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02 maggio 2017

L'UE migliora l'accesso alla giustizia ambientale per i cittadini

Tratto  da Rinnovabili.it. 
accesso alla giustizia ambientale UE
La Commissione europea chiarisce le modalità per le persone fisiche e le associazioni per contestare dinanzi ai giudici nazionali decisioni, atti od omissioni di autorità pubbliche

 Per i cittadini europei opporsi con mezzi legali a decisioni e normative delle autorità pubbliche è una corsa a ostacoli. Soprattutto quando il tema in questione è quello della giustizia ambientale. Solo qualche settimana fa ClientEarth e altre 14 organizzazioni attive su clima e ambiente avevano denunciato come, oggi, a praticamente nessun individuo o ONG sia stato permesso di sfidare le istituzioni europee dinanzi ai tribunali nazionali.

Eppure nell’Unione esiste uno specifico regolamento sull’accesso alla giustizia ambientale, attuazione della celebre Convenzione di Aarhus, che almeno in teoria dovrebbe garantire la certezza giuridica in riferimento a questi specifici casi. In determinate condizioni, i cittadini possono chiedere a un giudice nazionale indipendente di verificare se un’autorità pubblica abbia agito legittimamente nel prendere una decisione o compiere un atto o un’omissione che incide sui loro diritti. Le garanzie di principio consistono nel diritto di essere ascoltati, nello scrutinio sufficiente da parte del giudice nazionale, in misure per rimediare al problema e in misure per evitare costi eccessivamente onerosi.

Nella pratica, purtroppo, l’accesso a questo strumento è tutt’altro che facile. E in parte è lo stesso regolamento a complicare le cose, non consentendo azioni legali contro le decisioni di “portata generale”.

Le linee guida per l’accesso alla giustizia ambientale

La Commissione Europea è ben consapevole della lunga lista di difficoltà che individui e ONG incontrano. Un timido passo avanti verso la risoluzione del problema l’ha compiuto lo scorso venerdì pubblicando le linee guida sull’accesso alla giustizia ambientale.

Il documento chiarisce le modalità per le persone fisiche e le associazioni per contestare dinanzi ai giudici nazionali decisioni, atti od omissioni di autorità pubbliche connesse al diritto ambientale dell’Unione. “La normativa ambientale intende proteggere le persone e la loro salute”, spiega Karmenu Vella, Commissario responsabile per l’Ambiente. “Se le autorità pubbliche non rispettano i diritti e gli obblighi previsti da tale normativa, il pubblico può chiamarle a risponderne”.

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La Corte di giustizia dell’Unione europea ha pronunciato una serie di sentenze che chiariscono le prescrizioni dell’UE sull’accesso alla giustizia ambientali, stabilendo ad esempio, in che modo i giudici nazionali devono esaminare le argomentazioni secondo cui i piani locali per la qualità dell’aria non prevedono misure sufficientemente efficaci per soddisfare gli standard di qualità stabiliti dalla legislazione dell’UE.
Il tribunale ha chiarito anche il ruolo del pubblico, in particolare delle organizzazioni non governative ambientaliste, nel contribuire a far rispettare negli Stati membri gli obblighi derivanti dalla legislazione dell’UE sulla natura e i criteri di valutazione che i giudici nazionali devono applicare per evitare che costi di contenzioso eccessivamente onerosi impediscano ai cittadini e alle associazioni di esercitare il loro ruolo nella difesa del diritto ambientale dell’Unione a livello nazionale.
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News - Aggiornamento normativo


Milano, 2 maggio 2017

Ue, guida a cittadini per contestare violazioni diritto ambientale

(Francesco Petrucci)

Il 28 aprile 2017 la Commissione europea ha diffuso un documento di orientamento per cittadini e associazioni per migliorare l'accesso alla giustizia in materia ambientale.

Il documento "Commission Notice on Access to Justice in Environmental Matters" fornisce le utili indicazioni a cittadini e autorizzazione per chiamare in giudizio le Autorità pubbliche che non rispettano i diritti e gli obblighi previsti dalla normativa ambientale. Gli orientamenti intendono aiutare le persone fisiche e le organizzazioni non governative (come quelle ambientaliste) a decidere se adire il Giudice nazionale; esse possono inoltre servire ai Giudizi nazionali per individuare tutte le sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea di cui dovrebbero tener conto nel pronunciarsi su questioni relative all'accesso alla giustizia in materia ambientale (regolato dalla Convenzione di Aarhus ratificata con legge 16 marzo 2001, n. 108).

Infatti nel documento sono raccolte una serie di sentenze che chiariscono le prescrizioni dell'Ue sull'accesso alla giustizia in materia ambientale. Infine, il documento orientativo della Commissione permetterà alle Amministrazioni nazionali di prendere atto di eventuali carenze dei loro sistemi giudiziari e alle imprese di capire meglio quali sono i diritti e gli obblighi Ue in gioco nelle decisioni, atti e omissioni che le riguardano.
documenti di riferimento
Comunicazione Commissione Ue 28 aprile 2017
Documento della Commissione sull'accesso alla giustizia in materia ambientale - Testo in inglese
Legge 16 marzo 2001, n. 108
Ratifica della Convenzione di Aarhus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale
Convenzione di Aarhus 
Convenzione sull'accesso all'informazione, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e alla giustizia in materia ambientale - Fatta ad Aarhus il 25 giugno 1998.

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