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11 luglio 2018

Altraeconomia: Inceneritori e rifiuti pericolosi. Le nuove norme sfidano i bilanci

Tratto da Altraeconomia

Inceneritori e rifiuti pericolosi. Le nuove norme sfidano i bilanci

Dal 5 luglio di quest’anno si applica il nuovo regolamento europeo che potrebbe costringere i gestori degli impianti a spendere molto di più per smaltire correttamente scorie e ceneri.....
Sul calendario degli inceneritori italiani c’è una data cerchiata in rosso: 5 luglio 2018. Da quel giorno, infatti, scatta in tutta l’Unione europea l’applicazione del nuovo regolamento comunitario che riguarda la classificazione della pericolosità dei rifiuti per l’ambiente (il 2017/997). E in quanto regolamento, le sue pagine vanno prese alla lettera da tutti gli Stati membri. Italia compresa. Per le scorie e le ceneri pesanti prodotte dagli impianti di incenerimento potrebbe essere una rivoluzione: applicando i criteri del regolamento, infatti, da rifiuto “non pericoloso” potrebbero risultare rifiuto “pericoloso”. Il condizionale è d’obbligo, perché nonostante sia stato dato oltre un anno di tempo alle imprese e alle autorità competenti “per adattarsi ai nuovi requisiti” -come si legge nel testo adottato dal Consiglio dell’Ue l’8 giugno 2017-, il nostro Paese rischia di trovarsi impreparato.
“Questo regolamento era molto atteso”, spiega il dottor Giovanni Cherubini, dell’ufficio Analisi chimiche dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) del Friuli-Venezia Giulia. “Fino ad oggi -continua Cherubini- i Paesi europei potevano adottare discipline autonome rispetto all’attribuzione della caratteristica di pericolo HP 14 ‘Ecotossico’”. L’Italia -che si riferiva alla cosiddetta normativa ADR (legge 125/2015)- era tra questi. Con le nuove regole europee, invece, i ben più restrittivi limiti di concentrazione delle sostanze pericolose vengono abbassati anche di dieci volte. E la definizione di “Ecotossico” contenuta nel regolamento (con criteri annessi) varrà per tutti: “Rifiuto che presenta o può presentare rischi immediati o differiti per uno o più comparti ambientali”.
Risultato? Molti rifiuti verranno riclassificati da non pericolosi a pericolosi, e potrebbe trattarsi ad esempio di ceneri pesanti o scorie, dove sono presenti ossidi di rame o di zinco e il cui limite di concentrazione passa da 25mila mg/kg a 2,5mila mg/kg. Non è questione di poco conto. Secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), i 41 inceneritori che nel nostro Paese hanno trattato rifiuti urbani (26 al Nord, 8 al Centro e 7 al Sud), hanno prodotto 1,4 milioni di tonnellate di rifiuti, il 23% del “totale incenerito” (dati 2016). La maggioranza schiacciante di questi, e cioè 1 milione di tonnellate, faceva riferimento proprio alla voce “ceneri pesanti e scorie”, classificate prima del 5 luglio 2018 come “non pericolose”. Quelle già “pericolose”, invece, sono al di sotto delle 153mila tonnellate......
 “Su richiesta del ministero dell’Ambiente si provvederà tuttavia a elaborare una nota tecnica per fornire agli operatori economici interessati indicazioni sulle modalità di applicazione dei due differenti metodi (metodo delle sommatorie e test di ecotossicità)”......

Tratto da Altreconomia 206 — Luglio/Agosto 2018

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