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27 ottobre 2014

L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO AUMENTA IL RISCHIO DI MORTE PER CAUSE CARDIACHE

Tratto da Facebook del Medico Isde G.Ghirga.

Ottobre 2014. L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO AUMENTA IL RISCHIO DI MORTE PER CAUSE CARDIACHE secondo due studi, uno nipponico e l’altro statunitense, pubblicati rispettivamente su Joem, il Journal of occupational and environmental medicine, e su Circulation.

 Nel primo Takashi Yorifuji dell’università di Okayama in Giappone, ha verificato la presenza di un rapporto tra inquinamento e tassi di arresto cardiaco su 559 residenti nella città di Okayama nei quali l’arresto si è verificato fuori dall’ospedale tra il 2006 e il 2010. E i dati raccolti indicano che la frequenza di asistolia sale dopo pochi giorni di aumento dei livelli di alcuni inquinanti atmosferici. 
Per esempio, dopo 48-72 ore di permanenza nell’aria di elevati livelli di particolato il rischio di arresto cardiaco aumenta del 17%. Percentuale che arriva al 40% dopo 72-96 ore di elevati livelli di ozono. «Gli effetti dell’aumentato inquinamento da polveri sottili è maggiore nei pazienti più anziani e di sesso maschile, mentre quello legato all’incremento di ozono ha un effetto maggiore nei più giovani» puntualizza il ricercatore. 
E conclude: «I risultati ottenuti suggeriscono che il particolato e l'ozono possono indurre arresto cardiaco con due meccanismi distinti: l'esposizione a polveri sottili può causare infarto del miocardio, mentre l'ozono può aggravare altre condizioni cardiache, aumentando indirettamente il rischio di arresto».
Nel secondo studio Jaime Hart, epidemiologa al Brigham and women’s hospital di Boston, ha verificato i fattori di rischio per morte cardiaca improvvisa che potrebbero essere modificabili a livello di popolazione. Allo scopo i ricercatori hanno analizzato i casi morte cardiaca improvvisa verificatisi in oltre 26 anni di follow-up dei 107.130 partecipanti allo Health study nurses, uno studio di coorte a lungo termine. «Abbiamo calcolato la distanza dalle strade trafficate dagli indirizzi delle partecipanti dal 1986 al 2012, scoprendo che le donne residenti entro 50 metri da un'autostrada avevano un elevato rischio di morte cardiaca improvvisa e malattia coronarica fatale» spiega l’epidemiologa. E conclude: «In questa popolazione di soggetti anziani e di mezza età, vivere vicino a strade trafficate aumenta le probabilità di morire per cause cardiache, anche dopo i necessari aggiustamenti per fattori confondenti».

J Occup Environ Med. 2014 Oct;56(10):1019-23. doi: 10.1097/JOM.0000000000000274
Circulation, 2014. doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.114.011489

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