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04 novembre 2017

Lancet: l'inazione climatica è un costo irreversibile e inaccettabile per la salute umana

Tratto da Greenreport

Gli impatti sanitari del cambiamento climatico potrebbero rovinare l’economia mondiale (VIDEO)

Lancet: l'inazione climatica è un costo irreversibile e inaccettabile per la salute umana
[2 novembre 2017]di  Umberto Mazzantini
Nei giorni scorsi è stato pubblicato “Lancet Countdown on health and climate change: from 25 years of inaction to a global transformation for public health” che analizza i progressi sui salute umana e cambiamento climatico e le loro impiclazioni per gli impegni presi dai governi del mondo con l’Accordo di Parigi. Un’iniziativa che fa seguito ai lavori della Commissione 2015 di Lancet che aveva concluso che il cambiamento climatico antropico minaccia i progressi degli ultimi 50 anni nel campo della sanità pubblica, ma anche che una risposta globale al cambiamento climatico potrebbe essere «la più grande opportunità del XXI secolo in materia di sanità a livello mondiale».
Il Lancet Countdown è il frutto di una collaborazione tra 24 istituti universitari e ONG di tutti i continenti che hanno formato un team multidisciplinare composto da climatologi, ecologisti, economisti, ingegneri, esperti in campo energetico, agroalimentare e trasporti, geografi e matematici, sociologhi, politologi, professionisti della salute pubblica e medici.  Un Consorzio che ogni anno redige un rapporto sugli indicatori in 5 settori: esposizione e vulnerabilità al cambiamento climatico; suoi effetti; piani di adattamento per la salute e la resilienza; misure di attenuazione e co-benefici per la salute; aspetto economico e finanziario; impegno pubblico e politico.
Dai 40 indicatori del primo rapporto 2017  emerge chiaramente che «I sintomi umani del cambiamento climatico sono inequivocabilmente e potenzialmente irreversibili, colpendo già oggi la salute delle popolazioni in tutto il mondo. Benché questi effetti colpiscano maggiormente le popolazioni più vulnerabili della società, tutte le comunità saranno colpite».
Ma purtroppo il cambiamento climatico colpisce in maniera sproporzionata la salute  chi ne è meno colpevole: le popolazioni vulnerabili e in particolare quelle di Paesi a reddito basso e medio e, sottolinea Lancet «Compromettendo i determinanti sociali e ambientali della salute, esacerbano le ineguaglianze sociali, economiche e demografiche e tutte le popolazioni ne risentono in termini di effetti».....
Il Lancet Countdown avverte che «Il ritardo nella risposta al cambiamento climatico di questi ultimi 25 anni ha messo in pericolo la vita umana e i mezzi di sussistenza.  Dopo che nel 1992 l’United Nations framework convention on climate change (Unfccc) a iniziato a dispiegare degli sforzi a livello mondiale per lottare contro il cambiamento climatico, numerosi indicatori di attenuazione seguiti a dal Lancet Countdown  sono evoluti verso una cattiva direzione o, nel migliore dei casi, sono rimasti immutati».....
Anche se recentemente ci sono stati dei progressi nel rafforzamento della resilienza agli effetti del cambiamento climatico, per il team internazionale di Lancet «E’ chiaro che le misure di adattamento alle nuove condizioni climatiche non potranno che proteggere parzialmente la salute delle popolazioni». ..
Qualche progresso è visibile nella lenta transizione verso l’abbandono delle forme di produzione più inquinanti di energia, con modesti miglioramenti in alcuni centri urbani. «Però – sottolinea ancora il rapporto – l’esposizione globale al particolato fine in sospensione(PM2.5) a portato la percentuale della popolazione che supera i limiti raccomandati di esposizione annua ai particolati fini ad aumentare  dall’ 11,2% del 1990 al 71,2%, nelle 2.971  città che figurano nel database sull’ inquinamento atmosferico dell’Oms», mentre  i meccanismi di tariffazione delle emissioni di carbonio coprono solo il 13,1 % delle emissioni antropiche ........Il problema è che questo ritardo nell’attuazione dei piani di attenuazione del cambiamento climatico hanno messo il mondo sulla strada di un ulteriore aumento delle emissioni di gas serra che ci sta portando a un riscaldamento globale compreso tra i 2,6° e i  4,8° C  entro la fine del secolo. 
Per questo il Lancet Countdown ribadisce che «E’ essenziale che i professionisti della sanità facciano sentire la loro voce per stimolare i progressi in materia di lotta al cambiamento climatico e trarne i benefici associati per la salute. Il presente rapporto e le Commissioni precedenti di Lancet hanno evidenziato che  i professionisti della sanità hanno non solo la capacità ma anche la responsabilità di farsi difensori della salute pubblica, d’informare l’opinione pubblica e i decisori politici delle minacce e delle opportunità esistenti  e di fare in modo che il ruolo centrale del cambiamento climatico per la salute  umana sia ben compreso».
L’attenzione della comunità scientifica per il rapporto tra  cambiamento climatico e salute  sta crescendo: dal 2007 la copertura sulla stampa di questo argomento è aumentata del 78% e il numero degli articoli scientifici è più che triplicato, ma evidentemente non basta.
Secondo il rapporto la cosa positiva è che, nonostante progressi storicamente lenti, in questi ultimi anni la risposta al cambiamento climatico sembra aver subitio un’accelerazione: «La transizione verso una produzione di elettricità low-carbon appare ormai inevitabile, il che sembra indicare l’avvio di una trasformazione più ampia. Nel 2017, si è constatato uno più grande slancio in un certo numero di settori e il percorso sembra ormai fissato, offrendo delle possibilità chiare e senza precedenti per la salute pubblica».
Dopo l’annuncio dato da Donald Trump che gli Usa intendono ritirarsi dall’Accordo di Parigi, la comunità internazionale ha reagito isolandolo e mostrando un forte sostegno al rafforzamento delle azioni contro il riscaldamento globale, testimoniando una  volontà politica chiara e un’ambizione senza precedenti a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo e Lancet conclude: «Le misure di attenuazione e di adattamento concordate nel quadro dell’Accordo di Parigi presentano dei benefici estremamente positivi per la salute a breve e lungo termine, ma è ormai necessario dar prova di maggiore ambizione. Benché i progressi finora iano stati lenti, l’accelerazione della transizione verso un’ecomnomia low-carbon in diversi settori chiave per la salute pubblica sembra a una svolta. Benché sia necessario, per mantenere gli impegni presi, proseguire ed accelerare considerevolmente questi sforzi nel corso dei prossimi decenni, le mutazioni politiche  e gli indicatori presentati in questo documento indicano che la strada è già tracciata».
su  Greenreport  l'articolo integrale

Videogallery

  • Lancet Countdown on Health and Climate Change – 2017 report

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