A SEGUITO DEI PROVVEDIMENTI DISPOSTI PER LA CENTRALE TIRRENO POWER DI VADO LIGURE
Prosegue la battaglia del Codacons contro la centrale termoelettrica di Torrevaldiga nord. L’associazione dei consumatori presenta infatti oggi una nuova istanza alle Procure della Repubblica di Roma e Civitavecchia, in cui si chiede il sequestro dell’impianto.
La battaglia del Codacons contro la conversione a carbone della centrale Enel va avanti dal 2002 e continua tutt’oggi, essendo emerso tra le altre cose il rinnovo non a norma di legge dell’autorizzazione integrata ambientale (a.i.a.) per l’esercizio della centrale termoelettrica – spiega l’associazione – Il nostro obiettivo è tutelare la salute di migliaia di cittadini costretti a respirare quantità di polveri di monossido di carbonio nell’aria superiori ai limiti consentiti dalla legge.
Per tale motivo il Codacons deposita oggi una nuova memoria in cui si rinnova la richiesta di sequestro dell’impianto anche e soprattutto in considerazione del provvedimento di sequestro che la Procura di Savona, nella persona del GIP Fiorenza Giorgi, ha disposto in merito ad un’ altra centrale elettrica a carbone, quella del Gruppo Tirreno Power di Vado Ligure, essendo emerso un nesso di causalità tra le emissioni, le morti e le patologie a danno dei cittadini
Non si comprende la scelta di voler incrementare l’utilizzo di tale tipo di produzione di energia nonostante la consapevolezza che in una valutazione costi-benefici è certo e non probabile il pregiudizio alla salute e all’ambiente, con effetti devastanti sull’atmosfera, sul mare e sull’agricoltura che rappresenta uno dei principali mezzi di sostentamento economico dell’intera area e dei Comuni circostanti – conclude il Codacons.
Intanto il Tar del Lazio deciderà il prossimo 19 marzo in merito al ricorso dell’associazione con cui si chiedeva di sospendere l’autorizzazione all’ampliamento della centrale a carbone di Civitavecchia
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