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08 febbraio 2014

ARPAL " CORREGGE TIRRENO POWER "

Tratto da Il Secolo XIX
Savona - «Una deduzione entusiastica» che «certamente non deriva, nè è supportata, da un confronto tecnico con dati di altre stazioni». 
Anche se è vero, in base alle statistiche raccolte, che «i parametri evidenziano una situazione di non criticità e restano al di sotto dei limiti imposti sulle emissioni dalla legge». 
L’Arpal Liguria “corregge” i toni trionfalistici con cui Tirreno Power ha commentato gli ultimi rilevamenti sulla qualità dell’aria pubblicati dall’Agenzia regionale. Una precisazione che ha il sapore di una parziale smentita, dettata dalla prudenza che l’argomento - oggetto, come noto, di un’inchiesta della Procura di Savona,che indaga ipotizzando il reato di disastro ambientale - consiglia.
Andiamo con ordine. Nei giorni scorsi Arpal Liguria pubblica sull’annuario statistico regionale gli ultimi dati sui rilevamenti - che, è bene ricordarlo, si riferiscono al 2012 - effettuati per verificare la qualità dell’aria. Dati che confermerebbero in buona sostanza come nel 2012 non ci siano stati sforamenti dei limiti imposti dalla legge per alcuni dei principali agenti inquinanti.
Tirreno Power, inoltre, porta alcuni dati specifici dell’Arpal per suffragare le proprie tesi. «Un esempio evidente è quello del biossido di zolfo - continua l’azienda -: il valore massimo orario di questo inquinante a Vado Ligure è il più basso di tutta la provincia di Savona e tra i più bassi della Liguria con 37 g/m3 , con un limite di legge di 350 g/m3. In nessun caso il limite giornaliero, annuale o orario è stato superato per questo inquinante, così come nessun superamento si registra per il biossido di azoto, sia in media annuale sia per il limite massimo orario. Anche per quanto riguarda il PM10 i valori sono ampiamente sotto i limiti con un rilevamento medio annuale di 28 g/m3 con limite di 40 g/m3».
Particolare curioso: sottolineare da parte di Tirreno Power il dato sul biossido di zolfo non è una scelta fatta a caso. Il biossido di zolfo è l’agente inquinante che viene rilasciato (anche) dall’olio combustibile denso. E qui ritorna la decisione del Ministero dell’Ambiente di bocciare la richiesta di modifica all’Aia avanzata da Tp, con la quale la società chiedeva di innalzare la percentuale di zolfo fino a un limite massimo dell’1% mentre l’Autorizzazione integrata ambientale fissava, come paletto, 0,3%. Tirreno Power sembra dire: nel 2012 - quando poteva utilizzare l’olio che meglio credeva - il biossido di zolfo non era superiore ai limiti imposti dalla legge.
Quindi la decisione del Ministero - sulla quale l’azienda ha deciso di presentare ricorso al Tar - sarebbe pretestuosa. A stabilirlo lo decideranno i giudici amministrativi. Resta in ogni caso accertato che per sei mesi, dal 3 giugno al 13 dicembre dello scorso anno, Tirreno Power abbia violato, nel silenzio del Ministero, un limite imposto dall’Aia, usando un olio con percentuali tre volte maggiori di zolfo.
Arpal conferma che dai rilevamenti non risultano sforamenti dei limiti imposti dalla legge sulle emissioni. 
 Ma ai vertici della struttura regionale non sono piaciute alcune «deduzioni» di Tp, in particolare sull’affermazione che “a Savona e Vado la qualità dell’aria è tra le migliori della Liguria”. «I dati 2012 evidenziano che non c’erano situazioni di criticità - spiega Gino Vestri, direttore del Dipartimento savonese di Arpal -. Ma dire che l’aria a Savona e Vado è tra le migliori della Liguria è un’affermazione forte, fatta in mancanza di approfondimenti scientifici. Si tratta di un’affermazione entusiastica, enfatizzata, che certamente non deriva e non è supportata da un confronto tecnico con i dati di altre stazioni, che Tirreno Power non conosce». Tradotto: non metteteci in bocca giudizi che non abbiamo formulato. 
Scintille. Ma che danno bene il senso di un clima sempre più infuocato intorno alle “due torri” di Vado.
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