COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

15 ottobre 2019

Clima, nel Mediterraneo i danni arriveranno prima

Tratto da  people for planet

Clima, nel Mediterraneo i danni arriveranno prima


250 milioni di persone sono particolarmente a rischio a causa dei cambiamenti climatici più veloci da noi del 20% rispetto al resto del pianeta.
Gli scienziati dell’Union for the Mediterranean, l’organizzazione intergovernativa che riunisce tutti i paesi UE e 15 paesi del Mediterraneo orientale e meridionale, hanno presentato, giovedì a Barcellona, un rapporto in cui è emersa la drammatica accelerazione dell’innalzamento delle temperature nell’area mediterranea, già sopra 1,5°C rispetto all’epoca preindustriale, il che significa una velocità del 20% maggiore rispetto al resto del pianeta. Di questo passo, segnalano i ricercatori, entro il 2040 si arriverà a superare i 2,2°C con conseguenze disastrose per 250 milioni di persone.
Innanzitutto l’innalzamento del livello del mare: entro il 2100 potrebbe elevarsi di oltre un metro, a cui conseguirebbero alluvioni e scarsità di cibo, per via della scomparsa della biodiversità e dell’alta concentrazione di sale nel suolo, che porterebbe al collasso l’agricoltura dei territori costieri. 
Anche la siccità, dovuta alle sempre più frequenti ondate di calore, preoccupa il team di ricercatori. Infatti entro il 2040 molte zone si troveranno ad affrontare la sempre crescente scarsità di acqua, dovuta a una riduzione di 1000 metri cubi di acqua pro capite. 
Lo scenario che si palesa per i cambiamenti climatici in corso è molto grave. Le elevate temperature e il deterioramento della qualità dell’aria incideranno sulla salute delle persone, per l’aumentare delle patologie respiratorie e cardiovascolari, e sulla sicurezza alimentarela scarsità d’acqua e di raccolti infatti non potranno che causare carestie.
 Ne risentiranno direttamente gli ecosistemi, minacciati dall’eccessivo sfruttamento del suolo, del mare e dall’alta concentrazione di inquinamento atmosferico. Le specie marine si stanno riducendo a causa dell’acidificazione e dell’aumento delle temperature del mare e questo comporta anche il proliferare di insetti, come le zanzare, portatori di malattie.
L’unico modo per far fronte al peggioramento climatico della zona del Mediterraneo è di adottare misure concrete per la riduzione dei gas serra. Il futuro fosco illustrato dagli scienziati è molto più vicino di quanto pensiamo.

Nessun commento: