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08 giugno 2020

Lifegate: Il presente e il futuro delle centrali a carbone che avvelenano l’Europa

Tratto da Lifegate
Nel cuore dell’Europa sono attive decine di centrali a carbone che hanno un costo esorbitante per la salute dell’uomo e del clima. Scopriamo il loro destino
Ogni giorno, da decenni, milioni e milioni di cittadini europei sono inermi di fronte ai veleni delle centrali a carbone. Il 2019 ci ha regalato qualche cenno di speranza, visto che la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili ha segnato uno storico sorpasso su quella generata dal combustibile fossile più nocivo in assoluto. Anche in virtù di questi nuovi equilibri, per la prima volta dal 1990 le emissioni di CO2 del settore elettrico sono calate rispetto all’anno precedente (e di un notevole 12 per cento).
Non siamo ancora nelle condizioni di tirare un sospiro di sollievo, però. Come ci ricorda l’ultima edizione dell’Emissions gap report pubblicato dal Programma delle Nazioni unite per l’ambiente (Unep), tutti gli stati del pianeta sono chiamati a sforbiciare le emissioni del 7,6 per cento l’anno. Ogni anno, fino al 2030. In caso contrario sarà impossibile contenere l’aumento delle temperature globali al di sotto degli 1,5 gradi centigradi entro la fine del secolo, come auspica l’Accordo di Parigi. Anche in Europa, che è ritenuta la pioniera della transizione verde, sempre e solo le centrali a carbone sono in cima alla lista dei grandi inquinatori.

Se il loro impatto sui cambiamenti climatici si misura nell’arco di anni, ci sono anche conseguenze che si toccano con mano giorno dopo giorno. Adulti e bambini che iniziano a soffrire di asma, bronchite cronica e altre patologie respiratorie, che restano a casa da scuola o dal lavoro e vengono ricoverati in ospedale. Nei casi più gravi, il decorso si fa tanto serio da portare alla morte prematura. Anche questi costi umanivanno presi in considerazione, quando si ragiona sul futuro. Il primo studio che li prende in considerazione con un approccio unitario si chiama Last Gasp, risale al 2018 ed è stato messo a punto dalla ong Europe beyond coal, rielaborando i dati del 2016. Partiamo da qui per scoprire quali sono le prospettive per le cinque centrali a carbone europee più tossiche per l’ambiente e per l’uomo.Continua qui

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