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20 giugno 2013

Ilva e partiti, ora il re è nudo: le vergogne sono visibili al pubblico.

Il Fatto Quotidiano .
Ilva e partiti, ora il re è nudo
di  | 20 giugno 2013
La Procura di Taranto in fondo non aveva già indagato
 in passato sull’Ilva? Dove è dunque la novità di oggi?

La novità è la diossina.
La novità sono i politici 
sotto inchiesta.
La novità sono i cittadini che prendono 
coscienza e sostengono i magistrati.
Il re è nudo.
Ma oggi c’è qualcosa in più, qualcosa di enorme: la diossina.
La diossina è un inquinante persistente che ha avvelenato Taranto: il mare, il quartiere Tamburi, i pascoli.
 Il benzo(a)pirene può sparire dall’aria fermando
 i camini e chiudendo l’area a caldo, come è 
accaduto a Genova. Ma la dossina no: rimane. 
E’ una maledizione che non va via.
 A meno che non si faccia la bonifica del terreno
 e dei fondali. 

E costa moltissimo.costi dovrebbero essere pagati da chi ha inquinato. Questa della bonifica è la spada di Damocle che pende 
oggi sui proprietari dell’Ilva. 
La normativa europea dice chiaro e tondo:
 chi inquina paga. Ecco perché, dalla scoperta della diossina, l’azione della magistratura ha 
avuto una pericolosità senza precedenti: deciderà la vita o la morte dell’Ilva, o per 
lo meno della sua area a caldo.
Ecco anche perché la politica che ha
dialogato con i Riva – non ha commissionato quelle indagini tecniche che servirebbero 
a individuare in modo stringente e inoppugnabile chi ha inquinato i terreni
 da bonificare.
La diossina è quindi la vera novità che è
 nei faldoni della Procura.

La novità è soprattutto l’ipotesi
 di disastro ambientale. 
C’è una perizia chimica che dimostra la contaminazione del territorio e della catena alimentare. 
E inoltre c’è la perizia epidemiologica che dimostra l’incompatibilità dell’attuale 
fabbrica con la tutela della salute e della 
vita. E c’è infine un incidente probatorio 
a cui hanno potuto partecipare anche gli esperti dell’Ilva. Quell’incidente probatorio ha formato
 la prova che sarà portata nel processo 
vero e proprio. Per questo il futuro 
processo non sarà come gli altri
 Sarà il processo alla diossina
Il 22 aprile 2005 PeaceLink annunciò pubblicamente che a Taranto c’era diossina:
 nessun politico raccolse l’allarme.
Quello che verrà sarà il processo ai silenzi e alle complicità che hanno consentito per anni di inquinare Taranto senza che nessuno – fino al 22 aprile 2005 – dicesse mai ai tarantini che giorno dopo giorno venivano avvelenati con la diossina. 
E’ fallita la politica dei silenzi. E’ franato un sistema di potere. 
Le vergogne sono visibili al pubblico. 

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