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06 novembre 2018

Inquinamento atmosferico e autismo: l’esposizione nei primi anni di vita aumenta le possibilità di sviluppare la malattia del 78%

Tratto da Meteoweb
Inquinamento atmosferico e autismo, nuove conferme: l’esposizione nei primi anni di vita aumenta le possibilità di sviluppare la malattia del 78%

"Le cause dell’autismo sono complesse e non pienamente comprese, ma i fattori ambientali sono sempre più riconosciuti in aggiunta a fattori genetici e di altro tipo", spiegano gli autori di un nuovo studio


Linquinamento dell’aria è una grande preoccupazione pubblica e si stima che causi fino a 4,2 milioni di morti nel mondo ogni anno. Gli agenti inquinanti contribuiscono ad alto un carico di morbilità e di morti premature in Paesi come Cina e India, soprattutto nelle aree più densamente popolate. Anche in Australia, dove le concentrazioni sono tipicamente inferiori, l’inquinamento atmosferico dei combustibili fossili e dei processi industriali provoca circa 3.000 morti premature all’anno.
Uno studio, condotto dai ricercatori della Monash University e pubblicato sulla rivista Environment International, è stato il primo ad esaminare gli effetti dell’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico durante i primi anni di vita in un Paese sviluppato. Condotto su 124 bambini colpiti da autismo e 1240 bambini sani come gruppo di controllo, tutti di di età 0-3 anni, lo studio ha svelato che l’esposizione alle particelle sottili (PM2.5) emessi dagli scarichi dei veicoli, dalle emissioni industriali e da altre fonti di inquinamento esterno aumentano il rischio di sviluppare autismo del 78%. Lo studio è stato condotto a Shangai per 9 anni e si aggiunge agli studi precedenti che avevano già collegato l’inquinamento atmosferico prenatale all’autismo nei bambini.
Le cause dell’autismo sono complesse e non pienamente comprese, ma i fattori ambientali sono sempre più riconosciuti in aggiunta a fattori genetici e di altro tipo. I cervelli in sviluppo dei bambini sono più vulnerabili alle esposizioni tossiche dell’ambiente e diversi studi hanno suggerito che questo potrebbe influire sulla funzione cerebrale e sul sistema immunitario. Questi effetti potrebbero spiegare il forte collegamento che abbiamo trovato tra l’esposizione agli inquinanti atmosferici e l’autismo, ma sono necessarie ulteriori ricerche per esplorare l’associazione tra inquinamento atmosferico e salute mentale in maniera più ampia”, ha spiegato il Prof. Yuming Guo, tra gli autori dello nuovo studio.

Lo studio ha esaminato gli effetti sulla salute di 3 tipi di polveri sottili (PM1, PM2.5, PM10), sottoprodotti di emissioni di fabbriche, veicoli, attività edilizie e polvere. Più le particelle soni piccole, più sono in grado di penetrare nei polmoni e di entrare nel flusso sanguigno, provocando una serie di gravi condizioni di salute. I seri effetti sulla salute dell’inquinamento dell’aria sono ben documentati, suggerendo che non esiste un livello sicuro di esposizione. Anche l’esposizione a piccolissime quantità di polveri sottili è stata collegata a nascite premature, apprendimento ritardato e una serie di gravi condizioni di salute, incluse malattie cardiache, ha concluso Guo.

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