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30 maggio 2009

Tratto da "Il messaggero.it

Rapporto sui Diritti Globali 2009, in Italia

ROMA (28 maggio) - Il mondo è in uno stato di salute da «codice rosso» in materia di ambiente.
A lanciare l'allarme il Rapporto Diritti globali 2009 che si occupa anche del fenomeno del razzismo e della scarsa qualità del lavoro.


L'ambiente. Per salvare il Pianeta dagli effetti più drammatici del mutamento climatico l'impegno dei singoli Stati e della comunità internazionale tutta dovrà essere immediato, deciso e consistente. L'unica speranza resta arrivare al post Kyoto nei tempi previsti.

Ambiente nuovo soggetto politico. L'ambiente, inoltre, da un anno a questa parte, e ancor più negli anni a venire, secondo il Rapporto, si è rivelato in modo deciso come nuovo soggetto politico grazie alla sempre più forte percezione che i cambiamenti climatici siano un fenomeno problematico già in atto; alle scadenze internazionali per arrivare a un nuovo accordo anti-Co2; all'elezione del presidente Usa Obama; il pacchetto Ue clima-energia; alla crisi economica che ha aperto la strada alla green-economy; ai movimenti su clima e giustizia sociale. Note positive che non bastano per coprire i guasti ambientali.


Le emissioni di Co2 sono lievitate (+33% rispetto al '90, anno di riferimento di Kyoto) anzichè diminuire senza contare la perdita di biodiversità (16.306 delle 41.415 specie monitorate sono fortemente a rischio estinzione) e dei danni da catastrofi (nel 2008 morte oltre 220.000 persone, danni materiali sono attestati a circa 200 miliardi di dollari).

Sul fronte ricette il Rapporto avvisa gli scettici: Risparmio energetico, efficienza, energia verde e tecnologie pulite sono così determinanti che investendo in questi settori si potrà soddisfare la domanda energetica prevista per metà secolo, riducendo le emissioni di anidride carbonica dal 60 all'80%.
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Tratto da "la Repubblica.it"

Rapporto sui diritti globali 2009 :"Il global warming va fermato entro 6 mesi

(Rinnovabili.it) – Durante la presentazione del “Rapporto sui Diritti Globali 2009” svoltasi stamane a Roma, il coordinatore della segreteria nazionale di Legambiente, Maurizio Gubbiotti ha ribadito quanto sia urgente il taglio delle emissioni dannose per contrastare l’inquinamento e il riscaldamento globale.

E' possibile contrastare i cambiamenti climatici investendo nella riduzione delle emissioni e nelle eco-energie



Il global warming va fermato in fretta assumendo impegni seri in tale direzione.

‘‘Abbiamo solo sei mesi per arrivare preparati alla Conferenza di Copenaghen e fermare la febbre del pianeta. I mutamenti climatici, infatti, non sono più una minaccia ipotetica ma una realtà concreta e incontrovertibile, le cui conseguenze sono sempre più evidenti e tangibili”.

L’IPCC ha individuato nei 2°C di aumento della temperatura media il punto di non ritorno del surriscaldamento globale e, a detta di gran parte della comunità scientifica, con gli attuali trend di emissioni già nel prossimo decennio il cambiamento climatico si potrebbe raggiungere il primo di una serie progressiva di “hot point”. “Altrettanto palese è diventato anche l'intreccio tra questioni ambientali e sociali. Non a caso – ha aggiunto Gubbiotti – alcune importanti lotte sociali, come quelle per la sovranità alimentare, il diritto all'acqua e il diritto alla salute, hanno sposato in pieno la causa ambientale”.

“Perché la giustizia sociale passa per quella climatica”.

Fiducioso ha infine concluso: ‘‘Ma contrastare i cambiamenti climatici è possibile, basterebbe investire nella riduzione delle emissioni, su efficienza e risparmio energetico, energie rinnovabili, tecnologie a basse emissioni e mobilità su ferro, ma anche in educazione ai consumi sostenibili”.

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