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30 luglio 2014

1)Piove sull’Italia, nel luglio del mondo che soffoca per il riscaldamento globale - 2) Obama lancia allarme Clima: agire subito.

Tratto da Greenreport
Piove sull’Italia, nel luglio del mondo che soffoca per il riscaldamento globale -
italia concordia clima
Mentre l’Italia affoga, frana, sprofonda e si lamenta in questa fine di luglio che sembra ottobre, nel resto dell’emisfero settentrionale si sogna un po’ di frescura, soffocati da temperature record e ustionati da siccità mai viste che provocano incendi colossali lungo la costa orientale degli Usa e che, per il terzo anno di fila, hanno messo in ginocchio la California, la sua agricoltura e le sue industrie ipertecnologiche della Silicon Valley. E non si tratta più degli effetti di El Niño e La Niña ma di quelli che sembrano segni brutali del riscaldamento globale in atto e del cambiamento climatico, che i due fenomeni climatici possono solo esacerbare.
Ma non è solo la California a subire i colpi del cambiamento climatico. Incendi dovuti alla siccità stanno devastando intere foreste dell’Oregon e dello Stato di Washington, con centinaia di casa evacuate perché assediate dalle fiamme, mentre temperature record si registrano anche in quasi tutti gli altri Stati a stelle e strisce. Nel luglio del Giappone le cose vanno ancora peggio, e l’ondata di caldo che si è abbattuta sull’Impero del Sol Levante la settimana scorsa ha fatto numerose vittime e portato le temperature a livelli intorno ai 40 gradi in molte città, battendo ogni record da quando vengono registrati i dati climatici.
Maggio e giugno 2014 sono stati probabilmente i più caldi mai registrati a livello mondiale e comunque anche le stime più prudenti li mettono sul podio. I climatologi tremano in attesa di El Niño, che potrebbe rendere quel che sta succedendo uno scherzo.
Sembra quasi la legge del contrappasso, la nemesi ambientale di quelle che forse sono le due aree più tecnologicamente sviluppate del mondo, che si trovano ad assistere impotenti alle conseguenze di estremi climatici sempre più ricorrenti.......
Il problema è che, negli Usa come in Giappone (e in Italia), di fronte all’evidenza dei cambiamenti climatici in atto non sembra esserci nessuna reale volontà di cambiare modelli di consumo e di produzione dell’energiaSe Abe sogna il ritorno al nucleare e straccia il Protocollo di Kyoto, negli Usa (che quel protocollo non lo hanno mai firmato) Obama tenta qualche aggiustamento per le emissioni delle nuove centrali, subissato dalle critiche degli eco-scettici repubblicani. E nell’uggiosa Italia? Mentre Renzi, immemore delle promesse del 50% di rinnovabili fatte alle primarie del Pd, taglia gli incentivi per le energie ulite e pensa allo sfruttamento delle improbabili quanto “enormi” risorse di petrolio e gas che i cattivi ambientalisti vorrebbero impedirgli di sfruttare, estraendole dai mari e territori italiani.
Utilizzando una parola che va molto di moda nella politica nostrana, i “gufi” – ossia gli ambientalisti e gli scienziati – ci avevano visto giusto, mentre gli “ottimisti” e i “minimizzatori ad oltranza” ci hanno distolto da quel che era necessario fare ormai anni fa.
Continuare a ignorare quel che sta succedendo sotto i nostri occhi, con le andate di calore e le stranezze meteorologiche diventate normalità, non ci porterà da nessuna parte. ....
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Tratto da casainnovativa.com

Obama lancia allarme Clima: agire subito o costi miliardari

Il presidente USA Barack Obama lancia l’allarme Clima: se non si riduce l’inquinamento da carbonio che causa il cambiamento climatico, costerà agli Stati Uniti 150 miliardi di dollari l’anno. E ogni 10 anni di ritardo nell’azione contro i cambiamenti del clima, il già salato conto salira’ del 40%. L’emergenza ambientale diventa quindi anche una pesante questione di bilancio.
Barack Obama su allarme clima (fonte Ansa)
Alla Casa Bianca hanno fatto questi drammatici conti mentre l’amministrazione Obama ha l’intenzione di ridurre le emissioni di gas inquinanti delle centrali elettriche americane del 30% entro il 2030. Una proposta osteggiata dai conservatori e dalle lobby: secondo l’industria e i repubblicani potrebbe causare la chiusura di centinaia di centrali, un calo della produzione di carbone made in USA e l’aumento dei costi dell’elettricità. Ma Casa Bianca respinge le critiche: i costi di lungo termine di una mancata azione saranno molto più alti delle spese di breve termine paventate dai repubblicani e dalle aziende legate al carbone.
Cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento: i danni negli USA
Negli ultimi 1o anni le spese degli Stati Uniti per siccita’, inondazioni e incendi hanno raggiunto livelli record. La commissione budget del Senato
afferma: “E’ necessario affrontare il cambiamento climatico. Abbiamo la responsabilità di lasciare un paese più forte ai nostri figli e questo vuol dire affrontare il cambiamento climatico per aiutare l’ambiente, l’economia e il bilancio federale”.
Clima: è battaglia tra democratici e repubblicani
Invitando alla responsabilità di bilancio, tema condiviso anche da alcuni repubblicani, i democratici si augurano di attirare consensi. Una battaglia difficile in quanto i repubblicani fanno leva sui posti di lavoro potenzialmente a rischio se la proposta di Obama di taglio del carbone dovesse attuarsi.
Emergenza Clima: secondo rapporto bipartisan causerà danni miliardari
Il rapporto della Casa Bianca sui costi del cambiamento climatico va ad aggiungersi ad altri sul tema che diverrà emergenza nei prossimi anni. Secondo uno studio bipartisan sponsorizzato dall’ex segretario al Tesoro Henry Paulson, dall’ex sindaco di New York Michael Bloomberg e dal miliardario democratico Tom Seyer, il cambiamento climatico potrebbe in futuro costare alle agli Stati Uniti miliardi di dollari e rappresentare una minaccia per le aziende americane, che devono iniziare a considerarlo al pari degli altri rischi economici, prima che sia troppo tardi.

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