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02 gennaio 2009

2009/01/02 "Sotto accusa le centrali elettriche a carbone Inquinamento da mercurio negli USA"


Tratto da le SCIENZE edizione italiana di Scientific American
Scienze sociali
Sotto accusa le centrali elettriche a carbone
Inquinamento da mercurio negli USA


Disperse in aria e nel suolo tonnellate del metallo tossico
Sono 45 le tonnellate di mercurio disperse annualmente nell'aria dagli impianti di produzione di energia elettrica statunitensi che utilizzano il carbone come combustibile. È quanto afferma un rapporto stilato da tre enti nordamericani per la difesa dell'ambiente, sulla base dei dati raccolti tra gennaio e giugno dalle stesse compagnie che forniscono l'elettricità al paese. Dalla misurazione del contenuto di mercurio nel carbone è stato possibile ricavare sia la quantità di metallo che si disperde in aria durante la combustione, sia i livelli di contaminazione del suolo dovuti agli scarti di materiale solido: le tonnellate di mercurio disperse nel suolo ogni anno sono stimate in 36. «Il mercurio è una delle sostanze più tossiche che si conoscano - ha spiegato David Hawkins, membro del Natural Resources Defense Council (NRDC) e coautore del rapporto - e il Governo federale non ha ancora alcun piano per porre sotto controllo le centrali elettriche, che rappresentano la maggiore fonte d'inquinamento da mercurio. Grazie alle nostre ricerche, abbiamo scoperto che gli impianti più inquinanti sono gli stessi citati in giudizio dal Dipartimento della Giustizia e dalla Environmental Protection Agency (EPA) per violazione delle norme sull'installazione delle apparecchiature di controllo: da sole, tre aziende sono responsabili del 20 per cento delle emissioni totali.» Misurata la quantità di mercurio dispersa dalle centrali, sembra difficilmente valutabile il reale impatto ambientale e sanitario. Una volta immesso in atmosfera, il metallo può essere trasportato dal vento anche per centinaia di chilometri, ritornare al suolo attraverso le piogge, raggiungere fiumi e laghi molto distanti dalle centrali, ed entrare infine nella catena alimentare. Il consumo di pesce contaminato da metilmercurio, infatti, rappresenta un importante fattore di rischio per la salute dell'uomo. Mentre i danni provocati dall'inalazione diretta di vapori di mercurio sono rari, l'introduzione di metilmercurio nell'organismo attraverso il cibo può causare danni ingenti (anche permanenti nei casi più gravi) al sistema nervoso centrale, con un'incidenza ancora più significativa nel periodo prenatale e nell'infanzia. Folco Claudi

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