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12 agosto 2009

2009/08/13"Soluzioni intelligenti per inquinare di meno" ........"NAVIGANDO TRA LE IPOCRISIE"

SCIENZA E TECNICA
Tratto da"Giornale di Brescia.it"

Oslo: basta un pieno... di reflui per muovere i bus della città


Soluzioni intelligenti per inquinare di meno

mercoledì, 12 agosto 2009

Biocarburante catturato dai rifiuti prodotti dall'uomo e dalla rete fognaria che scorre sotto le nostre città? Lungi dall'essere uno scenario fantascientifico questa idea diverrà presto realtà. Oslo sta infatti convertendo ottanta autobus municipali in modo che possano essere alimentati da questo "particolare" carburante.

Le acque nere possono bastare

L'obiettivo? Entro la fine del 2010 la capitale norvegese vorrebbe far circolare circa 350 bus cittadini grazie al biometano prodotto dagli impianti per il trattamento di rifiuti urbani. Un modo certamente nuovo per ridurre l'inquinamento da CO2 e realizzare l'ambizioso piano norvegese di tagliare il traguardo delle emissioni zero entro il 2050.



Da settembre, perciò i due impianti di trattamento delle acque nere di Oslo inizieranno a produrre metano. "Oslo mira ad essere una delle capitali più sostenibili al mondo sul piano ambientale - spiega il manager del progetto, Ole Jakob Johansen -. Usare biometano ha senso. Non soltanto infatti quello prodotto dalla rete fognaria andrebbe perso, ma la riduzione di emissioni calcolata per ogni bus sarà un passo nella lunga strada per le emissioni zero".

Lavorare i microrganismi

La maggior parte del metano che fuoriusciva dagli impianti per trattare i rifiuti urbani della città finora veniva semplicemente bruciato nell'atmosfera, rilasciando circa 17mila tonnellate di CO2. Il processo che porta alla produzione del metano biologico è in quattro fasi ed è conosciuto come digestione anaerobica. In sostanza, utilizza microrganismi per metabolizzare diverse sostanze, dai rifiuti umani agli avanzi di cibo. Oslo ha adottato da tempo una strategia per lo Sviluppo sostenibile e per la riduzione dell'effetto serra e delle emissioni inquinanti. Il documento più recente stilato dalle autorità della capitale norvegese estende la pianificazione per la salvaguardia dell'ambiente e della qualità dell'aria fino al 2014. "Oslo dovrà assumere un ruolo centrale tra le capitali del mondo per lo sviluppo sostenibile. Lo sviluppo economico, sociale e culturale deve essere adattato alla capacità dell'ambiente naturale di sostenerlo. Dovremo consegnare la città alle generazioni future in condizioni ambientali migliori di quelle che abbiamo ereditato", si legge nel documento.

Linee pubbliche ecologiche


Le linee guida per la tutela dell'ambiente urbano integrano diversi aspetti della vita cittadina, a cominciare dal sistema di trasporto pubblico, ben sviluppato se paragonato ad altre città della stessa dimensione. Il traffico è la causa principale delle emissioni inquinanti a Oslo e il governo municipale è da tempo impegnato per incrementare il trasporto pubblico e ridurre il numero di automobili sulle strade della città.........

Il Piano della mobilità

Il Piano della mobilità punta inoltre su mezzi di trasporto "amici" dell'ambiente. La municipalità incoraggia l'uso di automobili a emissioni basse o zero e di bio carburanti estratti dall'olio vegetale o di pesce. Il Governo norvegese ha addirittura introdotto vantaggi fiscali a favore di chi utilizza carburanti biologici e si rifornisce in distributori appositi. A Oslo si investe anche sulle tecnologie per l'alimentazione di macchine a idrogeno e sono nati addirittura corsi per una guida ecologica, ovvero per insegnare a guidare in modo da minimizzare lo spreco di energia e le emissioni nocive. La capitale norvegese ama molto le due ruote. Le piste ciclabili hanno ormai raggiunto la lunghezza di 95 chilometri e si lavora continuamente per estenderle.

