Tratto da Wisesociety
L’inquinamento ambientale può condizionare la fertilità.....
Articolo del giugno 2016
FERTILITÀ A RISCHIO? – Montano, nativo di Acerra, ha deciso di rendere lo studio multicentrico dopo aver raccolto ed elaborato i dati relativi alla Terra dei Fuochi. Le evidenze preliminari di «Ecofoodfertility» – che gode del sostegno del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Istituto Superiore di Sanità e di diversi atenei italiani e stranieri – sono piuttosto chiare.
Nelle persone esposte a sostanze di sintesi calo nella mobilità degli spermatozoi e un danno al loro Dna. Condizioni che, secondo lo specialista, sarebbero in grado di limitare la fertilità degli uomini che vivono in queste aree del Paese. Per sapere se lo scenario appartenga anche alle altre aree del Paese, sarà però necessario attendere un paio d’anni. Ma il sospetto, senza voler fare allarmismi, è fondato. «Elevate concentrazioni di diossina possono in effetti ridurre la fertilità», affermava già qualche anno fa Luigi Chiappetta, direttore sanitario del centro di procreazione medicalmente assistita Crea di Taranto. «Il nesso causale diretto, su scala locale, non è stato dimostrato. Ma uno studio da noi condotto nel 2011 sul liquido seminale di 316 persone evidenziò un aumento di stress ossidativo e frammentazione del Dna nei campioni prelevati da uomini residenti in città. Un riscontro che non fu invece osservato nelle stesse proporzioni in chi viveva in provincia o fuori dai confini di Taranto».
A TARANTO IL VIA ENTRO L’AUTUNNO – «Ecofoodfertility» vuole andare a fondo sul tema della salute riproduttiva. Inizialmente saranno coinvolti cento giovani adulti, di età compresa tra 18 e 40 anni. Una parte di loro dovrà risiedere in una delle aree più esposte all’inquinamento: quasi certamente nel quartiere Tamburi. L’altra in una zona considerata a basso rischio, che Montano vuole individuare entro la fine di giugno con il supporto delle istituzioni locali. Si lavorerà sul sangue, ma sopratutto sul liquido seminale, ritenuto il fluido biologico ideale alla definizione di indici di rischio della salute affidabili e legati all’esposizione ambientale. I campioni saranno prelevati a più riprese: all’inizio dello studio e in almeno due fasi successive, per verificare le eventuali differenze che segnalerebbero un ruolo non trascurabile dell’inquinamento sulla fertilità. Oggi tre italiani su dieci non riescono ad avere figli dopo un anno di rapporti non protetti e nella metà di questi casi il problema riguarda l’uomo. Tra le cause, oltre ad alcune condizioni mediche (varicocele, criptorchidismo, alterazioni ormonali, infezioni genito-urinarie e trattamenti chemioterapici), c’è l’inquinamento ambientale.
chimica (Pcb, metalli pesanti, pesticidi insetticidi e bisfenolo A) è stato osservato un
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