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02 settembre 2017

Greenreport :Progettare il futuro dell’energia in Europa: pulito, intelligente e rinnovabile

Tratto da Greenreport
Pubblicato il rapporto Signals 2017 dall'Agenzia europea dell'ambiente

Progettare il futuro dell’energia in Europa: pulito, intelligente e rinnovabile

Efficienza energetica ed efficienza delle risorse essenziali per la rivoluzione verde            di Umberto Mazzantini
L’Agenzia europea dell’ambiente (European Environment Agency – Eea) ha pubblicato il rapporto annuale “Signals”  che fornisce una panoramica dei temi ambientali di grande interesse sia per la comunità scientifica e politica che si occupa di ambiente, si per l’opinione pubblica in generale: “Signals  2017” è dedicato all’energia.
L’Eea sottolinea che «la nostra qualità di vita dipende, tra le altre cose, da una fornitura di energia affidabile a un prezzo accessibile. Continuiamo a bruciare i combustibili fossili per ottenere la maggior parte dell’energia che usiamo e, in un modo o nell’altro, la combustione dei combustibili fossili ci danneggia. Emette inquinanti atmosferici nell’atmosfera e danneggia la nostra salute. Inoltre rilascia gas serra e contribuisce al cambiamento climatico causando forti tempeste, inondazioni e ondate di caldo. La nostra dipendenza dai combustibili fossili può alterare i livelli di pH degli oceani, ridurre l’ossigeno nei laghi e influenzare i rendimenti delle colture».
Presentando “Signals 2017”, il direttore esecutivo dell’Eea, Hans Bruyninckx, scrive: «È chiaro che abbiamo bisogno di energia, ma questa energia non deve necessariamente essere ottenuta bruciando combustibili fossili. Siamo arrivati a un punto in cui bisogna prendere delle decisioni essenziali: da un lato, gli impatti negativi delle nostre attuali scelte energetiche, dall’altro le opportunità offerte dalle fonti energetiche pulite. Possiamo scegliere di prolungare la nostra dipendenza dai combustibili fossili, aumentando gli impatti sulla nostra salute e sul nostro pianeta. Oppure possiamo decidere di accogliere e di investire in opzioni nuove e più pulite, pur rompendo con alcune delle nostre attuali preferenze e abitudini. Ciò potrebbe significare che tutti i veicoli stradali diventeranno elettrici nei prossimi decenni, tutti i tetti saranno ricoperti da pannelli solari, tutti gli edifici saranno isolati per prevenire la perdita di calore e tutti i prodotti saranno progettati per durare a lungo e essere riutilizzati e riciclati facilmente. Potrebbe anche significare sospendere le sovvenzioni ai combustibili fossili. Molti Paesi continuano a sovvenzionarli, nonostante i ripetuti impegni e gli inviti  alle piattaforme internazionali a porre fine a tali sovvenzioni entro un decennio».
L’Eea prende atto dell’accresciuto impegno politico per frenare le emissioni globali di gas serra, culminato nell’Accordo di Parigi, favorito dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche che hanno portato alla crescita della produzione di energia solare e eolica oltre ogni aspettativa. «Di conseguenza – spiega Bruyninckx –  una quota crescente di fabbisogno energetico europeo è soddisfatta da fonti rinnovabili pulite. L’energia rinnovabile è stata e sarà uno strumento utile, non solo per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici a lungo termine dell’Europa, ma anche per la tutela dell’ambiente e della salute umana».
Ma il rapporto evidenzia che, nonostante questi segnali positivi, ci sono ancora grandi sfide da affrontare per aumentare la produzione di energia rinnovabile ed eliminare la nostra dipendenza dai combustibili fossili.....
Il direttore esecutivo dell’Eea conclude: «Come per qualsiasi cambiamento fondamentale, questa transizione richiede tempo e risorse, supportate da obiettivi politici e da misure di sostegno a lungo termine. Rendere l’intera infrastruttura e la capacità di produzione di energia intelligenti e pulite richiederà decenni. Anche la forza lavoro europea dovrà acquisire nuove abilità professionali, in particolare nelle comunità fortemente dipendenti dai combustibili fossili, come il carbone. E le scelte e le decisioni di investimento che facciamo oggi costringeranno all’interno di un percorso per i decenni a venire. In un mondo in cui si prevede che la domanda globale di energia e di risorse naturali si moltiplicherà e che i cambiamenti climatici avranno un impatto più intenso, esiste solo un’opzione valida. È a questo che sta lavorando l’Unione europea: un’economia circolare low carbon, un’Unione dell’energia che si concentri sulle fonti rinnovabili, l’efficienza energetica, la sicurezza e la convenienza, il tutto sostenuto da  fondi che investano in infrastrutture, nuove competenze e innovazione».

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