Tratto da NOalCarbone
ENEL CONDANNATA IN PRIMO GRADO MA NON BASTA. AD ESSERE ACCERTATO DOVRA’ ESSERE IL DISASTRO AMBIENTALE E I DANNI ALLA SALUTE.
Si chiude il primo grado del processo Enel in cui si è dimostrato che le polveri che hanno “sporcato” i terreni e le coltivazioni adiacenti al carbonile e al nastro trasportatore erano effettivamente polveri di carbone. Non era facile dimostrarlo, ed Enel, in questi quattro anni di dibattimenti, ha sempre sostenuto la tesi che la polvere nera ritrovata sulle colture di Cerano non fosse carbone ma altro.
Getto pericoloso di cose e danneggiamento aggravato. Condannati due dirigenti Enel, Calogero Sanfilippo, responsabile della produzione e Antonino Ascione, responsabile dell’unità di business, entrambi coscienti delle dispersioni del carbone avvenute sia dal carbonile della grandezza di 125mila metri quadri, sia dai 12 chilometri di nastro trasportatore.
Getto pericoloso di cose e danneggiamento aggravato. Condannati due dirigenti Enel, Calogero Sanfilippo, responsabile della produzione e Antonino Ascione, responsabile dell’unità di business, entrambi coscienti delle dispersioni del carbone avvenute sia dal carbonile della grandezza di 125mila metri quadri, sia dai 12 chilometri di nastro trasportatore.
.... Assolti gli altri 11 imputati ma condannata Enel Produzione che insieme ai due dirigenti dovrà risarcire 58 contadini.
Una piccola vittoria ma un grosso passo in avanti. Un primo passo verso il riscatto del nostro territorio dopo anni di denunce. La conferma in primo grado dell’inquinamento dei campi, che oltre ad essere dei terreni privati sono anche un bene della comunità inteso come possibilità di lavoro e ricchezza di biodiversità del territorio. Un danno ai terreni privati ma anche un danno ad un ecosistema di cui la comunità e le associazioni ne sono custodi benché il Tribunale abbia deciso di escluderle dal risarcimento.
Un primo passo che è un bicchiere mezzo pieno ........ Il nostro territorio è vittima di un danno ambientale di proporzioni enormi e non solo alla luce dei gravissimi dati sanitari che abbiamo a disposizione.
Per questo la nostra battaglia non si ferma qui ma continua perché quell’impianto deve essere chiuso definitivamente e quell’area bonificata e riconsegnata alla collettività. L’era dei combustibili fossili è terminata, il vecchio modello industriale che abbiamo dovuto subire ha fallito, il teorema per cui la tutela del lavoro passa necessariamente dalla tutela della produzione industriale non è stato mai dimostrato anzi, è avvenuto proprio il contrario. A Brindisi si tutelano i colossi dell'energia e della chimica, .....si tutelano i grandi capitali di Enel mentre la disoccupazione cresce a dismisura come cresce il fenomeno dell’emigrazione in cerca di lavoro, la corruzione e l’inaridimento fisico e culturale del territorio.
Un primo passo che è un bicchiere mezzo pieno ........ Il nostro territorio è vittima di un danno ambientale di proporzioni enormi e non solo alla luce dei gravissimi dati sanitari che abbiamo a disposizione.
Per questo la nostra battaglia non si ferma qui ma continua perché quell’impianto deve essere chiuso definitivamente e quell’area bonificata e riconsegnata alla collettività. L’era dei combustibili fossili è terminata, il vecchio modello industriale che abbiamo dovuto subire ha fallito, il teorema per cui la tutela del lavoro passa necessariamente dalla tutela della produzione industriale non è stato mai dimostrato anzi, è avvenuto proprio il contrario. A Brindisi si tutelano i colossi dell'energia e della chimica, .....si tutelano i grandi capitali di Enel mentre la disoccupazione cresce a dismisura come cresce il fenomeno dell’emigrazione in cerca di lavoro, la corruzione e l’inaridimento fisico e culturale del territorio.
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