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26 aprile 2015

Troppo inquinamento dall'ILVA, il fatto sussiste.La Commissione Europea risponde ad una nuova interrogazione parlamentare sull'ILVA di Taranto

Tratto da Peacelink
L'ILVA chiede il patteggiamento

Troppo inquinamento dall'ILVA, il fatto sussiste


23 aprile 2015 -Comunicato stampa dell' Associazione PeaceLink
Ci è pervenuta la risposta della Commissione Europea (*) all'interrogazione sull'Ilva di Taranto presentata dall’eurodeputato Mady Delvaux-Stehres.

La Commissione Europea - tramite il Commissario all'Ambiente Karmenu Vella - risponde all'eurodeputato che "riceve regolari aggiornamenti dall'associazione PeaceLink" e cita ladirettiva 2010/75/EU sulle emissioni industriali che costituisce il punto di riferimento della procedura di infrazione lanciata nel 2013 su cui si sta verificando la risposta del Governo Italiano circa il Parere Motivato emanato dalla Commissione Europea.
Rotoballa di fieno sotto le cominiere ILVA, foto scattata nel 2009 a Taranto.


Appare di particolare interesse il riferimento che la Commissione Europea fa al REGOLAMENTO (CE) N. 1338/2008 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 16 dicembre 2008 relativo alle statistiche comunitarie in materia di sanità pubblica e di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Ci auguriamo che tale pressione serva finalmente a creare una maggiore attenzione e informazione sulla salute nei luoghi di lavoro, sulle cause di morte in particolare nell'ILVA, uno stabilimento in cui gli operai sono a contatto con sostanze cancerogene, genotossiche e neurotossiche. E' un monitoraggio oggi particolarmente sentito fra i lavoratori che per molto tempo sono rimasti pochissimo informati delle problematiche sanitarie connesse alla loro attività e che solo dopo la perizia della magistratura sono venute alla luce in forma drammatica.

Questa costante attenzione e informazione richiesta da PeaceLink alla Commissione Europea, attraverso tutti i canali di comunicazione istituzionale, assume un rilievo cruciale nel momento in cui - proprio mentre si avvicina l'epilogo della procedura di infrazione sull'ILVA - apprendiamo che l'Ilva stessa chiederà il patteggiamento nel processo sul disastro ambientale. Ieri nell'udienza preliminare al tribunale di Taranto uno dei legali dell'azienda siderurgica, Angelo Loreto, ha chiesto al gup il rinvio della discussione perché l'Ilva spa, in amministrazione straordinaria, ha avanzato richiesta al Ministero dello Sviluppo Economico per poter procedere formalmente alla richiesta di patteggiare.

Si delinea ormai un quadro molto chiaro della situazione e questo non fa che confermare la giustezza dell'azione di PeaceLink che in tutti questi anni - andando controcorrente rispetto al potere politico - ha costantemente messo sotto accusa l'ILVA per le sue pericolose emissioni tossiche e cancerogene.
Il frutto di questo continuo pressing - svolto assieme alle tante articolazioni della società civile tarantina, da tempo indignata della disattenzione del potere politico nazionale verso le problematiche della salute - sta dando risultati importanti.
Di fronte alla linea negazionista di chi continuava a sostenere - di fronte all'eccesso di inquinamento - che "il fatto non sussiste", oggi possiamo dire che "il fatto sussiste" ed è all'attenzione di tutte le autorità competenti, dalla magistratura alla Commissione Europea.

Su PeaceLink l'articolo integrale 
Alessandro Marescotti -Antonia Battaglia-Luciano Manna

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