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24 aprile 2021

Viva la Terra!! L’unica casa che abbiamo ......

 Tratto da  Il Cambiamento 

Viva la Terra!! L’unica casa che abbiamo al momento

Viva la Terra!! L’unica casa che abbiamo al momento

Il 22 aprile si è celebrata la giornata della Terra, una data simbolica per ricordarci, ogni anno, che di pianeta abitabile ne abbiamo solo uno al momento, anche se stiamo facendo di tutto per distruggerlo.

Un recente articolo pubblicato su BioScience - Istituto Americano di Scienze Biologiche  ci illustra molto bene la situazione e ci ricorda che il cambiamento climatico in atto contribuisce ad aumentare la frequenza e i costi di molteplici disastri naturali. Inoltre, i dati a nostra disposizione mostrano un aumento di tali costi pari a oltre l’80% ogni dieci anni.  Qui si riporta una sintesi con i principali risultati dell’articolo pubblicato, che evidenzia la posizione di oltre 11.000 firmatari (scienziati) i quali in modo inequivocabile confermano che il nostro pianeta sta affrontando una vera e propria emergenza climatica.

Nel 1979, gli scienziati di 50 nazioni diverse si incontrarono a Ginevra alla prima Conferenza mondiale sul Clima e concordarono che era urgente agire. Stesso scenario al summit di Rio de Janeiro nel 1992, con il Protocollo di Kyoto nel 1997 e con l’Accordo di Parigi nel 2005. Oggi, dopo oltre 40 anni, siamo ancora a lottare per convincere chi governa della necessità di agire concretamente al più presto. Ma ovviamente le condizioni di vita sul pianeta sono cambiate, in peggio, e le azioni da intraprendere dovranno essere sempre più drastiche. I dati e le analisi dell’IPCC (il panel intergovernativo sui cambiamenti climatici) sono inequivocabili: è necessario agire presto e concretamente!

Sono diversi gli esperti che ammoniscono sul fatto che le discussioni sul cambiamento climatico fanno riferimento solo alla temperatura della superficie terrestre a livello globale, una misura inadeguata per comprendere appieno l’impatto delle attività umane e i reali pericoli di un pianeta che si surriscalda.

Una cosa sola è incontrovertibile: la crisi climatica è strettamente connessa ai consumi eccessivi del nostro stile di vita. I paesi industrializzati sono responsabili per le emissioni storiche di gas serra e generalmente registrano le emissioni pro-capite più alte. ....

Le emissioni dei tre principali gas serra (CO2, CH4 e N2O) continuano ad aumentare, così come la temperatura della superficie terrestre. A livello globale, i ghiacci si stanno rapidamente assottigliando, sia al Polo Nord che al Polo Sud, oltre che in Groenlandia. La temperatura e l’acidità degli oceani, il livello dei mari, le aree bruciate e i costi associati ai relativi danni sono tutti indicatori in crescita.

L’IPCC non perde occasione per ricordare che il cambiamento climatico minaccia fortemente la vita, in tutte le sue forme. Anzi, in alcuni casi siamo già fuori tempo massimo, il che rende ancora più pressante la necessità di intervenire. Nonostante 40 anni di negoziazioni sul clima, a parte alcune rare eccezioni, abbiamo continuato come se niente fosse: quel business as usual che in pratica significa continuare a fare tutto quello che ci piace senza preoccuparci delle conseguenze. E adesso abbiamo iniziato a pagarne il conto. La crisi climatica è arrivata e sta accelerando più velocemente di quanto la maggior parte degli scienziati aveva previsto. Inoltre, risulta essere più severa di quanto ci si aspettasse, minacciando gli ecosistemi naturali e il destino dell’umanità. Di fatto, si accelererà quel processo che sta portando molte aree del pianeta a diventare inabitabili.

Per mettere in sicurezza il nostro futuro dobbiamo cambiare lo stile di vita. La crescita dell’economia e della popolazione sono tra i principali responsabili dell’aumento delle emissioni di CO2 ed è necessaria una drastica trasformazione delle politiche economiche e demografiche.  Si suggeriscono sei passi da intraprendere, che i governi, le imprese come tutta l’umanità, possono mettere in atto per diminuire gli effetti peggiori del cambiamento climatico.

Energia

E’ necessario massimizzare l’efficienza energetica e sostituire le fonti fossili con quelle rinnovabili a basso contenuto di carbonio. Dobbiamo lasciare le fonti fossili là dove sono, sottoterra, e darci da fare per sostenere i sistemi naturali: basterebbe non interferire, la natura sa cosa deve fare. I paesi più ricchi devono sostenere quelli più poveri a percorrere la strada verso un mondo senza combustibili fossili. Punto cruciale è l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili ed un uso efficace di politiche che portino ad una sempre maggiore diminuzione del loro uso.

Inquinanti

La riduzione delle emissioni di alcuni inquinanti come la fuliggine (black carbon) e gli idroflorocarburi (HFCs), insieme al metano, risulta prioritaria. Agendo subito si può ridurre il trend del riscaldamento   di oltre il 50% nelle prossime decadi, salvando milioni di vite e aumentando la resa agricola .....

In definitiva, mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici comporterà grandi trasformazioni, alcune già in atto, altre che necessariamente il genere umano dovrà più volontariamente perseguire. Ma siamo certi che lo farà, l’alternativa è troppo pericolosa. Leggi tutto sull’ articolo integrale

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