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19 aprile 2017

Cambiamenti climatici,ambiente e patologie

Tratto da La Stampa
Ambiente e patologie
Ormai da tempo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in correlazione l’inquinamento ambientale con molte patologie umane e animali, dalle ovvie patologie polmonari a quelle cardiovascolari al cancro
Noi siamo come pesci rossi in una vaschetta: cambi la temperatura dell’acqua, la sua acidità, la sua composizione… servi cibo inquinato… alla fine il pesce rosso galleggia morto. 
Risultati immagini per pesce rosso morto

........ L’ente americano che si occupa di protezione dell’ambiente sta conducendo studi sui cambiamenti climatici e ha recentemente notato che questi stanno influendo anche sulla psiche dell’uomo tanto da instaurare vere e proprie patologie neurologiche.
I sintomi sono molto vari e vanno dall’ ansia al terrore vero e proprio, da disordini comportamentali a qualcosa che ricorda molto da vicino la cosiddetta sindrome post traumatica, fino a depressione e suicidio. In dettaglio si sono identificati le seguenti sintomatologie: shock, sindrome da stress post-traumatico, stress, tensioni nelle relazioni sociali, depressione, ansia, suicidio, abuso di sostanze, aggressività e violenza, perdita di autonomia e di controllo, perdita dell’identità personale e professionale, sentimenti di impotenza, paura e fatalismo. 
Insomma, una meteoropatia in grande stile. 
Il fatto che l’uomo non si senta più sicuro nell’ambiente in cui deve vivere mette a dura prova il suo essere razionale. 
Questo compromette il suo stato di membro di una società rendendo confuse, instabili fino ad essere aggressive le sue relazioni con sé stesso e con il prossimo. L’instabilità e l’incertezza fino all’imprevedibilità di eventi che coinvolgono il Pianeta stanno mettendo a nudo una nuova fragilità dell’uomo o, meglio, l’uomo si accorge finalmente che di fronte alla natura e ai suoi sconvolgimenti è del tutto inerme. ..........
Ciò che invece interessa veramente è che lo studio porta a spiegare questa estrema irritabilità che colpisce tutti dal bambino al pensionato, che fa pensare di essere piombati in una specie di torre di Babele in cui non esiste un codice di comunicazione. E lo studio spiega anche i fenomeni economici correlati. Dopo eventi traumatici come quelli di un uragano non si ha più voglia di frivolezze, quindi, per esempio, non si pensa più ad abbellire le case perché la scala dei valori non è più quella solita, con la conseguenza che ditte del settore entrano in difficoltà e, magari, falliscono. 

Spesso preferiamo fingere che non sia vero, ma i cambiamenti climatici repentini come sono ora sono la conseguenza di politiche industriali selvaggiamente scriteriate. Così facendo l’uomo si arricchisce di denaro illudendosi che quello sia ricchezza, ma distrugge il suo habitat: il ramo su cui sta a cavalcioni. Ciò che l’uomo rifiuta di capire è che i soldi che ha guadagnato corrompendo l’ambiente non sono in grado ora né mai lo saranno di ripristinare le condizioni ambientali iniziali, cioè quelle che permettono la vita e qua e là il punto di non ritorno potrebbe essere stato già superato. 

Noi siamo come pesci rossi in una vaschetta: cambi la temperatura dell’acqua, la sua acidità, la sua composizione… servi cibo inquinato… alla fine il pesce rosso galleggia morto. 

Viene logico domandarsi: come possono funzionare i farmaci che il medico somministra per queste patologie? Sono solo dei sintomatici o veramente riescono ad innescare una reattività biologica che si oppone alla natura?
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