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09 gennaio 2014

1) Goldman Sachs si ritira dal finanziamento di un megaterminal per il carbone 2) Rifiuti di Roma e del Lazio, girandola di arresti....



Tratto da Ecoblog

Goldman Sachs si ritira dal finanziamento di un megaterminal per il carbone sulla west coast

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Goldman Sachs si sta “chiamando fuori” dal settore minerario del carbone, perchè ritiene che non sia più remunerativo. In una nota pubblicata lo scorso anno fa infatti notare che il rallentamento della crescita della domanda asiatica di carbone sta creando una crisi da sovraproduzione e spingendo i prezzi verso il basso.
Nel medio- lungo periodo il business del carbone sarà messo in crisi da tre fattori:

  • la regolamentazione ambientale
  • la concorrenza delle rinnovabili e del gas
  • l’aumento dell’efficenza energetica.

Non ha quindi senso investire in progetti a lungo termine come una nuova miniera o un nuovo terminal.

La cattiva notizia è però che il terminal si farà comunque, perché  Goldman Sachs ha venduto la sua quota di investimento del 49% al miliardario messicano Fernando Chico Pardo. Quando si parla di Messico e di miliardari, il pensiero corre inevitabilmente al narcotraffico; sembra che Pardo non faccia eccezione, poichè è stato il braccio destro del chiacchierato Carlos Slim e sembra che la sua compagnia aeroportuale ASUR sia coinvolta nel traffico di stupefacenti.
Sono forse i primi segnali che stanno spingendo il business del carbone tra le braccia dell’economia illegale?
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Tratto da Ecoblog

Rifiuti di Roma e del Lazio, girandola di arresti: la proprietà di Malagrotta ai domiciliari

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Arrestate Manlio Cerroni ed altre sei persone all'alba: associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Anche l'ex presidente del Lazio Piero Marrazzo tra gli indagati

La notizia dei 7 arresti operati dai carabinieri del Noe, coordinati dal “mitico” colonnello (ex-capitano) Sergio Ultimo De Caprio, ha immediatamente fatto il giro di Roma e dell’Italia intera: gli arrestati, accusati a vario titolo dalla procura di Roma di truffa ed associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti.

La Guardia di Finanza di Roma ha nel frattempo sequestrato beni mobili ed immobili alle società coinvolte per 18 milioni di euro.....
Spiega in un comunicato  Massimiliano Iervolino:
“La verità giudiziaria - rispetto alle accuse che hanno portato all’arresto di Manlio Cerroni ed altri - la dovrà accertare la Magistratura, quello che invece attiene alla politica sono le responsabilità di quei partiti che, in un modo o nell’altro, hanno permesso al padron di Malagrotta di vivere per decenni da monopolista incontrastato. Chi doveva controllare ha sempre fatto finta di nulla, chi doveva lavorare per programmare un ciclo dei rifiuti degno di questo nome si è voltato sempre dall’altra parte. Le colpe sono di coloro che negli ultimi venti anni hanno governato la Regione Lazio ed il Comune di Roma, nessuno escluso. Una vergogna che è arrivata finanche alla Corte di Giustizia europea.
Qui l'articolo integrale

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