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Visualizzazione post con etichetta Roma. Mostra tutti i post
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25 novembre 2015

Desertiche o sommerse? Ecco quattro città surreali del WWF

Tratto da WWF

Desertiche o sommerse? ecco 4 città surreali del WWF

Città Surreali - Venezia sommersa  Città Surreali - Venezia sommersaCinzia Macis
Le Città surreali: una provocazione per riflettere su possibili conseguenze del mutamento climatico
Come saranno Venezia, Milano, Pisa e Roma con gli effetti del cambiamento climatico?
I combustibili fossili stanno inquinando la nostra vita e le nostre città. In un futuro surreale e a tratti apocalittico potremmo ritrovarci in un ecosistema totalmente trasformato. Ecco perché il WWF Italia ha deciso di lanciare, in occasione della COP21 di Parigi, due serie di immagini destinate ai social media.
La prima è costituita da quattro immagini di “Città Surreali”: una provocazione, non uno scenario scientifico, un modo per riflettere sullo stravolgimento dei nostri luoghi più amati e riconosciuti. Le creazioni mostrano Roma e Milano desertificate e inospitali, divenute habitat di animali selvatici disorientati. Pisa e Venezia sono rappresentate in gran parte sommerse dai mari, senza la classica orda di turisti curiosi ma con un silenzio surreale, invase dall’acqua in una calma surreale dove non ci sono esseri umani.
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Accanto a queste provocazioni artistiche, il WWF ha fatto realizzare anche due vignette sul futuro che rischiamo di lasciare ai nostri figli, perché anche l’ironia può aiutare tutti a riflettere, ma soprattutto ad agire.
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05 novembre 2015

ANSA : COP21 Il popolo del clima si moltiplica, volontari a raccolta

 Tratto da Ansa

 COP21 Il popolo del clima si    moltiplica, volontari a raccolta

Dopo le tre giornate di mobilitazione che hanno visto a fine ottobre le piazze italiane animarsi con migliaia di volontari impegnati in flash mob, performance e eventi speciali, la Coalizione Clima http://www.coalizioneclima.it/ si prepara alla Marcia per il Clima del 29 novembre con altri appuntamenti di coinvolgimento. L’obiettivo è quello di far crescere sempre di più il ‘popolo del clima’ per dare un segnale di forte partecipazione e lanciare un appello ai Governi alla vigilia del Summit di Parigi - COP21 (30 novembre all’11 dicembre).

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I volontari delle oltre 130 organizzazioni nazionali e locali che aderiscono alla Coalizione si riuniranno a Roma il prossimo 6 novembre in un’Assemblea pubblica presso la sala Arci nazionale (Via Monti di Pietralata, 16- dalle ore 14.30) per un confronto tra le centinaia di attivisti, comitati territoriali e associazioni. 


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Tutti i weekend di novembre saranno comunque dedicati alla mobilitazione sul territorio per far crescere ulteriormente il numero di adesioni. ROMA CHIAMA PARIGI La road map della Coalizione culminerà domenica 29 novembre con una grande Marcia che si svolgerà a Roma in contemporanea con altri eventi della Global Climate March http://peoplesclimate.org/ previsti in centinaia di città del mondo tra cui Parigi, sede del Summit, Londra, Berlino, Madrid, Amsterdam, Barcellona, e poi San Paolo, Johannesburg, Sydney, Canberra, Kampala, Tokyo, Dhaka, Bogotà.
 In quella giornata la voce di migliaia di cittadini del pianeta che hanno il ‘pallino del clima’, come recita lo slogan della Coalizione, saranno uniti in una grande mobilitazione globale per far sentire la propria voce contro gli effetti dei cambiamenti climatici e per un radicale cambiamento del modello economico, energetico e di sviluppo. 
A Roma la Marcia partirà alle 14.00 da Piazza Farnese per raggiungere i Fori Imperiali dove si terrà il Concerto per il clima, previsto dalle 17 alle 21.00 e che vedrà salire sul palco i vari artisti che stanno aderendo alla mobilitazione.

Tratto da Ecoblog

COP21, José “Pepe” Mujica: “I giovani si facciano avanti”

Mujica ha sottolineato l’incapacità, da parte dei governi, di subordinare i propri interessi economici alle questioni climatiche e ambientali:
“Siamo tutti sulla stessa barca, il pianeta Terra, e noi siamo responsabili della vita dei membri dell’equipaggio di questa barca. Dobbiamo compiere un gesto di civilizzazione che deve cambiare la politica rispetto a come viene condotta oggi”..

