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25 settembre 2015

1) TORINO CINEMAMBIENTE 2015 - Cento film per salvare il mondo 2)La Centrale

Tratto da Cinemaitaliano

CINEMAMBIENTE 2015 - 


Cento film per salvare il mondo


CINEMAMBIENTE 2015 - Cento film per salvare il mondo


Movies save the planet: è questo il motto 
(e la speranza, e dopo 18 anni di attività anche un po' di sana obiettività...) di CinemAmbiente edizione 2015, il festival che per primo in Italia ha presentato e promosso il cinema ambientale, che si terrà a Torino dal 6 all’11 ottobre e che vedrà CinemaItaliano.info tra i media partner. 

"Questa edizione - ha detto il direttore del festival, Gaetano Capizzi - testimonia ancora una volta che CinemAmbiente non è un semplice festival, ma un punto di riferimento per una intera area culturale e sociale, convinta che la sostenibilità dello “sviluppo” e il rispetto dell'ambiente siano fondamentali".

100 i titoli selezionati in un anno complesso anche a livello economico per il festival (oltre che logistico, solitamente si tiene a inizio giugno, quest'anno è slittato per rientrare negli eventi cittadini legati a Expo), suddivisi nelle varie sezioni: le tre competitive,Concorso Internazionale Documentari, Concorso Documentari Italiani, Concorso Internazionale One Hour, a cui si aggiungono fuori concorso la sezione dedicata alle scuole, Ecokids, le sezioni Panorama Italia e Panorama Cortometraggi e gli Eventi Speciali.

Il Concorso Internazionale Documentari è composto da otto titoli, tutti in anteprima italiana, che offrono uno spaccato sulla nuova frontiera del cinema ambientale. La bicicletta può essere una risposta a molti problemi ambientali. Bikes vs Cars di Fredrik Gertten (Svezia, 2015, 91') analizza il tema guardando ai ciclisti che in tutto il mondo si devono districare tra il traffico cittadino. La Buena Vida di Jens Schanze (Germania/Svizzera/Colombia, 2015, 97'), film che viene presentato in anteprima internazionale, mostra la più grande miniera di carbone al mondo, che per ampliarsi costringe molti villaggi indigeni ad abbandonare la montagna. .....

 Sempre in anteprima, un’altra importante storia dell’ambientalismo mondiale viene raccontata dal film How to Change the World di Jerry Rothwell, che ha vinto tra gli altri il premio World Doc Special Jury Award al Sundance 2015. Il lavoro è un montaggio di materiale di repertorio inedito, anni e anni di riprese che testimoniano la nascita di Greenpeace. .......

Il Concorso Documentari Italiani, lo storico concorso di CinemAmbiente dedicato ai documentari italiani, comprende nove opere che raccontano lo stato della nostra penisola dal punto di vista ambientale....... 

 Andiamo in Carnia con I custodi dell'acqua di Giulio Squarci (Italia, 2015, 60') dove la privatizzazione delle risorse idriche ha smosso il senso di attaccamento al territorio della popolazione locale. La questione energetica legata ai territori è al centro di due documentari: La Centrale di Davide Rossi e Lorenzo Martellacci, che segue le lotte e le contraddizioni intorno all’impianto termoelettrico della Tirreno Power di Vado Ligure, chiuso e sequestrato nel 2014 con l'accusa di disastro ambientale e omicidio colposo, Mare carbone di Gian Luca Rossi (Italia, 2015, 80') sulla miniera di carbone che dovrebbe sorgere in Calabria. Non poteva mancare Contromano di Stefano Gabbiani (Italia, 2015, 75'), altro documentario sulla bicilcetta questa volta calata nella realtà torinese.....

Su  Cinemaitaliano      l'articolo integrale 




Su cinemaitaliano.info      La Centrale


Regia: Lorenzo Martellacci, Davide Rossi
Anno di produzione: 2015
Durata: 39'
Tipologia: documentario
Genere: ambiente/sociale
Titolo originale: La Centrale

Sinossi: L’impianto termoelettrico della Tirreno Power si staglia sull’ orizzonte di Vado Ligure: l’11 marzo 2014 il Ministero dell’Ambiente ha sospeso l’Autorizzazione Integrata Ambientale concessa a Tirreno Power e la centrale è stata sequestrata mentre la procura di Savona indaga per disastro ambientale e omicidio colposo. Il declino della produzione industriale che ha investito l’area ha portato sindacati e lavoratori a difendere la centrale e nello stesso tempo la comunità si è organizzata in comitati e movimenti di lotta per la sua chiusura.

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