Tratto da IVG
Ricorsi al Tar per l’AIA, Tirreno Power chiede un’unica sentenza
Vado Ligure. Al Tar del Lazio è pendente il ricorso amministrativo presentato da Tirreno Power contro la nuova AIA, nella quale l’azienda aveva chiesto di annullare perché parametri e criteri stabiliti in termini di emissioni e impatto ambientale, oltre ai relativi interventi di ambientalizzazione (come il parco carbonile della centrale di Vado Ligure ndr) erano troppo restrittivi.
Una sentenza era attesa per il 3 giugno. Ma ora la stessa azienda ha chiesto di decidere contestualmente anche sul ricorso presentato da Greenpeace e da altre associazioni ambientaliste che al contrario ritengono l’Aia di “manica troppo larga” cioè troppo permissiva.
Ora Tirreno Power per evitare che vengano discussi più ricorsi pendenti ha chiesto una loro unificazione. Una decisione da parte dei giudici potrebbe arrivare proprio il 3 giugno.
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A nessuna delle centrali termoelettriche a carbone attualmente in esercizio nel nostro Paese sarebbero imposti vincoli cosi` stringenti.
Intanto si dimenticano o si vogliono passare sotto silenzio alcune cose estremamente importanti:
a) ci sono altre centrali a carbone in Italia che hanno limiti ancora più severi basta verificare quelli di Torrevaldaliga Nord o Edipower di Brindisi
b) L' AIA attuale (2012) presenta limiti estremamente elevati rispetto alle MTD (390/350 per SO2 e addirittura 250 per il CO ben 5 volte il massimo del range MTD) -Non ricordiamo nessuno di coloro che solo ora intervengono se ne sia lamentato od abbia fatto confronti di sorta. Anzi ci pare evidente che se non fosse intervenuta la Magistratura i vecchi impianti sarebbero andati avanti per anni con quei limiti.
c) i limiti che sarebbero indicati nel nuovo PIC per il pericoloso monossido di carbonio risulterebbero ancora più del doppio rispetto al massimo MTD.
d) per avere una corretta misurazione l'AIA concessa prevedeva anche la misurazione a camino. Non si capisce per quale motivo non sarebbe stata prescritta anche nel nuovo PIC così come fatto per altri impianti.
Tuttavia sarebbero stati prescritti, (secondo noi assai tardivamente per la nostra salute e per il nostro ambiente),determinati limiti alle emissioni forse perché anche ai ministeri si sono finalmente accorti della particolare ubicazione dell’impianto in esame, posizionato in mezzo a vaste aree residenziali, e soprattutto della situazione ambientale e sanitaria così come evidenziata dalle recenti indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Savona sugli impatti sanitari ed ambientali (si ricordino anche gli studi dell'Università di Stoccarda).
SICURAMENTE...in un Paese moderno non ci possono essere cittadini di serie A e di serie B, ne´ percorsi burocratici così “bizantini" da permettere che una centrale a carbone decisamente datata possa avere ulteriori deroghe alle normative vigenti.
Una sentenza era attesa per il 3 giugno. Ma ora la stessa azienda ha chiesto di decidere contestualmente anche sul ricorso presentato da Greenpeace e da altre associazioni ambientaliste che al contrario ritengono l’Aia di “manica troppo larga” cioè troppo permissiva.
Ora Tirreno Power per evitare che vengano discussi più ricorsi pendenti ha chiesto una loro unificazione. Una decisione da parte dei giudici potrebbe arrivare proprio il 3 giugno.
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Riportiamo il
Qualcuno ha affermato che.......
A nessuna delle centrali termoelettriche a carbone attualmente in esercizio nel nostro Paese sarebbero imposti vincoli cosi` stringenti.
Intanto si dimenticano o si vogliono passare sotto silenzio alcune cose estremamente importanti:
a) ci sono altre centrali a carbone in Italia che hanno limiti ancora più severi basta verificare quelli di Torrevaldaliga Nord o Edipower di Brindisi
b) L' AIA attuale (2012) presenta limiti estremamente elevati rispetto alle MTD (390/350 per SO2 e addirittura 250 per il CO ben 5 volte il massimo del range MTD) -Non ricordiamo nessuno di coloro che solo ora intervengono se ne sia lamentato od abbia fatto confronti di sorta. Anzi ci pare evidente che se non fosse intervenuta la Magistratura i vecchi impianti sarebbero andati avanti per anni con quei limiti.
d) per avere una corretta misurazione l'AIA concessa prevedeva anche la misurazione a camino. Non si capisce per quale motivo non sarebbe stata prescritta anche nel nuovo PIC così come fatto per altri impianti.
Tuttavia sarebbero stati prescritti, (secondo noi assai tardivamente per la nostra salute e per il nostro ambiente),determinati limiti alle emissioni forse perché anche ai ministeri si sono finalmente accorti della particolare ubicazione dell’impianto in esame, posizionato in mezzo a vaste aree residenziali, e soprattutto della situazione ambientale e sanitaria così come evidenziata dalle recenti indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Savona sugli impatti sanitari ed ambientali (si ricordino anche gli studi dell'Università di Stoccarda).
La tutela della salute dei cittadini dovrebbe essere sempre in primo piano su qualsiasi tavolo, perché è l'unico modo per tutelare doverosamente anche il lavoro e la vita dei lavoratori stessi.
Uniti per la Salute onlus
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