21 ottobre 2013

Italia Rinnovabile in festa a ROMA il 26 ottobre 2013

Riceviamo e pubblichiamo .

L’Italia rinnovabile in festa  Sabato 26 ottobre a Roma, in via dei Fori Imperiali.

Per un futuro pulito, l’innovazione ambientale, la riqualificazione edilizia e la ricerca
 Sarà una giornata di festa dedicata all’energia pulita, al sole e al vento, all’efficienza energetica per una migliore qualità della vita.


Dalle 10.00 del mattino i Fori Imperiali ospiteranno stand di associazioni e aziende italiane delle rinnovabili, prodotti biologici e sostenibili, laboratori di ogni tipo per bambini e ragazzi, ciclofficine, piste per go-kart a pedali e tanto altro ancora. L’appuntamento per la stampa e le troupe televisive è per le ore 11.00.

Saremo in piazza per un futuro energetico italiano incentrato sulle fonti rinnovabili e l'efficienza. Perché la rivoluzione energetica iniziata in questi anni, con oltre 600mila impianti distribuiti nel nostro Paese e oltre il 30% dei fabbisogni elettrici soddisfatti, non deve essere fermata. 

Perché oggi è possibile ridurre fortemente la dipendenza dalle fonti fossili, che fanno male alla salute delle persone, danneggiano l’ambiente e aggravano la crisi economica. E perché è qui l'interesse dell'Italia e di tutti i cittadini, e l’unica prospettiva di sviluppo che permette di fermare i cambiamenti climatici, ridurre la povertà e garantire la pace.
Tutti in piazza per reagire a un attacco portato alle fonti rinnovabili da parte di chi vorrebbe fermarle per tenere in vita inquinanti centrali a carbone e a olio combustibile che, ennesima ingiustizia, beneficiano persino di miliardi di Euro presi in bolletta o dalla fiscalità generale.

Sabato 26 ottobre l’Italia rinnovabile si incontra a Roma per chiedere un cambiamento concreto, perché deve essere più facile per le persone e i condomini realizzare interventi energetici, perché va eliminata la burocrazia e garantita la legalità, eliminando ogni tipo di infiltrazione mafiosa e criminale nel settore; perché vogliamo una strategia energetica nazionale lungimirante in grado di liberare il paese dai combustibili fossili e di posizionarloall’avanguardia nell’innovazione e diffusione delle energie pulite.