La Carta della Terra

Oslo ha siglato l'Earth Charter contenente "Valori e principi per un futuro sostenibile". "Stiamo vivendo un momento critico per la Terra, un periodo in cui l'umanità deve fare i conti con il suo futuro - si legge nel documento -. Nell'era della globalizzazione, il futuro prospetta contemporaneamente grandi rischi e grandi promesse. Dobbiamo prendere coscienza che, sebbene viviamo immersi in culture diverse, siamo comunque un'unica famiglia con un destino comune". "Dobbiamo perciò restare uniti e lavorare assieme per approdare ad una società sostenibile - prosegue la Carta - fondata sul rispetto per la natura, i diritti umani universali, la giustizia economica e la cultura della pace. Per raggiungere questo obiettivo, è indispensabile che gli uomini si comportino in modo responsabile. La Terra è la nostra casa e il bene dell'umanità dipende dalla nostra capacità di tutelare la biosfera e l'ecosistema".

L'Earth Charter siglata da Oslo

Paola Gregorio
leggi l'articolo integrale
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Tratto da "Terra"
NAVIGANDO TRA LE IPOCRISIE di Massimo Serafini (Coordinatore Comitato Scientifico Terra)


C’è tanta ipocrisia nelle dichiarazioni d’amore per il mare di tanti amministratori e politici. Solo parole di circostanza, volte a tutelare il grande business di un modello turistico predatorio e stressante. Quanto stridono con la realtà i messaggi rassicuranti della ministra dell’ambiente sullo stato di salute dei nostri mari e quante falsità si celano nei dati sulla balneabilità.
Perché non spiegate a chi vi si tuffa che quelle acque sono balneabili solo perché il livello di sostanze inquinanti rientra in certi parametri e, nel caso non vi rientrassero, si procederebbe con una deroga per farle rientrare? In quelle acque, se solo lo si cercasse, si troverebbe di tutto: dai metalli pesanti ai pesticidi, fino forse a un po’ dei rifiuti napoletani scomparsi grazie al “miracolo” di Berlusconi.
Che i nostri mari non stiano bene, come si vuol far credere, lo conferma il monitoraggio di Goletta verde, la storica imbarcazione di Legambiente. Non dice nulla a questi prestigiatori e illusionisti che la quasi totalità dei campioni prelevati alla foce dei fiumi risultano particolarmente inquinati?
Dovrebbe insegnarvi che la salute di un mare dipende dagli usi e dalla gestione che si autorizza a fare della terra e dei fiumi che lì sfociano. Dovrebbe, soprattutto, fargli capire che non basta moltiplicare i depuratori, che pure vanno fatti, per fermare il degrado ma servono decisioni capaci di mettere in discussione gli attuali usi di terra e acque.
Come potrebbero, chiedo sommessamente, i nostri mari godere di una buona salute se si continua ad autorizzare cementificazioni, centrali a carbone, un’agricoltura avvelenata dall’abuso di sostanze chimiche e una zootecnia inquinante e crudele con gli animali? E ancora, come si può stare tranquilli sulla sorte della costa toscana e del suo meraviglioso mare se su di loro incombono una nuova autostrada, una serie infinita di porti e, addirittura, la possibilità di diventare uno dei siti dell’avventura nucleare in cui questo governo ha deciso di trascinarci?
Basta scorrere l’elenco dei blitz compiuti da Goletta verde nel corso della campagna per capire a quale aggressione siano sottoposti i nostri ecosistemi marini. No, l’amore per il mare è un’altra cosa, essenzialmente mettere in discussione i devastanti progetti con cui lo si sta aggredendo, giustificandoli magari con l’esigenza di far uscire il Paese dalla crisi economica.
Viva dunque la protesta con cui Goletta verde turba i sonni di tanti decisori. Essa parla di parchi, natura, minore (e migliore) consumo di suolo, risparmio energetico ed energie rinnovabili. Aiutiamola, dunque, a diventare ancora più forte.

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