
Tratto da Truccioli Savonesi
di Antonia Briuglia
Da Cengio a Vado.
La sera del 30 aprile, in Villa Groppallo a Vado Ligure, ho avuto la fortuna di assistere a un lavoro teatrale di un intelligente e impegnato attore Andrea Pedricca.
Tratto dal libro di Hellmann < Cent’anni di veleno>, narrava in modo appassionato e puntuale, tutta la tragica vicenda ACNA: la fabbrica della morte.
Una storia che, come lo stesso Pedricca sostiene, ”lascia l’amaro in bocca, ma il cuore pulito”, per come una battaglia sia stata condotta e vinta da povera gente.
Lascia l’amaro in bocca è vero, ma non solo per la triste storia di morti e di terre e acque irrimediabilmente inquinate, ma per una vicenda, dove la lotta politica e sindacale si è spesso confusa con la difesa dei più grandi interessi, quella di potenti realtà imprenditoriali, ipocritamente occultata e mascherata con la difesa di un posto di lavoro.
Un posto di lavoro che ha voluto dire: cancro per gli operai e non solo, morte di un fiume e di un territorio che era il sostentamento di famiglie liguri e soprattutto di quelle delle valli piemontesi.
Operai contro contadini, liguri contro piemontesi, Cengio contro Cortemilia, Saliceto, Monesiglio e tanti altri.
La storia dell’ACNA durata cento anni, ora sembra essersi avviata alla conclusione definitiva, ma le riflessioni da fare sono ancora tante.
Quanti bocconi amari dovremo mandare ancora giù e quante guerre come quella dovranno essere ancora combattute nella nostra Provincia?
L’esito della lotta finale dell’ACNA deve servirci da incoraggiamento, perchè non dimentichiamo che proprio a Vado la storia sembra ripetersi!
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