 L’ufficio stampa: 06.86268376 – 53

L’Italia delle rinnovabili in festa a Roma il 26 ottobre

[21 ottobre 2013]
italia rinnovabili
Il 26 ottobre, dalle 10.00 del mattino, i Fori Imperiali a Roma ospiteranno stand di associazioni e aziende italiane delle rinnovabili, prodotti biologici e sostenibili, laboratori di ogni tipo per bambini e ragazzi, ciclofficine, piste per go-kart a pedali e tanto altro ancora.
A promuovere la manifestazione/festa sono (per ora) Legambiente, Wwf, Greenpeace, Kyoto Club. Con l’adesione di AiabAcli, Aiel, Arci, Anev, Anter, Assieme, Assorinnovabili, Ater, Cepes, Chimica Verde, Cia, Cib, Cobat, Cts, Energia felice, Federparchi, Fiom, Focsiv, Fondazione campagna amica, Fondazione per il sud, Fondazione Symbola, Forum terzo settore, Giga, Itabia, Libera, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino, Msa, Pro natura, Rete mobilità nuova, Roma Natura, Runerer Italia, #salvaiciclisti,Si alle rinnovabili No al nucleare, Touring club, Uisp, che dicono «Saremo in piazza per un futuro energetico italiano incentrato sulle fonti rinnovabili e l’efficienza. Perché la rivoluzione energetica iniziata in questi anni, con oltre 600mila impianti distribuiti nel nostro Paese e oltre il 30% dei fabbisogni elettrici soddisfatti, non deve essere fermata. Perché oggi è possibile ridurre fortemente la dipendenza dalle fonti fossili, che fanno male alla salute delle persone, danneggiano l’ambiente e aggravano la crisi economica. E perché è qui l’interesse dell’Italia e di tutti i cittadini, e l’unica prospettiva di sviluppo che permette di fermare i cambiamenti climatici, ridurre la povertà e garantire la pace. Tutti in piazza per reagire a un attacco portato alle fonti rinnovabili da parte di chi vorrebbe fermarle per tenere in vita inquinanti centrali a carbone e a olio combustibile che, ennesima ingiustizia, beneficiano persino di miliardi di Euro presi in bolletta o dalla fiscalità generale».
Quindi sabato 26 ottobre l’Italia rinnovabile si incontra a Roma per chiedere un cambiamento concreto, «Perché deve essere più facile per le persone e i condomini realizzare interventi energetici, perché va eliminata la burocrazia e garantita la legalità, eliminando ogni tipo di infiltrazione mafiosa e criminale nel settore; perché vogliamo una strategia energetica nazionale lungimirante in grado di liberare il paese dai combustibili fossili e di posizionarlo all’avanguardia nell’innovazione e diffusione delle energie pulite».
Ci saranno anche due laboratorio energetico per le famiglie sul risparmio energetico in casa: alle 12,00, Liberarsi dalle bollette con il solare; alle 15:00, Tutti in classe A, l’efficienza energetica in edilizia
Fitto il programma degli incontri allo spazio dibattiti:
Ore 10:30 -  Il futuro dell’energia: autoproduzione, efficienza, smart grid, ricerca, impianti rinnovabili distribuiti e territorio. Dibattito con associazioni e esperti del settore, partecipa Andrea Orlandoministro dell’ambiente.
Ore 12:30 - Greenbuilding: come innovare l’edilizia italiana Il ruolo centrale dell’edificio e della città nel futuro energetico. Interventi di Ance, Anci, Cna, operatori e professionisti, esperienze virtuose.
Ore 14:30 - Pillole di energia Storie dell’Italia che cambia con la generazione distribuita, pulita, efficiente. Interventi selezionati di Sindaci, aziende, cittadini, esperienze di successo. Coordina Sergio Ferraris (Qualenergia)
Ore 17:00 - La mobilità nuova Pedoni, pedali e pendolari verso consumi energetici zero. Dibattito con associazioni e esperti del settore, cittadini e comitati.
- See more at: http://www.greenreport.it/news/litalia-delle-rinnovabili-in-festa-a-roma-il-26-ottobre/#sthash.VPa2ltTK.dpuf

L’Italia delle rinnovabili in festa a Roma il 26 ottobre

[21 ottobre 2013]
italia rinnovabili
Il 26 ottobre, dalle 10.00 del mattino, i Fori Imperiali a Roma ospiteranno stand di associazioni e aziende italiane delle rinnovabili, prodotti biologici e sostenibili, laboratori di ogni tipo per bambini e ragazzi, ciclofficine, piste per go-kart a pedali e tanto altro ancora.
A promuovere la manifestazione/festa sono (per ora) Legambiente, Wwf, Greenpeace, Kyoto Club. Con l’adesione di AiabAcli, Aiel, Arci, Anev, Anter, Assieme, Assorinnovabili, Ater, Cepes, Chimica Verde, Cia, Cib, Cobat, Cts, Energia felice, Federparchi, Fiom, Focsiv, Fondazione campagna amica, Fondazione per il sud, Fondazione Symbola, Forum terzo settore, Giga, Itabia, Libera, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino, Msa, Pro natura, Rete mobilità nuova, Roma Natura, Runerer Italia, #salvaiciclisti,Si alle rinnovabili No al nucleare, Touring club, Uisp, che dicono «Saremo in piazza per un futuro energetico italiano incentrato sulle fonti rinnovabili e l’efficienza. Perché la rivoluzione energetica iniziata in questi anni, con oltre 600mila impianti distribuiti nel nostro Paese e oltre il 30% dei fabbisogni elettrici soddisfatti, non deve essere fermata. Perché oggi è possibile ridurre fortemente la dipendenza dalle fonti fossili, che fanno male alla salute delle persone, danneggiano l’ambiente e aggravano la crisi economica. E perché è qui l’interesse dell’Italia e di tutti i cittadini, e l’unica prospettiva di sviluppo che permette di fermare i cambiamenti climatici, ridurre la povertà e garantire la pace. Tutti in piazza per reagire a un attacco portato alle fonti rinnovabili da parte di chi vorrebbe fermarle per tenere in vita inquinanti centrali a carbone e a olio combustibile che, ennesima ingiustizia, beneficiano persino di miliardi di Euro presi in bolletta o dalla fiscalità generale».
Quindi sabato 26 ottobre l’Italia rinnovabile si incontra a Roma per chiedere un cambiamento concreto, «Perché deve essere più facile per le persone e i condomini realizzare interventi energetici, perché va eliminata la burocrazia e garantita la legalità, eliminando ogni tipo di infiltrazione mafiosa e criminale nel settore; perché vogliamo una strategia energetica nazionale lungimirante in grado di liberare il paese dai combustibili fossili e di posizionarlo all’avanguardia nell’innovazione e diffusione delle energie pulite».
Ci saranno anche due laboratorio energetico per le famiglie sul risparmio energetico in casa: alle 12,00, Liberarsi dalle bollette con il solare; alle 15:00, Tutti in classe A, l’efficienza energetica in edilizia
Fitto il programma degli incontri allo spazio dibattiti:
Ore 10:30 -  Il futuro dell’energia: autoproduzione, efficienza, smart grid, ricerca, impianti rinnovabili distribuiti e territorio. Dibattito con associazioni e esperti del settore, partecipa Andrea Orlandoministro dell’ambiente.
Ore 12:30 - Greenbuilding: come innovare l’edilizia italiana Il ruolo centrale dell’edificio e della città nel futuro energetico. Interventi di Ance, Anci, Cna, operatori e professionisti, esperienze virtuose.
Ore 14:30 - Pillole di energia Storie dell’Italia che cambia con la generazione distribuita, pulita, efficiente. Interventi selezionati di Sindaci, aziende, cittadini, esperienze di successo. Coordina Sergio Ferraris (Qualenergia)
Ore 17:00 - La mobilità nuova Pedoni, pedali e pendolari verso consumi energetici zero. Dibattito con associazioni e esperti del settore, cittadini e comitati.
- See more at: http://www.greenreport.it/news/litalia-delle-rinnovabili-in-festa-a-roma-il-26-ottobre/#sthash.VPa2ltTK.dpuf

