Per non dimenticare pubblichiamo due post tratti da Uniti per la Salute del 29 Settembre 2012.
A Taranto come a Vado Ligure ,e come in tanti altri luoghi in Italia con simili problematiche ,in discussione non ci sono solo gli impianti ma il destino di bambini, donne, anziani, soggetti fragili e tanti cittadini che respirano i fumi di quegli impianti..........
Non ci sono compromessi da fare fra vita e produzione: la vita è tutelata costituzionalmente in modo assoluto, incomprimibile e prioritario.
Non è soggetta a mercanteggiamenti o a soluzioni transitorie.
CONSIGLIAMO A TUTTI UN'ATTENTA LETTURA DELL'ARTICOLO SOTTOSTANTE...........
Tratto da Peacelink
AIA: il Comune di Taranto agisca come il Comune di Statte e richieda nuove e migliori tecnologie per l'Ilva
La Procura ha ampiamente documentato con l'apposita perizia che l'area a caldo dell'Ilva non adotta tecnologie migliori elencate nelle Bref. Se la Commissione AIA omette di considerare questo dato tecnico sarebbe gravissimo e vi sarebbero tutti i presupposti per invalidare l'AIA
28 settembre 2012 - Alessandro Marescotti (Presidente di Peacelink)
Una cosa è autorizzare un'industria dotata delle migliori tecnologie e un'altra è autorizzare impianti posti sotto sequestro per ordine della magistratura.
E' pertanto molto delicato il ruolo che il Ministro Clini si trova a svolgere.
........Avevamo sollecitato la Commissione AIA e il Ministro - assieme ad altre associazioni - ad attenersi all'articolo 8 del decreto legislativo 59 del 2005 (che prevede l'adozione di misure supplementari più rigorose e le migliori tecnologie). Non ci è dato sapere se tutte queste nostre sollecitazioni abbiano fatto breccia nella commissione AIA oppure no.
Questo è il livello di tasparenza che il Ministro Clini vanta.

Lanciamo pertanto un appello a tutti gli attori coinvolti nell'AIA, da quelli tecnici a quelli politici.

Non ci sono compromessi da fare fra vita e produzione: la vita è tutelata costituzionalmente in modo assoluto, incomprimibile e prioritario. Non è soggetta a mercanteggiamenti o a soluzioni transitorie.
La proprietà privata è invece vincolata alla sua funzione di "utilità sociale" (art.42 della Costituzione) e risponde a tutti gli obblighi di tutela dei diritti umani, primo fra tutti la tutela del diritto alla vita.
In discussione non ci sono solo pertanto degli impianti ma il destino di bambini, donne, anziani, soggetti fragili e tanti cittadini che respirano i fumi di quegli impianti che la magistratura ritiene incompatibili con la salute.

Tutto questo deve essere ben chiaro al Ministro e ai membri della commissione AIA che si assumeranno tutte le responsabilità del caso nel caso in cui approvassero un'autorizzazione non in grado di tutelare pienamente - ossia secondo il Principio di Precauzione - la salute dei cittadini, tenendo conto esplicitamente e puntualmente di quanto osservato dalla magistratura con perizie e ordinanze di grande precisione tecnico-scientifica.

Avvisiamo tutti che si sta giocando con beni supremi costituzionalmente garantiti e per questo motivo diventa cruciale l'osservanza scrupolosa dell'articolo 8 del decreto legislativo 59/2005.
Ecco perché chiediamo che il Comune di Taranto voti come il Comune di Stette perché l'AIA sia incardinata sull'articolo 8 del decreto legislativo 59/2005 che recita:
Riteniamo che gli impianti sotto sequestro non abbiano i requisiti per essere autorizzati alla luce dell'articolo 8 che impone le migliori tecnologie specificate dalla Procura, la quale fa esplicito riferimento alle nuove Bref (Best available techniques Reference documents).
Leggi l'articolo integrale su Peacelink
Tratto da Physicians for Social Responsability
The Silent Epidemic: il carbone e la minaccia nascosta per la salute
