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04 marzo 2015

1) Monfalcone brucerà il carbone di Vado Ligure 2) Tirreno Power, M5S: “Noi con il procuratore minacciato


Monfalcone brucerà il carbone di Vado
Tratto da Il Sole 24 ore


Il carbone della centrale della Tirreno Power a Vado Ligure (Savona) sarà bruciato con ogni probabilità, dopo una lunga crociera per i mari italiani, a Monfalcone (Gorizia) per alimentare la centrale elettrica dell’A2A.

Pare il preludio a una resa della Tirreno Power(gruppo Gaz de France Suez), che però ha sempre smentito l’ipotesi di dismissione, dopo un anno di sequestro della centrale da parte della magistratura di Savona con l’accusa di avere seminato volontariamente strage fra i cittadini.

La smobilitazione dei colossali depositi di combustibile dovrebbe cominciare entro una decina di giorni. Si tratta di montagne di carbone depositate su un vasto spiazzo all’aperto, il carbonile.

Il terminal rinfuse del porto che approvvigionava l’impianto è stato chiuso e smontato quando la centrale elettrica ligure è stata sequestrata. Per questo motivo ormai non è più possibile imbarcare le 200mila tonnellate di combustibile su navi carboniere direttamente a Vado e così la rimozione avverrà con migliaia di viaggi di camion. Il progetto però prevede comunque una crociera del carbone per i mari italiani, portando il minerale a Genova, dove imbarcarlo su carboniere e portarlo costeggiando tutta la penisola fino al golfo di Venezia.

Nel frattempo, ieri il Movimento 5 Stelle ha commentato l’audizione davanti ai parlamentari della commissione Ecomafie tenuta nel gennaio scorso dal sostituto procuratore Francantonio Granero, che sta indagando contro la centrale savonese. Il magistrato disse fra l’altro di essere stato sottoposto perfino a «ricatti e pedinamenti». Il deputati liguri del M5S osservano: «Questa notizia aggiunge un’informazione in più al quadro fosco che si sta delineando intorno alla centrale di Vado Ligure.

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Tratto da IVG 
sergio battelli matteo mantero simone valente

Tirreno Power, M5S: “Noi con il procuratore minacciato

Savona. Pedinato e minacciato per la sua attività inquirente sulla centrale Tirreno Power: questo ha raccontato il procuratore capo di Savona Francantonio Granero in audizione alla Commissione d’inchiesta sulle ecomafie. 
“Questa notizia aggiunge un’informazione in più al quadro fosco che si sta delineando intorno alla centrale Tirreno Power di Vado Ligure – affermano Matteo ManteroSergio Battelli e Simone Valente, deputati liguri del MoVimento 5 Stelle – Al procuratore Granero, che ringraziamo per il suo lavoro instancabile che lo pone al fianco dei cittadini, va tutto il nostro appoggio e solidarietà”.
“Come sempre ormai accade i cittadini hanno al loro fianco, dalla stessa parte della barricata, la magistratura e non le istituzioni locali che, ricordiamolo, governate da anni dal PD, sono corse a Roma a cercare di trovare l’escamotage per riaprire la centrale – è l’accusa dei 5 Stelle – L’obiettivo non era assicurare il diritto alla vita e alla salute dei cittadini, ma trovare le garanzie richieste da Tirreno Power. Un’azienda che tra l’altro aveva già da tempo intenzione di licenziare i dipendenti mentre li ha presi in giro per anni con il ricatto occupazionale. Il Movimento 5 Stelle è al fianco dei magistrati e dei cittadini e vigilerà affinché sia rispettata l’AIA e non aggirata, come invece vorrebbe il PD”.

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