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21 gennaio 2009

2009/01/21 "La verità sulla centrale Enel di Porto Tolle"


Tratto da blogolandia

La verità sulla centrale Enel di Polesine Camerini
Martedì, 20 Gennaio 2009
[di Leonardo Conte]

Finalmente la verità sul blocco del progetto Enel di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Polesine Camerini. A dire la verità è il SOLE 24 ORE di domenica 18 gennaio 2008 con un articolo in seconda pagina di Alessandro Arona intitolato “Su Porto Tolle resta il no dell’Ambiente”.

Scrive Arona :”Non è per problemi procedurali, o per ritardi nell’esame tecnico, che la Commissione Via non ha ancora emanato il parere sulla compatibilità ambientale della centrale Enel di Porto Tolle (Rovigo), il maxiprogetto di due miliardi di euro per la riconversione dell’attuale centrale termoelettrica che attende l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente dalla metà del 2005. I nodi sono di merito, di impatto sulle emissioni di polveri sottili e di CO2, tali da far prevedere una relazione tecnica degli uffici del Ministero negativa o fortemente prescrittivi sul progetto dell’Enel. A quel punto,allora, la decisione del Governo sarà squisitamente politica,si dovrà decidere di dare il via libera alla riconversione della centrale perché i benefici in termini di volume di investimento e di apporto all’autosufficienza energetica del Paese sono ritenuti superiori all’impatto ambientale, seppure quest’ultimo sia comunque rilevante”.

Gli abitanti del Basso Polesine e del Delta, ossia gli abitanti di un’area ambientale di rilevante sensibilità e pregio, dopo il profluvio di dichiarazioni sul cosiddetto “carbone pulito” (che non esiste) e dopo gli spot pubblicitari dell’Enel sulla totale assenza del rischio di aumento delle emissioni tossiche, sanno, grazie al Sole 24 Ore, che se il governo darà il via al carbone favorirà solamente gli interessi economici dell’Enel sacrificando il nostro ambiente, il nostro territorio, la nostra salute. Voglio infine ricordare che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il tasso tumorale nella provincia di Rovigo è molto elevato. Gli elementi essenziali per un secco no alla riconversione a carbone non mancano.

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