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14 febbraio 2005

2009/02/142Continua l’offensiva della censura contro i medici ambientalisti"

Tratto da" Il Ponente"

Continua l’offensiva della censura contro i medici ambientalisti

sabato, febbraio 14, 2009
Lettera firmata
NOTA DELLA REDAZIONE: avevamo messo online da soli 5 minuti l’articolo sulla violazione del codice deontologico, quando abbiamo ricevuto questa lettera che ribadisce, in parte, gli stessi punti, ma che approfondisce ulteriormente il discorso e che quindi pubblichiamo per fornire un’informazione ancora più completa su quelli che dovrebbero essere i diritti e i doveri dei medici.

A un elenco già lungo di prevaricazioni va aggiunta l’ ultima provocazione che riguarda la mancata autorizzazione al dottor Paolo Franceschi, Referente dell’ Ordine dei Medici di Savona per l’ Ambiente, a partecipare ad una lezione sui temi dell’ ambiente e la salute, richiesta con lettera formale dal Preside dell’ Istituto Tecnico Commerciale P. Boselli, nell’ ambito di un programma formativo organico che aveva previsto anche una visita guidata alla centrale elettrica Tirreno Power.
In definitiva i ragazzi sono stati “esposti” alle blandizie dei tecnici di Tirreno Power, che avranno rassicurato i ragazzi sull’ assoluta innocuità per la salute della centrale a carbone, ma non hanno poi potuto usufruire, come era negli intenti del corpo docente e del Preside, di una spiegazione fatta da un medico scelto dagli insegnanti stessi per la sua specifica preparazione sulle tematiche ambientali, con la garanzia di una scelta corretta certificata dall’ Ordine dei Medici di savona.
Le giustificazioni addotte dalla ASL, come abbiamo letto sul Secolo XIX , nella persona della Dottoressa Agosti, Direttore Sanitario della ASL stessa, fanno acqua da tutte le parti.
Secondo la dirigente Asl, infatti, la Asl non si occupa di ambiente, di cui si occupa l’ Arpal, per cui se ne deduce che a parlare degli effetti dell’ inquinamento ambientale sulla salute dovrebbe essere qualcuno dell’ Arpal.
Peccato che la dottoressa Agosti non sappia: 1) che di malattie devono parlare i medici
2) che il codice deontologico dei medici, che lei dovrebbe conoscere come ogni altro medico, prevede, all’ articolo 5: “Educazione alla salute e rapporti con l’ambiente - Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. A tal fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all’utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva”.
Pertanto il dottor Franceschi avrebbe dovuto, in base al codice deontologico, non solo partecipare su richiesta, ma anche “promuovere” le iniziative di prevenzione e di promozione della salute individuale e collettiva.
Sempre stando al codice deontologico, il Dottor Franceschi, come si evince al capitolo 1 (Potestà e sanzioni disciplinari): “Il medico deve denunciare all’Ordine ogni iniziativa tendente ad imporgli comportamenti non conformi alla deontologia professionale, da qualunque parte essa provenga.”
Corre inoltre l’ obbligo ricordare alla smemorata dottoressa che…
“Libertà e indipendenza della professione L’esercizio della medicina è fondato sulla libertà e sull’indipendenza della professione che costituiscono diritto inalienabile del medico.”

Si invita pertanto l’ Ordine dei Medici di Savona a prendere le necessarie misure, anche a livello nazionale, affinché vengano rispettati i diritti - doveri di un medico che si occupa di problemi ambientali, nonostante l’ evidente ostruzionismo che gli viene imposto da ogni parte.

Riceviamo dal Dottor Paolo Franceschi

Cari amici,
mentre Tirreno Power organizza gite formative per le scuole per visitare la centrale di Vado, la ASL mi vieta di parlare ai ragazzi di salute e ambiente.
Di seguito la lettera di una Prof. del Liceo che mi aveva chiesto di parteciapare ad un incontro con gli studenti sulla situazione ambientale.
Ci stanno imbavagliando: prima le circoscrizioni, adesso la ASL.
Paolo Franceschi

Caro Paolo,
ho letto con rabbia la risposta che il direttore generale ha mandato al mio preside.
dice che non autorizza il tuo intervento perche l'educazione ambientale non è di competenza dell'ASL e perche i vostri operatori intervengono per sviluppare tematiche contenute all'interno di progetti e "non per singoli eventi non inseriti in alcuna cornice progettuale". ma si è informato sulla nostra "cornice progettuale"? porca miseria se ce l'abbiamo, e io avevo scritto che chiedevamo l'intervento nell'ambito di un nostro progetto di educazione ambientale! certo avevo preparato una richiesta (firmata dal preside) senza troppi fronzoli, non pensavo ci volesse un faldone di progetto! di solito bastano due righe di richiesta, meglio brevi cosi fanno prima a leggerle... di solito è abbastanza chiaro che cosa fa la scuola quando si occupa di educazione ambientale o alla salute...e la nostra esperienza è che di solito gli enti collaborano volentieri, a meno di situazioni particolarmente critiche di lavoro!
il preside se l'aspettava, e dice che non vale la pena prendersela.
a questo punto ti ringrazio e basta. a meno che tu non sia disponibile a fare una scappata in qualche "buco" del tuo lavoro, ma sinceramente non me la sento di insistere con te. se mi autorizzi, mi faccio portavoce leggendo e commentando qualcuno dei tuoi articoli.

speriamo di riuscire a incrociarci una volta con marco, gli farebbe piacere (anche a me!)

un caro saluto Grazia

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