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09 gennaio 2009
2009/01/09 " Clima e informazione: tanto valeva nascere caproni?
Tratto da greenreport
Clima e informazione: tanto valeva nascere caproni?
di Diego Barsotti
LIVORNO. Mezza in prima e poi le quattro successive, pagine rubate non all’agricoltura ma all’informazione: alla guerra in Medio Oriente per esempio, al si riparte tutto da zero dell’Alitalia (ma con svariati milioni in meno sottratti ai cittadini per tutti i mesi persi), alla crisi economica globale e perfino alla crisi di identità della sinistra. Ma l’occasione era troppo ghiotta perché il Giornale non decidesse di sacrificare ogni altra notizia al cospetto della possibilità di sgretolare con la forza dell’ignoranza/malafede le teorie del global warming e gli odiati ambientalisti, con in testa Al Gore e gli scienziati (tutti prezzolati al soldo delle famosissime e munificentissime lobbies ambientaliste!) dell’ Ipcc.
Il Giornale quindi chiede nel suo editoriale il ritiro del premio Nobel ad Al Gore e alla comunità scientifica internazionale perché è intervenuta «la Natura (chissà perché con la n maiuscola, ndr) con le sue gelate, riempiendo fino all’orlo fiumi, laghi e bacini, rimpinzando con trilioni e trilioni (????, ) di tonnellate di ghiaccio le calotte polari di sopra e di sotto oltre che i ghiacciai di tutto il mondo» dimostrando che la natura «fa quel che più le pare e piace strabuggerandosene delle proiezioni matematiche dell’Ipcc e delle quattro puzzette emesse da noi umani».(omissis)
Ma al di là di questi sproloqui che sinceramente con l’informazione hanno veramente poco a che fare, quello che a noi interessa evidenziare ancora una volta sono i livelli qualitativi dell’informazione ambientale rispetto ai rischi e alla percezione dei rischi.
Del resto non è solo un problema giornalistico, tutt’altro. Il problema è sì della debolezza dell’informazione superficiale e umorale, che segue un’opinione pubblica ormai confusa (ma come potrebbe essere diversamente?) ma è, anche, di classi dirigenti che, ossessionate dai tempi delle esternazioni, hanno pressochè abbandonato del tutto il necessario rigore e il necessario approfondimento.(continua)
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