Tratto da La Voce di NewYork
Inquinamento: tra Ministro all’Ambiente e Commissario UE tira una brutta aria
Bacchettata dall' Unione Europea: "Ogni anno 400mila persone muoiono per l’incapacità di affrontare il problema"

Botta e risposta a distanza tra il quasi ex Ministro dell’ambiente Gianluca Galletti e il Commissario europeo all’ambiente, il maltese Karmenu Vella, sulle condizioni dell’aria.
Tutto è iniziato alcuni giorni fa con l’ultimatum lanciato dal Commissario europeo: “Non possiamo continuare a rinviare, non ci sono nuove scadenze. Se i Paesi hanno nuove misure da metter sul tavolo devono farlo al più tardi entro lunedì”. E ha convocato i ministri dell’Ambiente di nove Paesi.
Quella della qualità dell’aria è una diatriba che va avanti da molti anni. Numerosi gli sforamenti soprattutto nelle metropoli più popolose: in molte città europee, le centraline che servono per misurare le emissioni nell’aria hanno sforato i limiti consentiti per oltre 31 giorni (un livello già fin troppo concessivo). Lo scorso anno, però, un report della Commissione aveva evidenziato numerose criticità che avevano costretto la Commissione europea a chiedere interventi drastici per ridurre le emissioni.
A distanza di un anno da quell’ultimatum Vella ha avvertito: “La sola cosa che tratterrà la Commissione da andare in Corte Ue [e avviare le procedure di infrazione, n.d.r.] è che quanto i Paesi mettono sul tavolo permetta di raggiungere i target senza ritardi. Le scadenze sono passate da tempo, e non possiamo permetterci altri rinvii”. Un avvertimento rivolto a Italia, Francia, Germania, Spagna, Gran Bretagna. Repubblica Ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia (tutti Paesi in cui sarebbero maggiori i superamenti dei limiti stabiliti per l’inquinamento atmosferico).

.....Immediata la replica del commissario Vella: “La Commissione ha costantemente affermato la sua volontà di agire in grande sui grandi temi. E non ci sono argomenti più grandi della perdita di vite umane dovuta all’inquinamento dell’aria. In primo luogo, voglio sottolineare che ho invitato i ministri a Bruxelles perché la mia maggiore preoccupazione, che è anche la maggiore preoccupazione della Commissione, è la protezione dei cittadini. Quando dico cittadini intendo sia le persone che già soffrono a causa dell’inquinamento dell’aria sia tutte le altre persone a rischio: i bambini affetti da asma e i loro genitori; i genitori affetti da patologie polmonari ostruttive e i loro figli”.
Il vero problema infatti, non è se l’Italia (o uno degli altri paesi accusati di sforare i limiti) rispetta o meno le regole imposte da Bruxelles. Il vero problema è, come ha sottolineato Vella, che non si tratta di una questione burocratica: “Ogni anno, la vita di un numero spropositato di cittadini giunge prematuramente a termine a causa dell’inquinamento dell’aria. Ancora oggi, nel 2017, 400 mila persone giungono ogni anno a morte prematura a causa dell’incapacità gravissima e diffusa di affrontare il problema. E molte altre soffrono a causa di malattie legate alla qualità dell’aria che si potrebbero evitare”.
Numeri che giustificano, eccome, la bacchettata ai Paesi inadempienti: “Permettetemi un richiamo in merito alla procedura legale in corso – ha detto Vella – Le scadenze per soddisfare gli obblighi giuridici sono state ormai da tempo superate. Secondo alcuni, abbiamo atteso già fin troppo a lungo. Ora non possiamo più rimandare”.....
“Aria sempre più irrespirabile, ed emergenza smog ormai cronica”.....
Sforamenti che, secondo gli esperti, avrebbero causato non solo costi per il sistema sanitario e impatti rilevanti sugli ecosistemi, ma un numero impressionante di morti premature: secondo i report dell’Agenzia ambientale europea (Eea) quelle attribuibili all’inquinamento atmosferico nel Bel Paese sono oltre 60mila l’anno. Ma non basta la stima dell’Agenzia Ambientale Europea (Eea), parla anche di 2.900 morti premature riconducibili all’ozono solo in Italia (13.600 in Europa nel 2015).
Numeri che confermano le preoccupazioni del commissario europeo Vella, ma che dovrebbero soprattutto richiamare l’attenzione dei cittadini sulla gestione dell’ambiente di molte città italiane.........Leggi tutto qui
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