Monitoraggio nelle "città dei rifiuti"
la Regione avvia un piano di controllo
ROMA (14 marzo) - Qual è lo stato di salute di chi vive vicino a discariche e termovalorizzatori? Che aria si respira in quelle zone? Dopo le preoccupazioni sollevate dall’inchiesta della procura sul termovalorizzatore di Colleferro, dove secondo i carabinieri veniva smaltito di tutto, la Regione Lazio promette massima attenzione sui rifiuti. In particolare, farà ciò che fino ad oggi in Italia avveniva solo in Emilia-Romagna: il monitoraggio epidemiologico e ambientale sull'inquinamento derivante da discariche e inceneritori.La delibera che dà il via a questo progetto è stata approvata ieri e servirà a valutare lo stato di salute di chi vive vicino a tutti i siti dove si svolgono o sono in previsione processi di raccolta, trasformazione e smaltimento dei rifiuti. Si parla, fra l’altro, di Malagrotta, Albano, San Vittore e ovviamente Colleferro. In particolare, per quest’ultimo (il termocombustore oggetto dell’inchiesta) ci sarà il posizionamento di un impianto speciale di misurazione delle polveri sottili e della loro caratterizzazione.
Lo studio sarà realizzato dal dipartimento di Epidemiologia dell'Asl RmE che studierà una serie di fattori: malformazioni, tumori e mortalità. Inoltre, sarà studiato anche lo stato di salute dei lavoratori, per poi incrociare i risultati con l’analisi della qualità dell’aria curata dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale). Secondo il direttore del dipartimento di epidemiologia Carlo Perucci «la novità è che l'Arpa avrà accesso alle informazioni in maniera costante e non più filtrata dai gestori degli impianti». Ha spiegato il presidente della Regione, Piero Marrazzo: «Il Lazio sarà, dopo l'Emilia Romagna, la seconda Regione d'Italia ad avere un monitoraggio di tutti i siti ambientali a rischio o che svolgono un'attività ordinaria nella gestione dei rifiuti. leggi tutto
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