltre dieci miliardi di euro l’anno di incentivi.
La domanda è ovvia: non si poteva fare meglio? In un mondo ideale sì, e a una frazione del costo. Ma la realtà è diversa: gli interessi colpiti dallo sviluppo su larga scala delle fonti rinnovabili, soprattutto in un contesto recessivo, sono enormi. L’ETS doveva essere la risposta razionale alle diseconomie ambientali dei combustibili fossili: ebbene, i gruppi di pressione hanno ottenuto allocazioni a buon mercato di diritti di emissione al di là di ogni logica.  
Il naufragio è sotto gli occhi di tutti.
Con un pizzico di cinismo, vien da dire che il cambio di paradigma potesse avvenire solo “per sbaglio”. Così è stato: ora c’è da rimettere ordine, ma indietro non si torna.
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