Tratto da La Repubblica
"Stop alle centrali a carbone colpevoli di metà dei gas serra"
Alla vigilia della conferenza Onu sul clima, la proposta in una risoluzione parlamentare del presidente dell'intergruppo Globe Italia, Stella Bianchi. Secondo lo UK Energy Research Centre, una spinta in direzione di fonti rinnovabili ed efficienza energetica aumenterebbe i posti di lavoro in misura 10 volte superiore a un analogo investimento nel settore termoelettrico.
Oltretutto - si fa presente nella risoluzione - l'Italia ha un eccesso di produzione di elettricità; la capacità installata è doppia rispetto alla domanda di picco, senza considerare l'apporto delle rinnovabili. Dunque una riduzione dell'offerta di energia da centrali termoelettriche - con la chiusura di quelle a carbone - non pregiudicherebbe la sicurezza del sistema energetico.
Anzi, lo UK Energy Research Centre ritiene che una spinta in direzione di fonti rinnovabili ed efficienza energetica aumenterebbe i posti di lavoro in misura 10 volte superiore a un analogo investimento nel settore termoelettrico. E, secondo un rapporto Legambiente, entro il 2020 il settore delle energie rinnovabili potrebbe arrivare a creare 250mila posti di lavoro, più altri 600 mila nei settori collegati e nell'indotto.
Oltretutto il carbone potrebbe diventare un settore economicamente a rischio. Il Fondo sovrano norvegese, il più grande del mondo, ha già deciso di disinvestire dal carbone. The Economist ricorda che secondo Mark Carney, il governatore della Banca d'Inghilterra, forti misure per evitare la catastrofe climatica sono necessarie, e grandi quantità di carbone e petrolio potrebbero restare sotto terra perché non più utilizzabili per motivi ambientali.
"Alla conferenza di Parigi si dovrà definire una road map per arrivare a un sistema produttivo carbon neutral", ricorda Stella Bianchi. "E una delle prime mosse dovrà essere la messa al bando delle centrali a carbone. Negli Stati Uniti c'è già un forte movimento in questa direzione, un movimento che ha tra i suoi leader l'ex direttore del Goddard Institute for Space Studies della Nasa, James Hansen. L'Italia può essere capofila in Europa di questo processo virtuoso per sostituire un combustibile ad alto impatto ambientale con le rinnovabili e l'efficienza".
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