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17 luglio 2019

Inquinamento e ondate di calore. Le nuove linee guida dal Ministero.

Tratto da Quotidiano Sanita 
 Inquinamento e ondate di calore. Le nuove linee guida dal Ministero. Allarme per le città: ormai sono vere e proprie “isole di calore”

Tutto il sud Europa, Italia compresa, ha subito un aumento di eventi meteorologici estremi: dalle ondate di calore, a piogge intense. 
Solo nel nostro Paese l’inquinamento atmosferico causa 30.000 decessi prematuri all’anno.
E le fasce sociali più povere rischiano il doppio e con loro 

bambini, donne ed anziani. Nel rapporto emerge come le città
 siano vere “isole di calore” e alla fine del secolo in Italia ci saranno 1,6 gradi in più. 


LE LINEE GUIDA - I CONSIGLI ANTI CALDO

17 LUG - L’emergenza delle ondate di calore va di pari passo con l’enorme problema dell’inquinamento ambientale ormai all’ottavo posto delle cause di mortalità e responsabile di 30.000 decessi prematuri all’anno. Motivo per il quale il Ministero della Salute ha pubblicato un nuovo aggiornamento delle linee guida sull’emergenza caldo, introducendo una sezione specifica sull’inquinamento atmosferico e il suo effetto sempre più deleterio per la salute umana. Il nostro paese, e testimonianza ne sono le elevate temperature registrate quest’inizio d’estate, è a rischio sia per ondate di calore che per eventi meteorologici estremi.

Ormai i dubbi sugli effetti devastanti dell’inquinamento sulla salute umana sono sotto   di tutti e i dati del rapporto lo mettono nero su bianco.
Il rapporto sulle nuove linee guida di indirizzo su ondate di calore e inquinamento atmosferico per questo affronta la questione a 360 gradi, presentando le evidenze scientifiche sugli effetti delle ondate di calore sulla salute e i gruppi più vulnerabili e gli effetti acuti dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana.
Nel documento si ricorda che le esposizioni all’inquinamento hanno effetti sulla salute  umana sia per esposizioni brevi e acute, che per esposizioni croniche. Le esposizioni di  breve durata incrementano i decessi per le cause di insorgenza dell’infarto del miocardio e l’ictus. Nel rapporto emerge poi come dopo la valutazione sugli effetti  dell’inquinamento in 20 città italiane, che nei centri urbani l’effetto dell’inquinamento aumenta in modo esponenziale malattie cardiovascolari e respiratorie.
Tutto il sud Europa, Italia compresa, ha subito un aumento di eventi meteorologici estremi: dalle ondate di calore, a piogge intense. La penisola ha subito un aumento di temperature estive che secondo un rapporto stilato dall’Oms e il Ministero della salute stimano un aumento di temperature per la fine del secolo di + 1.6 gradi. Il nostro paese registra gli effetti più elevati del caldo sulla mortalità giornaliera.
Ma se l’inquinamento e i suoi effetti deleteri sulla nostra salute riguardano tutti, alcuni gruppi sono più a rischio: bambini, anziani, persone con malattie cardio-vascolari pregresse.Ciò che emerge dal rapporto è inoltre come ancora una volta le differenze socio-
economiche e alcune categorie di lavoratori siano molto più a rischio.
Donne, bambini ed anziani più a rischio. E le differenze socio economiche giocano un ruolo fondamentale
L’inquinamento riduce l’aspettativa di vita in Europa di 2,2 anni soprattutto per i decessi cardiovascolari tra la popolazione anziana. L’età sicuramente è il fattore di rischio primario per le malattie cardiovascolari.
Se poi a questo si aggiunge che la struttura e la funzione dei polmoni si deteriorano con il passare degli anni, le polveri sottili accelerano il declino e portano un aumento esponenziale dei tumori tra gli anziani. Soprattutto tra gli anziani che hanno meno accesso al sistema sanitario, quindi quelli appartenenti a classi sociali svantaggiate.
Classi sociali più povere che pagano il doppio i danni dell’inquinamento..
Il ruolo della politica e della sanità per contrastare gli effetti dell’inquinamento atmosferico  Un ruolo fondamentale lo giocano da ora la politica e il sistema sanitario.
A livello istituzionale il documento suggerisce che bisogna adottare azioni efficaci con un approccio inclusivo e multidisciplinare per ridurre l’inquinamento atmosferico.
Dai pianificatori del territorio e dei trasporti agli operatori della salute pubblica.
Coordinare e monitorare l’inquinamento tra tutti gli attori del tessuto sociale è fondamentale per evitare che l’inquinamento si sposti da un’area ad un'altra. Da una parte adottare, come già sta accadendo, limitazioni per i veicoli più inquinanti, definire norme rigide per regolamentare l’utilizzo di combustibili fossili. Inoltre valutando un nuovo modello di pianificazione urbana a livello locale in sinergia a politiche green su energia e trasporti.
Ma il ruolo di prevenzione spetta anche alla sanità.
L’Oms ha definito azioni chiare e precise del settore sanitario in risposta all’inquinamento:
- Analizzare i dati epidemiologici sulla salute e l’inquinamento atmosferico
- Monitorare costantemente gli effetti dell’inquinamento in sinergia con i sistemi di sorveglianza ambientali
- Valutare le politiche pubbliche per ridurre l’inquinamento atmosferico
- Informare i cittadini sulle azioni per tutelarsi
Inoltre i cittadini avranno la possibilità di informarsi sui siti dell’ARPA, cambiando anche con piccoli gesti
il decorso dell’inquinamento atmosferico che rischia di salire sempre più le classifiche di
causa di mortalità per noi e per le prossime generazioni.


Federico Ruggeri

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