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14 aprile 2017

Presentazione del libro“ Inquinamento e salute del bambino: cosa c’è da sapere, cosa c’è da fare”.Seconda edizione

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Riceviamo da ISDE e pubblichiamo la
Presentazione del libro“ Inquinamento e salute del bambino: cosa c’è da sapere, cosa c’è da fare”

E’ stata appena pubblicata la seconda edizione di “Inquinamento e salute del bambino: cosa c’è da sapere, cosa c’è da fare”, a cura del gruppo Pediatri per un Mondo Possibile dell’ACP* .
A distanza di 7 anni dall' edizione precedente questo testo rimane ancora l'unico specificamente dedicato al rapporto tra l'inquinamento ambientale e la salute dei bambini in Italia.
Il libro si propone di divulgare le prove scientifiche e le conoscenze più recenti degli effetti dell’inquinamento ambientale e del cambiamento climatico  sulla salute umana e in particolare sui bambini, i più vulnerabili e sensibili. Inquinamento e cambiamento climatico, ambedue effetto delle attività umane senza controllo, sono infatti due facce della stessa medaglia, esacerbando il secondo gli effetti del primo, ed è bene studiarli come un insieme integrato, per poterli comprendere e affrontare in maniera più efficace.
L’inquinamento ambientale causa un numero di morti superiore a quelli causati da AIDS, malaria e tubercolosi messi insieme (OMS), pari a 8,9 milioni in tutto il mondo ogni anno. Pertanto merita la stessa attenzione, lo stesso tipo di risposta globale e lo stesso grado di rigore che è stato applicato ad AIDS, tubercolosi e malaria. Se anche la maggior parte di queste morti (94%) si verifica nei paesi a reddito basso e medio-basso, dove è più difficile limitare l’entità delle esposizioni, la crescente globalizzazione sta portando verso una progressiva omogeneità dei modelli di esposizione. Inoltre anche livelli di esposizione molto bassi durante le epoche più precoci della vita, tipici dei paesi più avanzati, possono provocare alterazioni permanenti, che possono manifestarsi più tardivamente in forma di malattie acute o croniche. Ciononostante l’inquinamento non viene ancora adeguatamente considerato e valutato come causa di malattia, né gli viene attribuito il peso che gli spetterebbe nella pianificazione delle politiche, con maggior danno proprio per i bambini, che contribuiscono per la maggior parte al «burden of disease»: il 23% delle morti nel mondo e il 26% delle morti tra i bambini minori di cinque anni è attribuibile a fattori ambientali modificabili (OMS).  Il libro intende fornire ai pediatri, ai medici, ai decisori politici ma anche a genitori ed educatori curiosi uno strumento di informazione e di formazione documentato e aggiornato, secondo le migliori evidenze disponibili, sulle conoscenze in materia e sulle possibilità di ridurre il rischio di malattia modificando in meglio l’ambiente in cui viviamo.
L’idea corrente che tutto dipenda dalle scelte individuali del singolo in termini di alimentazione, esercizio fisico, fumo, è scorretta.  La prevenzione delle malattie basata solo sulla correzione degli stili di vita è infatti insufficiente ed il principale intervento di prevenzione primaria, per quanto difficile, complesso e scomodo, è quello basato sulla riduzione/eliminazione dei fattori di rischio ambientali, soprattutto per i soggetti più fragili come i bambini. 
Al medico, come riconosciuto anche dalle Conferenze dei ministri della salute e dall’OMS, nonché dal suo codice di deontologia professionale, spettano le funzioni di informazione, comunicazione, formazione e advocacy ai semplici cittadini e ai decisori politici, attingendo alle migliori evidenze scientifiche.
 Il libro si offre come strumento in tal senso: le informazioni vengono presentate a partire da quesiti clinici pediatrici sugli effetti dell’ inquinamento di aria, acqua, cibo, suolo, ma anche acustico, da radiazioni ultraviolette ed elettromagnetiche, da rifiuti e secondario all’ uso di prodotti per l’igiene. Ogni capitolo, secondo le indicazioni OMS, illustra cosa c’è da sapere sulle sostanze inquinanti, sulle sorgenti di emissione, sulle modalità di esposizione e sugli effetti per la salute, presentando poi cosa c’è da fare in termini di misure, strategie e azioni, per ridurre l’esposizione e per proteggere la salute di bambini e adolescenti. E’ dimostrato infatti che l’inquinamento può essere prevenuto, non è la conseguenza inevitabile dello sviluppo economico ed è auspicabile che si possa arrivare a dire altrettanto per il riscaldamento globale. Esistono strategie che sono riuscite a controllare o ridurre le esposizioni alla fonte, agendo su un singolo inquinante, come ad es. il piombo che è stato rimosso dalla benzina, o sull’ inquinamento complessivo causato ad esempio dal traffico cittadino. Queste azioni, basate su una combinazione di tecnologie e di approcci giuridici, informativi e educativi, hanno prodotto benefici tangibili per la salute umana e l’ambiente, altamente redditizi in termini di costo-efficacia. Ma il cammino da fare è ancora lungo e difficile. Seguendo lo stesso schema l’importante capitolo sul cambiamento climatico, oltre a illustrarne le caratteristiche, informa anche sulle politiche di mitigazione e di adattamento necessarie per contrastarlo. Il volume è chiuso da un capitolo dedicato alla Percezione del rischio nell’era globale, indispensabile per decifrare i diversi atteggiamenti che vengono assunti nei confronti delle tematiche ambientali e di salute.

Laura Reali, Giacomo Toffol, Laura Todesco
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