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23 aprile 2014

Sorgenia, maxi indebitamento per 400 milioni di euro

Guaio Sorgenia, De Benedetti rinvia ancora l’approvazione dei conti in attesa soluzione

In attesa di un accordo con le banche sul debito da 1,9 miliardi, rinviato per la seconda volta il cda sul bilancio 2013. Si slitta così di due mesi sul calendario originario

 I conti in casa De Benedetti ancora non tornano. E così per la seconda volta in poche settimane l’approvazione del bilancio 2013 della holding di famiglia, Cir, è stata rinviata. Se ne parla per il 5 giugno con assemblea dei soci a seguire il 30 dello stesso mese. Quasi due mesi dopo, cioè, la data inizialmente prevista per il cda sul bilancio che era stato fissato per il 14 aprile e poi spostato al 28 con assemblea per il 10 giugno. Un bel ritardo sulla tabella di marcia, integralmente imputabile al caso Sorgenia, l’indebitata società per l’energia del gruppo Cir che ha in corso da mesi un durissimo braccio di ferro con le banche creditriciMps in testa, Unicredit e Intesa a seguire, per un totale di 21 istituti coinvolti su una partita debitoria da 1,9 miliardi di euro, non sono del resto disponibili a fare concessioni più o meno gratuite.
Dal canto suo la holding dei figli dell’ingegnere non è vincolata da particolari garanzie che la obblighino a versare nelle casse esangui di Sorgenia più dei 100 milioni che ha deciso di stanziare per la ricapitalizzazione necessaria stimata in 400 milioni di euro“Le nuove date consentiranno alla società di tenere conto degli eventuali progressi nei negoziati in corso tra la controllata Sorgenia S.p.A. e le banche creditrici sulla ristrutturazione del debito della società – si legge in una nota di Cir -. A oggi, infatti, Sorgenia S.p.A non ha potuto approvare il proprio bilancio 2013 in quanto il processo di ristrutturazione finanziaria non è ancora sufficientemente maturo.


Tratto da Piazzaffari

Sorgenia, maxi indebitamento per 400 milioni di euro

.....Sorgenia, guidata dall’amministratore delegato Andrea Mangoni, nel prossimo cda dovrà vagliare la proposta di salvataggio realizzata dalle banche creditrici, verso cui è esposta per 1,9 miliardi di euro, di cui 600 milioni giudicati non più sostenibili.
«Sorgenia è un asset importante, vivo industrialmente per cui sono convinto che riducendo la leva finanziaria il debito possa essere ripagato» ha precisato  Ghizzoni. Per scongiurare che il maxi-indebitamento soffochi Sorgenia le banche hanno proposto un aumento di capitale da 400 milioni che, in assenza di un impegno dei soci, verrebbe sottoscritto con l’apporto di debiti, da accompagnare con un convertendo da 200 milioni e 256 milioni di nuova finanza.(leggi: Sorgenia, situazione debitoria complessa)
La grandezza dell’aumento valutato dalle banche, più che doppio di quello in principio proposto da Cir, presenta incerta la partecipazione della holding al piano. Per conservare il controllo la società della famiglia De Benedetti dovrebbe corrispondere almeno 200 milioni, contro i 100 fino ad ora proposti. «Non sappiamo quale è la decisione di Cir ma da parte delle banche la decisione di sostenerla è sostanzialmente presa» ha detto Ghizzoni. Al momento la borsa sta premiando la probabilità di un disimpegno di Cir: nelle ultime sette sedute, mentre prendeva forma il piano delle banche, il titolo ha guadagnato il 10,5%.

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