Sorgenia: arrivata omologa del Tribunale, il riassetto è al traguardo
Via libera ad aumento di capitale e convertendo, il controllo ora passa da Cir+Verbund alle banche
Via libera del Tribunale di Milano al riassetto di Sorgenia, che a breve passerà così ufficialmente sotto il controllo bancario.
La società energetica milanese e le due controllate Sorgenia Power e Sorgenia Puglia hanno infatti ricevuto l'omologa del Tribunale al piano di ristrutturazione del debito ex articolo 182-bis.
La società energetica milanese e le due controllate Sorgenia Power e Sorgenia Puglia hanno infatti ricevuto l'omologa del Tribunale al piano di ristrutturazione del debito ex articolo 182-bis.
Questo atto era atteso da mesi e rende efficaci le delibere delle assemblee dei soci sull'aumento di capitale da 398 milioni (per la conversione di crediti da parte delle banche) e il prestito convertendo da 198 milioni.
Entrambe le operazioni erano vincolate all'omologa, l'ultimo elemento sostanziale richiesto per il riassetto di Sorgenia, in precedenza controllata da Cir e Verbund.
A questo punto, per il definitivo passaggio sotto il controllo delle banche mancano solo due passaggi formali: l'approvazione dei conti 2014 e il closing del riassetto.
Entrambe le operazioni erano vincolate all'omologa, l'ultimo elemento sostanziale richiesto per il riassetto di Sorgenia, in precedenza controllata da Cir e Verbund.
A questo punto, per il definitivo passaggio sotto il controllo delle banche mancano solo due passaggi formali: l'approvazione dei conti 2014 e il closing del riassetto.
Tratto da Periferiareport.it
Sorgenia evita il fallimento ma passa sotto il controllo delle banche
Il tribunale di Milano ha dato via libera al riassetto dell'enorme debito di Sorgenia: 1,8 miliardi di euro. La società energetica evita così il fallimento passando - a breve - sotto il controllo delle banche.
L'omologa del tribunale era l'ultimo passo per il salvataggio del gruppo controllato dalla Cir (famiglia De Benedetti) e dall'austriaca Verbund. Con questo passaggio vengono autorizzati un aumento di capitale da 398 milioni e un prestito convertendo da 198 milioni: in questo modo le banche con cui Sorgenia era indebitata potranno trasformare i loro crediti in capitale. Il creditore che rischiava di più è il Montepaschi (600 milioni)". Il punto, secondo "Il Giornale" è che un'operazione del genere non è certo alla portata di tutti gli imprenditori che hanno debiti con le banche.
Anche perchè di solito queste "chiedono ai debitori di rientrare velocemente e senza discutere troppo. E, prima ancora, si guardano bene dal prestare soldi a imprenditori che mostrino crepe nell'assetto finanziario". Molti sono stati d'altronde gli artigiani che non ce l'hanno fatta - continua il quotidiano - perchè non hanno ricevuto prestiti dalle banche, così come molti proprietari di case sono stati "pignorati perché non ce la facevano a pagare le rate del mutuo". "Non è stato così con Sorgenia: tutti ai piedi dei De Benedetti. Lo scorso luglio, quando fu raggiunto l'accordo base per evitare il fallimento, il gruppo energetico aveva accumulato un debito mostruoso: quasi 2 miliardi di euro con 21 istituti. Uno degli asset più famosi, la centrale elettrica a carbone di Vado Ligure partecipata tramite Tirreno Power, ha perso 384,4 milioni di euro tra inizio 2013 e ottobre 2014 ed è gravato da un debito di 894 milioni". L'accusa del quotidiano è rivolta agli ultimi governi. "L'aiutino è arrivato puntuale dal governo Renzi. .........Insomma, a sinistra cambiano i governi, non l'ossequio all'Ingegnere". -
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