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16 giugno 2013

Enel di Brindisi e contrada Cerano, storia di ordinaria sopraffazione

Tratto da  Firstlinepress

Enel Brindisi e contrada Cerano, storia di ordinaria sopraffazione

Enel Brindisi e contrada Cerano, storia di ordinaria sopraffazione
  • 16 giugno 2013
(Breve intervista a chi vive a ridosso del mostro)

La centrale ENEL Federico II è una centrale termoelettrica a carbone con una capacità totale di 2640 MW installati. E’ la 18esima peggiore centrale d’Europa in termini di emissioni, la prima con riferimento alla classifica italiana. (Wikipedia)
Cerano è una contrada situata a pochi chilometri da Brindisi. In essa ha sede la centrale Federico II di proprietà dell’ENEL, che copre gran parte del territorio. (fonte Wikipedia).

A Cerano, a poche centinaia di metri dal mostro, abitano circa duecento persone, perlopiù famiglie di agricoltori.....


Cosa significa vivere qui, di fronte alla mega centrale Enel e a poche centinaia di metri dal nastro?
Alessandra, una di loro, risponde: – Come si vive? Beh, noi vivevamo qui ancor prima dell’arrivo della centrale Enel. Coltivavamo uliveti, vigneti e seminativi come il grano duro, piselli e broccoli irrigati con le acque del Canale Pandi e con quelle dei circa 97 pozzi privati che oggi purtroppo risultano inquinate . I nostri pozzi di falda freatica profondi poco più’ di 6 metri ci davano un’acqua dolce che permetteva una straordinaria produzione di carciofi. In questa zona arrivavano da tutte le parti d’Italia per partecipare alle aste per l’acquisto dei campi di carciofi.
Poi è arrivata Enel, e sono arrivati i guai.-
La signora seduta accanto a lei continua:Enel ha costruito un nastro trasportatore lungo più di 13 chilometri, largo quanto una strada a doppia corsia e profondo circa 20 metri. Un’enorme barriera di cemento. Durante la notte, sentivamo i rombi delle pompe che prosciugavano l’acqua della falda di superficie che risaliva, riempiendo gli scavi fatti di giorno. In un certo senso era come se la natura stessa si ribellasse all’opera, ostacolandone i lavori. Così, hanno pensato bene di perforare il terreno facendo defluire la falda acquifera superficiale nella falda di profondità . Hanno commesso il più grande disastro idrogeologico che il nostro territorio abbia mai subito, e le nostre istituzioni non hanno aperto bocca.....

Quando vi siete resi conto di avere dei problemi con l’acqua?
-Durante i primi anni del 1990 sono iniziati i problemi e intorno al 1995/96 abbiamo comunicato per la prima volta al comune di Brindisi che c’erano problemi alla falda. Intanto, avendo i nostri pozzi sterili d’acqua e non potendone fare a meno, siamo stati costretti a scendere a maggiori profondità, ma scendere a 50 metri con un pozzo significa avere acqua salata, significa irrigare e col tempo salinizzare i terreni rendendoli improduttivi.  
Io sono in cura da un dermatologo – continua la donna – dai nostri rubinetti esce acqua salata da 20 anni ormai nel silenzio totale. Noi vogliamo che ci restituiscano il nostro bene primario. Sul tetto della mia casa, come in tutte le altre costruzioni rurali della zona, ci sono delle cisterne per la raccolta dell’acqua piovana che, assieme ai pozzi, costituivano la risorsa idrica di ogni famiglia. Adesso l’acqua che raccolgo nella mia cisterna è piena di polveri di carbone e la cosa assurda è che nell’impianto Enel l’acqua potabile è stata portata. Cosa gli costa portarla qui?  
Siamo oltre 200 persone residenti qui a Cerano e tutti usiamo un’acqua che è stata vietata per le piante. –
 
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