COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

29 settembre 2015

AUSTRALIA:Il più grande porto di carbone al mondo cede alle energie rinnovabili

Tratto  da Ecoseven

Il più grande porto di carbone al mondo cede alle energie rinnovabili

Creato il 28 settembre 2015 da Ecoseven @EcoEcologia

Il Consiglio Comunale di Newcastle, che gestisce un fondo di investimento di 268 milioni di dollari australiani (corrispondenti a 167 milioni di euro), ha appena approvato una delibera che promette un avvicinamento graduale a investimenti responsabili dal punto di vista sociale e ambientale, annunciando che questo disinvestimento nel carbone, comporta l'eventuale uscita dalle holding delle quattro più grandi banche australiane, se queste dovesse continuare a finanziare progetti con combustibili fossili. Nella consapevolezza dell'importanza del carbone per l'economia locale, il governo ha deciso di progettare tutta una serie di attività a scadenza di cinque anni che includano il riciclo e le energie rinnovabili, al fine di costruire un futuro sostenibile e duraturo per la comunità.
Newcastle si trova circa 170 Km a nord di Sydney ed è la settima città d'Australia per grandezza. Non è un mistero la dipendenza elettrica dell'intero Paese dal carbone – l'Australia è uno dei più grandi responsabili al mondo per le emissioni pro-capite - ma è anche vero che lo stesso governo australiano, per partecipare alla lotta contro il riscaldamento globale (cercando comunque di trovare un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e quelli economici), ha recentemente annunciato una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 26% entro il 2030.  
Forse questo discorso può suonare strano: perché una comunità dipendente dai combustibili fossili dovrebbe smettere di sostenere le industrie sulle quali si basa la propria economia? Ma il fatto è che il colpo causato dalla caduta dei prezzi del petrolio e del carbone hanno spinto molte realtà a vagliare sistemi alternativi e più competitivi. Così come diminuiscono i posti di lavoro generati dal carbone, così aumentano le comunità che voglio diversificare le loro economie, spostandole verso le novità vincenti.
Non accadrà dal giorno alla notte, ma accadrà.
Sta già accadendo.
EC

Nessun commento: