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21 settembre 2015

Greenpeace :Apriamo gli occhi, il futuro è rinnovabile. E dipende da noi.

Tratto da Greenpeace

Apriamo gli occhi, il futuro è rinnovabile. E dipende da noi.

Chiudete gli occhi. Immaginate un mondo in cui le centrali a carbone smettono di sputare fumi nocivi dalle loro ciminiere, sostituite da pale eoliche che producono energia grazie al vento. Un mondo in cui di trivelle, in mare e a terra, non c’è traccia, ma ogni casa, sul tetto, ha un impianto fotovoltaico. Immaginate un mondo in cui non siamo più sotto scacco delle importazioni di gas, storicamente provenienti da zone poco “stabili” (come Libia e Russia), ma usiamo invece energia idroelettrica, geotermica e biomasse. Un Pianeta in cui le automobili sono elettriche, le centrali nucleari vengono spente e lasciano il posto all’efficienza energetica, le reti elettriche sono “intelligenti”.
Insomma, immaginate un mondo 100% rinnovabile con tutto quel che comporta: un freno aicambiamenti climatici (che significa ad esempio meno alluvioni, anche in Italia), meno guerre e meno giochi di potere legati al mondo del petrolio e del gas, nessun incidente alle piattaforme petrolifere, una drastica diminuzione dei morti legati all’inquinamento atmosferico.
Sembra un mondo impossibile, immaginario e utopistico. Ma non lo è. Il mondo che avete appena immaginato può davvero esistere. E non servono miracoli. Possiamo costruirlo insieme e l’ultimo rapporto Energy Revolution 2015, redatto dal DLR tedesco (uno dei più riconosciuti istituti scientifici) per conto di Greenpeace, spiega come farlo. Il rapporto è uno scenario globale che mostra come sia assolutamente possibile realizzare entro il 2050 un mondo 100% rinnovabile. Grazie a tecnologie come il solare, l’eolico e altre rinnovabili, unite all’efficienza energetica e a nuove reti elettriche intelligenti.
Tutto quello che avete immaginato a occhi chiusi non è impossibile. Ma c’è un’altra buona notizia, per certi versi anche migliore: realizzare la rivoluzione energetica illustrata nel rapporto diGreenpeace conviene non solo per l’ambiente, ma anche per le nostre tasche. Un paio di numeri: per un futuro 100 per cento rinnovabile entro il 2050, l’investimento aggiuntivo medio nellerinnovabili sarebbe di circa 1000 miliardi di dollari l’anno, mentre il risparmio medio legato al mancato uso di combustibili fossili rispetto nello stesso periodo sarebbe invece di 1070 miliardi di dollari l'anno. In altre parole, alla fine ci guadagneremmo in media 70 miliardi di euro l’anno.
Lo scenario Energy Revolution 2015 spiega inoltre che le rinnovabili creerebbero più posti di lavoro rispetto agli occupati nel settore dei combustibili fossili. La sola industria del solare produrrebbe più occupazione di quanto fa oggi quella del carbone, occupando 9,7 milioni di persone al 2030, più di dieci volte rispetto a quanto accade oggi. Nello stesso periodo i posti di lavoro nell’eolico potrebbero crescere fino 7,8 milioni. Dunque un mondo con meno petrolio, carbone e gas, ma con più occupazione.
Certo, si tratta di stime, proiezioni che dipendono da numerose variabili. Tuttavia già in passato l’edizione 2010 del rapporto Energy Revolution di Greenpeace si è avvicinata  alla realtà più di ogni altro rapporto scientifico sull’argomento, superando anche studi accurati come quelli redatti dalla World Bank o da Goldman Sachs.
Ma ora che abbiamo aperto gli occhi ricordiamoci che dipende anche da noi se i nostri sogni si avvereranno. Siamo nel 2015, e se nel 2050 vogliamo un mondo pulito, un Pianeta non più in balia dei cambiamenti climatici e un futuro 100% rinnovabile, occorre cambiare fin da subito. Si può fare, ma ognuno di noi deve iniziare a dare il suo contributo.
Il prossimo dicembre, a Parigi, si terrà l’annuale Conferenza sul Clima. Un appuntamento importante in cui potrebbe finalmente essere siglato un accordo globale per limitare le emissioni di gas serra e cercare di frenare il riscaldamento planetario. I leader mondiali dovranno mostrare ambizione e risolutezza, cosa che non è accaduta fino a oggi.
Ma a prescindere dalle decisioni che la politica riuscirà a prendere nella capitale francese, da oggi abbiamo un motivo in più per sognare un mondo migliore, 100% rinnovabile. E, se siamo pronti a batterci per i nostri sogni, questi si realizzeranno.
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Tratto da Qualenergia

Nel 2050 i consumi di energia potrebbero essere soddisfatti interamente con le rinnovabili. Come? Lo spiega la nuova edizione di "Energy [R]evolution 2015 - 100% Renewable Energy", il rapporto di Greenpeace (364 pp., vedi link a fondo pagina), che, tra gli altri aspetti, quantifica l’investimento necessario per raggiungere questo obiettivo. Risorse economiche che sarebbero più che ripagate dai futuri risparmi derivanti dall’abbandono dei combustibili fossili. Una rivoluzione possibile in una generazione, cioè in appena 35 anni a partire da oggi.
Per un futuro 100% rinnovabile al 2050, l’investimento aggiuntivo medio nelle rinnovabili sarebbe di circa 1000 miliardi di dollari l’anno. Il risparmio medio legato al mancato uso di combustibili fossili rispetto allo stesso periodo sarebbe invece di 1.070 miliardi di dollari l’anno, quindi più degli investimenti necessari per la completa transizione verso le rinnovabili. Nel grafico (clicca per ingrandire) l'evoluzione degli investimenti mondiali nello scenario 100% rinnovabili al 2050.
Secondo lo scenario 2015 - le precedenti edizioni del rapporto hanno descritto scenari molto vicini a quanto si è poi verificato nella realtà - entro 15 anni la quota di rinnovabili elettriche a livello mondiale potrebbe triplicare, passando dall’attuale 21 al 64%. Questo consentirebbe di diminuire le emissioni da 30 giga tonnellate annue a 20 giga tonnellate entro il 2030, anche tenendo conto del rapido sviluppo di economie emergenti, come Brasile, Cina e India.
Determinante a questa transizione sarà anche la prevista riduzione della domanda di energia termica grazie ad una notevole spinta negli interventi di efficienza, di utilizzo di pompe di calore elettriche e impianti a biomasse e soprattutto agli interventi di riqualificazione energetica dell’edilizia residenziale. Nel grafico (clicca per ingrandire) si veda l’evoluzione dell’offerta di energia termica dal 2102 al 2050 secondo gli scenari della IEA e di Energy [R]evolution. In quest’ultimo, gli investimenti di tutto il periodo ammonterebbero a 16.700 miliardi di $, di cui il 38% e il 36% sono relativi, rispettivamente, al solare e alle pompe di calore.
........Tuttavia la transizione energetica è ancora troppo lenta e non in grado di contrastare i cambiamenti climatici ormai in atto. A tal proposito, ci ricorda il rapporto, va stigmatizzato il fatto che nella scorsa decade quasi altrettanta potenza di centrali a carbone (750.000 MW) sia stata installata su scale mondiale, di cui ben l’80% in Cina......
"I settori del solare e dell’eolico sono ormai sufficientemente maturi per poter competere a livello di costi con l’industria del carbone. Ed è molto probabile che entro il prossimo decennio supereranno quest’ultima anche in termini di occupazione e di energia fornita - spiega Sven Teske di Greenpeace, primo autore del rapporto - È responsabilità del settore dei combustibili fossili prepararsi ad affrontare questi cambiamenti. I governi, d’altra parte, devono gestire la dismissione del comparto dei combustibili fossili, già in atto e destinata a diventare sempre più rapida. Ogni ulteriore euro investito da governi e aziende in nuovi progetti legati alle fonti fossili è un investimento ad alto rischio, che potrebbe comportare perdite economiche".
Lo scenario Energy Revolution 2015 spiega che le rinnovabili creerebbero più posti di lavoro rispetto agli occupati nel settore dei combustibili fossili. La sola industria del solare produrrebbe più occupazione di quanto fa oggi quella del carbone, occupando 9,7 milioni di persone al 2030, più di dieci volte rispetto a quanto accade attualmente. Nello stesso periodo i posti di lavoro nell’eolico potrebbero crescere fino 7,8 milioni. Nel grafico il peso degli occupati nei vari comparti energetici nei diversi scenari.
"Non possiamo permettere che le lobby dei combustibili fossili ostacolino il passaggio verso le energie rinnovabili, ovvero la soluzione più efficace ed etica per un futuro energetico pulito e sicuro - afferma Kumi Naidoo, Direttore Esecutivo di Greenpeace International - Vorrei invitare tutti quelli che dicono ‘'non si può fare’ a leggere questo rapporto, e riconoscere che una rivoluzione energetica per un futuro 100% rinnovabile si può fare, si deve fare, e sarò un bene per tutti".

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