01 maggio 2013

Comunicato stampa Rete Stop Enel

Tratto da  Noalcarbone

LA MOBILITAZIONE DELLA CAMPAGNA STOP ENEL IN OCCASIONE DELLA ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI ENEL. 

Comunicato stampa Rete Stop Enel

Un’azione a Piazza di Spagna, una conferenza stampa e un sit in davanti alla sede dell’Enel e ben cinque interventi di azionariato critico durante l’assemblea della compagnia. 

La campagna StopEnel, composta da oltre 50 realtà della società civile italiana e da una ventina di gruppi internazionali, in occasione dell’assemblea degli azionisti dell’Enel ha tenuto una giornata di mobilitazione su più fronti.

Ma il messaggio indirizzato all’azienda per il 30 per cento ancora di proprietà dello Stato italiano è univoco: serve un cambiamento totale del modello energetico proposto, improntato sull’inquinante carbone........

Un nuovo modello energetico non più calato dall’alto ma costruito a partire dai territori, dalle vertenze decennali che gruppi di cittadine e cittadini liberi continuano a ravvivare, seppur spesso isolatamente, fermando i progetti o limitandone i danni. 
Più in generale un modello di sviluppo che tenga conto di tre valori fondamentali oggi calpestati ferocemente in ogni singola vertenza territoriale: la SALUTE, la quale non può più essere posta in secondo piano rispetto a profitti e bilanci; il LAVORO, come strumento di dignità e riscatto, come servizio alle comunità, e non più come strumento di ricatto e sfruttamento di cose e persone; la DEMOCRAZIA, ovvero l’esigenza che siano le comunità a decidere del proprio destino e del proprio sviluppo.
I comitati italiani si ritrovano ormai a combattere battaglie decennali, come quella contro il carbone a Civitavecchia, prima città nel Lazio e le terza in Italia per casi di tumori alle vie respiratorie. L’autorizzazione integrata ambientale rilasciata lo scorso marzo non sembra risolvere il problema. Forse lo peggiora. Sono stati infatti ampliati i limiti di emissione di monossido di carbonio, mentre non è stato inserito lo sbarramento dello 0,3 per cento di zolfo nel carbone.



La centrale a carbone più grande d’Italia, la Federico II di Brindisi, ha una storia simile a quella di Civitavecchia in materia di impatti su popolazione e territorio (un’ordinanza del sindaco del 2007 ha impedito la coltivazione nei terreni attorno all’impianto per un’estensione di circa 400 ettari causa la forte presenza di metalli pesanti), ma anche un annoso caso giudiziario legato allo smaltimento illegale di sostanze nocive. Nel 2009 due distinte operazioni della polizia hanno scoperto che oltre 200mila tonnellate di fanghi e gessi provenienti dalla centrale finivano in due discariche abusive calabresi. I processi nei confronti dei presunti responsabili sono ancora in corso.


