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09 dicembre 2009

2009/12/10 Enel chiede a Greenpeace maxi risarcimento/Attivisti di Greenpeace si arrampicano sul Colosseo

Tratto da"Villaggio Globale
Originale richiesta

1,6 milioni di euro per le azioni di protesta alle centrali a carbone effettuate sin dal 2006

Greenpeace conferma le notizie di stampa anticipate questa mattina con un dettagliato articolo dal Financial TimesEnel seeks damages from Greenpeace», di Guy Dinmore) e con una breve notizia dal Sole 24 Ore. Enel, il più grande emettitore di CO2 in Italia, alla vigilia della Conferenza sul clima di Copenhagen, ha chiesto a Greenpeace 1,6 milioni di euro per le azioni di protesta alle centrali a carbone effettuate sin dal 2006.

«Se Enel pensa di intimidirci o mettere pressione perché abbassiamo il tono della nostra campagna su quella che è la principale questione ambientale globale, i cambiamenti del clima, si sbaglia di grosso - dichiara Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia -. Il carbone è la fonte energetica con le maggiori emissioni di CO2, sia in assoluto che in termini relativi, e i piani di Enel di espandere la produzione a carbone non faranno altro che accelerare i cambiamenti climatici. Invece di investire massicciamente in fonti rinnovabili, l'Enel è in Italia di gran lunga il primo produttore a carbone e solo il terzo nell'eolico (nel 2008, addirittura, si è classificato solo quinto)».

«Chiedere soldi a Greenpeace per aver protestato è come chiedere soldi al sindacato quando c'è uno sciopero - aggiunge Onufrio -. Abbiamo il diritto di protestare, a maggior ragione quando chiediamo misure per proteggere il pianeta, che è di tutti».

Gran parte della richiesta di risarcimento dell'Enel (80 per cento circa) è motivata da perdite di profitto dovute all'uso, al posto del carbone, di olio combustibile, che Enel sostiene di aver dovuto utilizzare durante le azioni condotte presso la centrale di Brindisi Cerano nel 2007 e nel 2009.

Il carbone è la principale causa del riscaldamento globale e quindi dei cambiamenti climatici: se non fermato in tempo, il riscaldamento del pianeta provocherà l'estinzione di massa di migliaia di specie animali e vegetali e la morte per fame di centinaia di milioni di persone in pochi decenni. «Se c'è qualcuno che deve pagare, in questa vicenda, è l'Enel, i cui piani di espansione del carbone ci porteranno ancora più vicini alla catastrofe», conclude Onufrio.

(Fonte Greenpeace)

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Tratto da Ansa.it

Attivisti di Greenpeace si arrampicano sul Colosseo
09 dicembre, 14:00

Gli attivisti di Greenpeace sono saliti sul piu' importante monumento storico di Roma, il Colosseo, per chiedere che a Copenhagen venga raggiunto un accordo storico.Gli attivisti sono otto climber. Tra loro ci sono due donne. Hanno aperto uno striscione di 300 metri quadrati con scritto Copenaghen: Accordo Storico Adesso, Make History Now!. Cinquanta volontari hanno composto con i loro corpi una scritta umana ai piedi del Colosseo, per chiedere impegni ambiziosi e vincolanti per la riduzione dei gas serra. 'I cambiamenti climatici e la pace nel mondo sono due facce della stessa medaglia' ha affermato Francesco Tedesco, responsabile Campagna Energia e Clima di Greenpeace. 'Se i leader del mondo non agiranno adesso -ha aggiunto- per ridurre i gas serra, il Pianeta andra' incontro a estinzioni di massa di specie animali e vegetali, migrazioni di massa e carestie, una bomba destabilizzante per la pace nel mondo. Il Presidente Obama e gli altri leader hanno adesso l'opportunita' di garantire a tutti noi un futuro sostenibile di pace, ed entrare cosi' nella storia'.
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TRATTO DA "IL PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE "

Dove vogliamo crescere?
(O meglio dove vogliamo farli crescere.......?)


A Copenaghen 15mila rappresentanti di 192 Paesi stanno cercando un accordo internazionale su come arrestare il riscaldamento del pianeta. "I cambiamenti climatici sono un prezzo che stiamo pagando per le politiche miopi", commenta Margaret Chan, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, sul Lancet sottolineando che occuparsi dei cambiamenti climatici non è solo un problema di trovare un accordo internazionale o di costi economici, ma è una scelta di come deve essere il mondo in cui viviamo.

