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03 aprile 2014

La Stampa:Le banche verso il controllo di Sorgenia

ECONOMIA
 MONTEPASCHI, UNICREDIT, INTESA SANPAOLO, BPM, BANCO POPOLARE E UBI POTREBBERO DIVENTARE SOCI DI MAGGIORANZA SENZA LA CIR

Le banche verso il controllo di Sorgenia

La proposta per convertire il debito di 600 milioni di euro sarà sul tavolo del Cda entro la settimana

Le attività di Sorgenia nelle energie rinnovabili potrebbero essere vendute
Nella foto una centrale elettrica del gruppo

Montepaschi, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bpm, Banco Popolare, Ubi e altre 13 banche creditrici, sono a un passo dal mettere le mani su Sorgenia. La società dell’energia ha debiti per 1,9 miliardi di euro e la holding Cir, della famiglia De Benedetti, potrebbe perdere il controllo. Mentre l’altro socio, l’austriaca Verbund, ha già dichiarato chiusa la sua avventura italiana.  

Secondo fonti finanziarie, le banche sono al lavoro per presentare entro la settimana a Sorgenia un piano per convertire i 600 milioni di debito in eccesso che - se approvato dal Consiglio di amministrazione del gruppo - porterà gli istituti di credito ad avere quasi il 100% del capitale di Sorgenia. Lo schema della proposta, ancora da affinare, dovrebbe prevedere una conversione in azioni per 400 milioni e un prestito convertendo da 200 milioni. L’operazione è stata discussa ieri nel corso di una riunione a porte chiuse cui hanno partecipato i top manager dei sei istituti più esposti (Mps, Unicredit, Intesa, Bpm, Banco Popolare e Ubi) che hanno deciso di accelerare sul piano B, dopo aver preso atto dell’indisponibilità di Cir ad aumentare l’impegno nel salvataggio della controllata. .........

Il piano B sembra quindi inevitabile. A esserne convinti sono anche gli istituti come Mps, esposta per 600 milioni e Unicredit (180 milioni) che prima erano propensi a una soluzione più morbida. Certo nella proposta ci sarà qualche spiraglio per riaprire il negoziato con Cir. Ma se il piano B andrà in porto, le banche arriveranno al pieno controllo di Sorgenia, certo non subito...........Una volta divenute le maggiori azioniste, le banche punteranno poi a cedere alcuni asset. L’obiettivo è mettere in vendita tutte le attività nelle energie rinnovabili. Una grana non facile da risolvere sarà la centrale elettrica a carbone Tirreno Power di Vado Ligure (al 39% di Sorgenia e al 50% di Gdf Suez) che è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Savona. 

..... Sempre ieri le banche hanno discusso della richiesta di Sorgenia di avere un po’ di ossigeno, con lo sblocco di linee di credito e fideiussioni. Ma al momento non sono stati riaperti i rubinetti della nuova finanza (si parla di circa 65 milioni) sotto forma di sconto fatture e garanzie. La richiesta è stata sollecitata dal Cda di Sorgenia, che martedì ha comunicato di avere comunque evitato la crisi di cassa grazie a interventi sul circolante e dismissioni.  

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