Tratto da Brindisi Report
Malformazioni neonatali a Brindisi, l’ambiente è una delle cause primarie.
di Giuseppe Latini . 30 settembre 2013
Nel corso degli anni io ed i miei collaboratori avevamo notato
una incidenza elevata di bambini che nascevano affetti da malformazioni
congenite nel nostro Ospedale (Antonio Perrino di Brindisi). Per questo
motivo io contattai alcuni ricercatori dell’Unità di Epidemiologia
dell’Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa (sezione di Lecce) del
Consiglio Nazionale delle Ricerche – struttura con cui da diversi anni
ho una collaborazione di ricerca – ed insieme iniziammo uno studio
sull’argomento.Grazie al database della nostra Unità di Terapia Intensiva Neonatale, che contiene i dati di tutti i bambini ricoverati dal 1 luglio 1986 ad oggi, alle Schede di Dimissione Ospedaliera ed alle cartelle cliniche abbiamo valutato l’incidenza di bambini nati da madri residenti a Brindisi con malformazioni congenite dal 1 gennaio 2001 al 31 dicembre 2010.
I dati ricavati da questo studio hanno dimostrato una incidenza superiore in maniera statisticamente significativa (+ 18%) di bambini nati con malformazioni congenite nel nostro Ospedale in confronto ai dati del Registro Europeo delle malformazioni
congenite. Particolarmente elevata era l’incidenza delle cardiopatie congenite (+49%).
A tale proposito, siamo lieti che la Regione Puglia abbia deciso l’istituzione del Registro delle Malformazioni Congenite. Ovviamente, sarà necessario fare ogni sforzo per capire quali sono stati i fattori che hanno determinato questi dati così preoccupanti. Per questo motivo, abbiamo contribuito alla raccolta di firme con le quali si chiedeva alle istituzioni locali una indagine epidemiologica che ci permettesse di raggiungere l’obbiettivo.
Va, inoltre, tenuto presente che i dati della letteratura riportano che fattori genetici ed ambientali sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo di tali patologie. A questo riguardo, tenendo presente che Brindisi è considerata dal Ministero dell’ Ambiente sin dagli anni ’80 una zona ad alto rischio ambientale, vi è il forte sospetto che questa possa essere quantomeno una delle cause se non la causa principale.
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