COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

26 giugno 2019

L'inquinamento rende le donne meno fertili....

Tratto da La Repubblica
L'inquinamento rende le donne meno fertiliUno studio condotto nell'area di Modena e presentato al congresso della European Society of Human Reproduction and Embriology segnala che più alti livelli di inquinanti si associano a più bassi livelli di un ormone considerato un marker della riserva ovarica


L'INQUINAMENTO ha un impatto enorme sulla salute: si stima sia responsabile di più di un quarto delle morti e delle malattie nel mondo, con effetti che non risparmiano nemmeno la salute riproduttiva. A tornare sul tema è oggi uno studio italiano presentato a Vienna nel corso del meeting della European Society of Human Reproduction and Embriology (ESHRE) che mette in luce un legame tra inquinamento e riserva ovarica: maggiore è l'inquinamento, minore è la riserva ovarica, ovvero la quantità di ovociti vitali presenti nelle ovaie. Una conferma del ruolo dei fattori ambientali sulla salute, anche se non è chiaro se quanto osservato produca degli effetti sulla fertilità femminile.

LEGGI - L'inquinamento mette a rischio la fertilità maschile

I dati sono quelli che arrivano dalla presentazione di Antonio La Marca dell'Università di Modena e Reggio Emilia, e riguardano un campione di circa 1400 donne provenienti dall'area di Modena, che hanno vissuto nella zona tra il 2007 e il 2017. Nello studio Ovarian Reserve and Exposure to Environmental Pollutants (ORExPo study), La Marca e colleghi hanno misurato i livelli dell'ormone anti-mulleriano (AMH), prodotto dai follicoli ovarici, ritenuto un marker della riserva ovarica. Test che misurano i livelli di questo ormone possono essere utilizzati per esempio per predire l'insorgenza della menopausa o per aiutare la diagnosi della sindrome dell'ormone policistico, ma possono essere consigliati anche a donne che hanno difficoltà a rimanere incinte. Anche se non è chiaro il legame tra livelli di AMH e fertilità, ammette La Marca. L'ormone anti-mulleriano è piuttosto visto come un potenziale marker di fertilità: “Quello che ad oggi possiamo dire è che bassi livelli di questo ormone non influenzano la possibilità di avere un test di gravidanza positivo, ma le donne con livelli di AMH più bassi hanno una finestra riproduttiva più piccola”. Nel caso delle donne che si sottopongano a fecondazione in vitro però le cose cambiano, riprende La Marca: “In questo caso bassi livelli di ormone anti-mulleriano danno uno svantaggio riproduttivo nella misura in cui determinano un minor recupero ovacitario e una minore disponibilità embrionale”.

LEGGI - "Pfas alterano fertilità della donna"

Ciò premesso, nello studio i livelli dell'ormone sono stati collegati a quelli di alcuni inquinanti, come particolato (PM 2,5 e PM10) e diossido di azoto. Quelli che i ricercatori hanno fatto è stato di fatto di geolocalizzare i vari test sull'AMH, osservando eventuali correlazioni tra livelli dell'ormone e concentrazioni di inquinanti estrapolati indirettamente dagli indirizzi delle donne incluse nello studio. “Dopo aver corretto i dati per tutte le variabili che possono influenzare i livelli di AMH (che diminuisce con l'età o con il fumo, nda) quello che abbiamo osservato è che all'aumentare dei livelli di inquinanti diminuivano quelli dell'ormone – riprende La Marca – o detto in altro modo: le donne con bassa riserva ovarica si trovano soprattutto nelle zone più inquinate. Nel dettaglio abbiamo visto che se una donna vive nelle are con più inquinanti ha un rischio tre volte maggiore di avere una bassa riserva ovarica. E questo in un contesto, come quello modenese, in cui i livelli di inquinanti non superano le soglie imposte dall'Unione Europea”.

Se è pur vero che lo studio non trae conclusioni tra quanto osservato e il tasso di fecondità delle donne, si inserisce in un contesto ben chiaro, conclude il ricercatore: “Alcuni studi ci mostrano che dove l'inquinamento cresce si riduce il tasso di nascita dei bambini, o che esiste una correlazione negativa tra l'esposizione agli inquinanti ambientali e il tasso di fertilità per donna. Non ci stupiremmo di trovare prove a conferma degli effetti dannosi dell'inquinamento anche sulla fertilità, al pari di quanto osservato per il fumo”.

Nessun commento: