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07 aprile 2015

La Cina dice lentamente addio al carbone:in chiusura un'altra centrale


Tratto da Greenbiz

  • La Cina dice lentamente addio al carbone. 



  •  
    • Cina carbone

    Pechino 
    chiuderà la sua ultima centrale il prossimo anno per cercare di arginare il problema gravissimo dell'inquinamento atmosferico, che sta costando alla sua economia più del 10% del PIL.


Secondo Bloomberg, a chiudere i battenti nel 2016 sarà la centrale elettrica da 845 MW di proprietà statale. La scorsa settimana, altri due centrali elettriche a carbone sono state chiuse nella capitale cinese, aggiungendosi alla prima chiusura nel 2014 e alla conseguente riduzione dell'uso del carbone nel paese, registrato per la prima volta alla fine dello scorso anno.
Le vecchie ed inquinanti centrali verranno sostituite da impianti alimentati a gas, che producono meno emissioni nocive e in grado di fornire 2,6 volte più energia elettrica. Ma un ruolo di primo piano sarà quello fornito dalle rinnovabili, col fotovoltaico in testa. Il National Development and Reform Commission, circa un anno fa, ha annunciato i nuovi target per il fotovoltaico da centrare nel 2017: entro quella data, infatti, nell'intero territorio della Cina, saranno installati 70 GW di pannelli.
A settembre, inoltre, una relazione della Commissione mondiale sulla economia e clima ha scoperto che l'inquinamento atmosferico causato dal tipo più pericoloso di particolato, il PM 2,5, era legato a circa 1,23 milioni di morti premature in Cina nel 2010. Che tradotto in cifre era pari al 13% del PIL dell'attività economica perduta.
Le chiusure sono parte di una tendenza più ampia in Cina, che oggi è ancora il più grande emettitore di carbonio del mondo. Di fronte alla pressione interna ed esterna, i politici cinesi adesso stanno facendo a gara per affrontare il danno ambientale visto come sottoprodotto della folle crescita economica. Pechino prevede di tagliare il consumo di carbone annuo di 13 milioni di tonnellate entro il 2017 rispetto ai livelli del 2012, nel tentativo di ridurre drasticamente la concentrazione di inquinanti.
Lo spegnimento tutte le principali centrali a carbone delle città, pari alla riduzione dell'uso del carbone di 9,2 milioni di tonnellate all'anno, potrebbe tagliare le emissioni di carbonio di circa 30 milioni di tonnellate, ha detto Tian Miao, analista di North Square Blue Oak.
“La maggior parte degli inquinanti proviene dalla combustione del carbone, quindi la chiusura avrà un impatto chiaro per ridurre le emissioni. La sostituzione con il gas naturale sarà molto più pulita con meno inquinamento, anche se con costi un po' più alti”.
Il carbone è la principale fonte di emissioni di anidride carbonica. Nel decennio che si è concluso nel 2013, la domanda di carbone è cresciuta a livello mondiale di oltre il 50 per cento, soddisfando quasi la metà della crescita totale del fabbisogno di energia primaria mondiale, secondo l'International Energy Agency. E la Cina aveva il primato.
La chiusura delle centrali elettriche a carbone è vista dunque come un passo fondamentale per affrontare l'inquinamento in Cina, che utilizza circa il 64 per cento dell'energia primaria dai combustibili fossili.
È davvero il momento dell'inversione di
 tendenza?
Francesca Mancuso

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