PeaceLink va a Bruxelles per un piano di riconversione.
Il comunicato stampa: "La legge di domani non salverà l'ILVA"
2 marzo 2015 - Redazione Peacelink
Sarà un'iniezione di morfina ad un malato terminale.
L'ILVA non è in grado di restituire prestiti se non ha margini di utile. E' una fabbrica che ha accumulato quasi tre miliardi di perdite dal sequestro degli impianti a oggi. E' una fabbrica destinata ad affondare sotto il peso della recessione e delle pesanti perdite mensili che accusa mese dopo mese. Che fare allora?
Mentre a Roma Governo e Parlamento sono chiamati al capezzale di un'azienda senza futuro e senza speranza, PeaceLink è andata a Bruxelles a presentare alla Commissione Europea una proposta globale di riconversione dell'area industriale che può far leva sui fondi europei.
Antonia Battaglia, in rappresentanza di PeaceLink, questa mattina è stata ricevuta in Commissione Sviluppo Regionale presentando la grave situazione di crisi dell'ILVA e discutendo di scenari alternativi per salvare l'economia di Taranto e i lavoratori dell'ILVA.
E' stato illustrato un piano B che riassume quanto PeaceLink aveva già elaborato per la riconversione di quest'area di crisi industriale.
Antonia Battaglia è stata ricevuta in Commissione Europea dal Gabinetto del Commissario per lo Sviluppo Regionale.
Battaglia, per Peacelink, ha illustrato un piano di sviluppo per la città, che si inserisce nel programma Europa 2020, con la specifica richiesta che le Istituzioni Europee accettino di farsi interpreti del cambiamento già effettivo nella società, permettendo a cittadini e associazioni, con formazione ed esperienza adeguate, di diventare attori di primo piano nelle decisioni fondamentali della politica comunitaria, in particolare in merito alla progettazione dei fondi strutturali e la relativa allocazione...
Peacelink ha illustrato in Commissione un nuovo modello di sviluppo che prenderebbe vita da assets già presenti nella realtà locale quali le strutture portuali, le competenze nel campo della meccanica, della ricerca, dell’elettronica, dell’informatica, delle energie rinnovabili, del turismo, delle attività marinare e agroalimentari, nonché della formazione per pianificare una profonda bonifica e riqualificazione ambientale del territorio sul modello della Ruhr.
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