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19 aprile 2021

MARCO GRONDACCI : Centrale a gas a Spezia la Commissione VIA chiede integrazioni sulle alternative al gas....

 Tratto da Note di Grondacci 

Centrale a gas a Spezia la Commissione VIA chiede integrazioni sulle alternative al gas! 

Con atto 18 marzo 2021 (QUI) del Dirigente della Direzione Generale per la Crescita Sostenibile e la Qualità dello Sviluppo del Ministero della Transizione Ecologica sono stati richiesti ad Enel SpA chiarimenti, e integrazioni inerenti la documentazione presentata nell’ambito del procedimento di Valutazione di Impatto sul progetto di centrale a gas in sostituzione della attuale centrale a carbone spezzina.  

L’atto del Dirigente fa seguito alla nota del 10 Marzo 2021(QUI) della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA e VAS con la quale le suddette integrazioni e relativi chiarimenti sono state/i esplicitati.

A questa richiesta Enel dovrà rispondere entro 30 giorni dalla data del 18 marzo 2021 (quindi entro il 15 aprile ), qui c’è un primo elemento di confusione perché la norma sul punto parla di 20 giorni di tempo (comma 4 articolo 24 del DLgs 152/2006 - [NOTA 1]) mentre l’atto ministeriale ha dato 30 giorni.  Comunque Enel per legge, vedi il già citato comma 4 articolo 24,  può chiedere una sospensione di detto termine di 60 giorni. 

Ma quello che appare interessante non sono tanto questi aspetti formali pur rilevanti in un procedimento ma quello che concretamente la Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA e VAS ha chiesto ad Enelsoprattutto sulla possibilità di valutare le alternative al progetto di centrale a gas presentato da Enel SpA.

LE ALTERNATIVE

Lo Studio di Impatto Ambientale di Enel sul progetto di centrale a gas si limita ad analizzare, peraltro genericamente:

1. l’alternativa zero cioè far restare la centrale a carbone attuale

2. l’alternativa tecnologica: dove non si mettono a confronto tecnologie di generazione elettrica alternative alle fonti fossili ma solo l’affermazione che per la stabilità del sistema elettrico è necessaria comunque una centrale a fonti fossili come appunto quella a gas. 


Possiamo quindi sostenere che il SIA non ricostruisce compiutamente prima di tutto il quadro normativo e delle politiche in atto in materia , questo incide sulle stesse alternative individuate in quanto non sono svolti due dei passaggi fondamentali nei procedimenti di VIA: 

1. definire le esigenze dello stato attuale, 

2. determinazione dei bisogni determinati dalle deficienze del sistema elettrico nazionale.  Infatti  lo stato attuale (normativo, delle politiche) non prevede una predeterminazione dei siti ne tantomeno di tecnologie se non attraverso un confronto tra tecnologie di produzione energetiche diverse e con Regioni e Comunità Locali come ho ampiamenti spiegato QUI.

Le richieste di integrazione della Commissione  VIA VASconfermano questa grave lacuna del SIA di Enel relativamente alle alternative da valutare rispetto al progetto di centrale a gas.

In particolare, relativamente alla analisi delle alternative, afferma al punto 1 la nota della Commissione VIA VAS:

si ritiene necessario vengano esaminate quelle alternative che prevedano una produzione anche parziale basata sulle fonti rinnovabili o una più contenuta taglia dell’impianto GT al fine di:

a) contenere le emissioni di ammoniaca in fase 2, inquinante che determina un incremento di particolato fine secondario che, seppur modesto, risulta incompatibile con le criticità ambientali dell’area di interesse e comunque non compensato dalla riduzione complessiva di PTS che incide principalmente sulla componente primaria; 

b) rendere la proposta più coerente con gli obiettivi di transizione energetica e con le più probabili richieste del mercato, considerata anche la produzione di energia della centrale negli ultimi anni; 

c) ridurre l’impatto assoluto su tutti i comparti ambientali in considerazione della reale attività del sito che, negli ultimi anni, risulta molto ridimensionata rispetto alla produzione autorizzata. Ciò renderebbe più realistico il confronto tra gli scenari proposti nel SIA che al momento si palesa teorico; 

d) ridimensionare l’incremento netto degli impatti che deriva dal confronto con lo scenario 2025 in cui le comunità territoriali si sono già proiettate in termini di benefici ambientali rivenienti dalla chiusura della centrale.” 

 

Particolarmente significative sono le prime due richieste (lettere a) e b) ) perché dimostrano due cose:

1. il progetto di centrale a gas resta un impianto pericoloso per la salute degli spezzini vista la particolarità situazione ambientale dell’area interessata 

2. la centrale a carbone non è più strategica per le esigenze del sistema elettrico nazionale come una volta quindi questo rende possibile ragionare su altre ipotesi di generazione elettrica non legate alle fonti fossili  anche in chiave post 2025 (vedi sopra la lettera d) quando si dovrà o si dovrebbe passare alla generazione elettrica solo da fonti rinnovabili. 

Infine altrettanto significativa è la richiesta al punto 2 della nota della Commissione VIA VAS  quella di mettere a confronto a seconda del combustibile utilizzato la evoluzione delle emissioni di CO2 fino al 2030. Questo, affermano le richieste della Commissione, andrà fatto per tutti gli scenari considerati quindi anche quelli che non prevedono la mega centrale a gas prevista dal progetto Enel, il tutto rapportato ai nuovi obiettivi della UE sulla transizione energetica a neutralità climatica.

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