Di stretta attualità, invece, l’incidente occorso all’impianto di La Spezia, dove lo scorso 26 marzo si è verificata una fuoriuscita di ceneri del carbone in seguito alla rottura di una valvola dei silos di stoccaggio. Ma già nel 2012 anno diverse emissioni anomale dal camino ed emissioni diffuse al pontile di sbarco e lungo il nastro trasportatore del carbone hanno indotto una trentina di cittadini a presentare un esposto alla magistratura.........
Leggi il  comunicato integrale 

Tratto da Il Fatto Quotidiano

Assemblea Enel, azionisti critici e comitati: “Basta carbone, via alle rinnovabili”

Mentre in Germania l'energia eolica e solare ha superato quella dei combustibili fossili, in Italia il carbone detta ancora legge. Nella riunione programmatica di oggi, Banca etica e gli ambientalisti attendono le risposte alle 70 domande inviate alla società

No al Carbone in Piazza di Spagna

Un colosso dell’elettricità che non sa guardare al futuro, controllato da un governo (il ministero del Tesoro ha il 31,24% delle azioni) fossilizzato sul passato. E’ questa l’immagine impietosa che danno di Enel gli azionisti critici e gli attivisti dei comitati No carbone, arrivati oggi a Roma per l’assemblea. 
“Nel 2012, il 31,03% dell’energia elettrica prodotta complessivamente da Enel a livello globale è stato generato bruciando carbone, un dato in crescita del 6,6% rispetto all’anno precedente”, spiega Andrea Baranes, presidente di Fondazione Culturale Responsabilità Etica (Banca Etica), che entrerà in assemblea come azionista. “Se si restringe il campo all’Italia, il dato è ancora più preoccupante. Dal 2010 al 2012 la percentuale di elettricità generata dal carbone è cresciuta del 14,3%, fino a raggiungere il 48,14% odierno. Nello stesso periodo le nuove rinnovabili (solare ed eolico) sono cresciute di appena l’1,5%”.
Lo sviluppo del carbone in Italia è affidato alle centrali di La Spezia, Civitavecchia, Porto Tolle, Rossano, Brindisi, attorno alle quali si sono organizzati comitati e movimenti di cittadini per protestare contro i rischi di mortalità e malattie indotti dalle emissioni di ossidi di zolfo e di azoto, PM10 e CO2. 
.........
Di stretta attualità l’incidente occorso all’impianto di La Spezia, dove lo scorso 26 marzo si è verificata una fuoriuscita di ceneri del carbone in seguito a “un’accidentale apertura di una valvola dell’impianto raccolta ceneri”. Ma già nel 2011 e nel 2012 una serie di emissioni ‘anomale’ avevano messo in allarme i cittadini spezzini, fino alla presentazione di un esposto alla magistratura. Le ceneri provenienti dalla combustione del carbone “possono essere riutilizzate nei materiali edili e nell’asfalto” e “non costituiscono rifiuti pericolosi”, precisa il ministero dell’Ambiente (DM 5 febbraio 1998). Ma i cittadini e il Comitato SpeziaViaDalCarbone non si fidano.
 Studi recenti, effettuati tra gli altri dalla U.S. Geological Survey, hanno mostrato che, con il tempo, dai derivati delle ceneri del carbone usati per il manto stradale, possono volatilizzarsi elementi cancerogeni, ai quali sembrano particolarmente esposti i bambini. 
Inoltre, le sostanze tossiche possono raggiungere le falde acquifere e contaminarle. Nel 2012 – sulla base delle ricerche della U.S. Geological Survey – in molti stati degli Usa (Texas, Washington, Minnesota, Illinois, Massachusetts) sono state presentate proposte di legge per vietare l’uso di ceneri del carbone per il manto stradale......

La nuova Sen (Strategia energetica nazionale), varata lo scorso 14 marzo dal governo uscente, non promette nulla di buono. “Non è stata fatta una vera scelta a favore di un modello basato su rinnovabili ed efficienza e non si è individuata una vera e propria strategia di transizione”, hanno dichiarato in un comunicato congiunto Greenpeace, Legambiente e WWF. La quota di carbone viene mantenuta stabile e le nuove forme di sostegno alla crescita delle rinnovabili rischiano di scomparire dalle bollette a vantaggio dei contributi ai rigassificatori. Alla fine la Sen potrebbe essere solamente “un modo per sostenere i soliti noti e non intaccare, anzi favorire gli interessi delle grandi lobby dei combustibili fossili”.
Leggi l'articolo integrale su  Il Fatto Quotidiano