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16 giugno 2016

L’ALLARME DEL PREMIO NOBEL :Così il trattato Europa-Usa può cambiare le nostre vite....IL MOMENTO DI FARTI SENTIRE È ORA!


Stralcio da Greenpeace 

FERMA IL TTIP

Il TTIP è una minaccia per la nostra democrazia e per l'ambiente. Insieme possiamo fermarlo: diritti, natura e beni comuni non sono delle merci. Scrivi subito ai Parlamentari europei per continuare a far pressione contro l'approvazione del Trattato!

I DIRITTI E L'AMBIENTE NON SONO IN VENDITA!
163855 PERSONE

HANNO SCRITTO 

AI PARLAMENTARI EUROPEI


IL MOMENTO DI FARTI SENTIRE È ORA!
Scrivi subito ai Parlamentari europei per continuare a far 
pressione contro l'approvazione del Trattato!.
Sacrificare i diritti dei cittadini e la tutela dell'ambiente in
 nome del libero mercato vuol dire privatizzare i profitti e 
scaricare tutti  i rischi sulla collettività.

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Tratto da Qui finanza


L’ALLARME DEL PREMIO NOBELNegli Stati Uniti e nel mondo continua il dibattito sui nuovi accordi commerciali - come il Tpp e ilTtip, rispettivamente con Paesi del Pacifico e tra Usa ed Ue - che nei prossimi anni potrebbero ridisegnare i rapporti di forza tra le potenze globali. Patti che, secondo Joseph Stiglitz, sono concepiti per difendere gli interessi dei colossi industriali americani. L'economista esprime il suo punto di vista sulla questione in un editoriale sul Guardian.

"Questi accordi sono definiti accordi di libero scambio; in realtà sono accordi su un mercato controllato, costruiti sugli interessi delle aziende, soprattutto americane e europee. Non si tratta di una collaborazione alla pari: gli Stati Uniti di fatto detteranno i termini. Questi accordi vanno ben oltre il commercio, gli investimenti dei governi e le proprietà intellettuali,
"Il vero intento di queste disposizioni è quello di impedire la salute, le politiche ambientali, la sicurezza e, sì, anche i regolamenti finanziari con lo scopo di proteggere l'economia e i cittadini degli Stati Uniti. 

Le aziende possono far causa ai governi per chiedere l'integrale risarcimento per qualsiasi riduzione dei loro profitti futuri derivanti da cambiamenti normativi", continua Stiglitz facendo qualche esempio: Philip Morris ha fatto causa all'Uruguay e all'Australia per aver fatto mettere avvisi sui pacchetti di sigarette della pericolosità del fumo per la salute". Questi avvisi - dice l'economista - stanno funzionando e facendo diminuire il numero di fumatori e adesso il colosso del tabacco chiede un risarcimento per i mancati profitti. "Ed è solo attraverso delle fughe di notizie o parlando con funzionari di governi che sembrano più impegnati nei processi democratici che sappiamo cosa sta succedendo", aggiunge Stiglitz per poi concludere: 
"La domanda è se vogliamo dare ai grandi gruppi la possibilità di usare misure nascoste in quelli che vengono definiti accordi commerciali per decidere come vivremo nel 21esimo secolo. 
Spero che i cittadini negli Stati Uniti, in Europa e nel Pacifico rispondano con un forte no".  

Leggi su  Il Fatto Quotidiano

Multinazionali contro Stati, il piano per applicare in tutta la Ue l’arbitrato internazionale previsto dal trattato Ttip

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