Nessuna dubita che il clima del pianeta sta cambiando: le temperature sono in aumento, gli eventi atmosferici estremi sono più frequenti e si sta modificando la distribuzione spaziale e temporale delle piogge.
Anche i modelli di diffusione di alcune malattie infettive stanno cambiando. Tutto ciò sta determinando effetti negativi anche sulla salute di tutti. Anche dei bambini, ci ricorda Giorgio Tamburlini IRCCS "Burlo Garofolo" di Trieste sul Focus Medico e Bambino dedicato alla relazione ambiente e salute dei più piccoli.

Il degrado dell’ambiente naturale è alla base di un alterazione delle condizioni globali di salute, particolarmente evidente nell’età infantile. Dalla fine degli anni Novanta la valutazione del rischio per la salute dovuto all’inquinamento ambientale si è avvalsa di studi di coorti di popolazione che, monitorando i soggetti e i livelli di inquinanti nel tempo, hanno potuto correlare le variazioni delle concentrazioni degli inquinanti agli effetti sanitari.

Nei bambini è stata dimostrata la correlazione fra livelli di inquinamento atmosferico e riduzione del peso alla nascita, aumento della prevalenza di infezioni delle basse vie respiratorie, asma, tosse secca notturna, riduzione della funzionalità respiratoria e ancora, la correlazione fra concentrazione di sostanze neurotossiche assunte e danno neurologico. Infine molte sostanze chimiche attualmente presenti nell’ambiente hanno dei potenziali effetti di tossicità a lungo termine ancora sconosciuti.

Su Medico e Bambino, Giacomo Toffol dell'Associazione Culturale Pediatri (ACP) si interroga su quali siano le azioni possibili per affrontare l'emergenza dell'inquinamento ambientale. Allo scopo di aumentare l’attenzione individuale e collettiva dei pediatri e dei genitori su questo problema all’interno dell’Associazione – spiega Toffol – si è formato tre anni fa un gruppo di pediatri denominato Pediatri per un Mondo Possibile che si prefigge di raccogliere le informazioni scientifiche disponibili per fornire consigli pratici sui comportamenti corretti per limitare l’inquinamento e ridurre l’esposizione agli inquinanti, e per promuovere nelle comunità una pressione diretta dalle famiglie alle istituzioni, perché adottino politiche ambientali sostenibili.

Preoccuparsi dei cambiamenti climatici e fare qualcosa per arrestarli vuole dire scegliere come deve essere il mondo in cui far crescere i bambini di oggi, gli adulti di domani.
Fonte

Margaret Chan. Cutting carbon, improving health. The Lancet 2009; 374: 1870-2.
Giacomo Toffol. Inquinamento ambientale e salute del bambino: dalla presa d’atto alle azioni possibili. Medico e Bambino, dicembre 2009.
Giorgio Tamburlini. Ambiente e salute del bambino: una panoramica. Medico e Bambino, dicembre 2009.
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Racconto shock di un operaio di Tvn che denuncia presunte irregolarità della centrale Enel. Fatti contenuti in una lettera anonima consegnata ad Angelo Pierotti con preghiera di portarla in Procura. «Il cenerino spalato da un’altezza di 30 metri è la sostanza più cancerogena di tutto il ciclo e non dovrebbe vedere mai la luce del sole»
Tratto da Nocoke.org

martedì 8 dicembre 2009

GRAVISSIMO: polveri cancerogene dai nastri della centrale a carbone enel TVN.

No, non godiamo affatto nel dire "ve lo avevamo detto". Ma questa è oggi la realtà.

Da Civonline.it
Tvn. Un operaio intento a liberare il nastro trasportatore del carbone che si è inceppato. Pala alla mano, l’uomo, senza alcun tipo di protezione, scaraventa di sotto da 30 metri d’altezza quantità ingenti di materiale. Sono le immagini contenute in un cd che insieme ad una lettera è stato recapitato da un anonimo operaio di una ditta civitavecchiese nella cassetta della posta del ‘‘solito’’ Angelo Pierotti. Le riprese, effettuate probabilmente con un telefonino, mostrano chiaramente ciò che accade.

«Ho trovato la busta mercoledì 25 novembre – riferisce l’esponente dei Riformisti di sinistra – ma come espressamente richiesto dall’anonimo lavoratore che ha scritto la lettera, ho aspettato dieci giorni. Ora è necessario che la città venga informata di quello che sta realmente accadendo». Nella lettera che accompagna il video, il misterioso operaio chiede a Pierotti di portare il materiale direttamente in Procura, senza diffonderlo a mezzo stampa perché, testuali parole, «se venisse fuori questa cosa in centrale pulirebbero tutto e tutto finirebbe così». Poi l’operaio aggiunge ironicamente: «Spedire comunicazioni in questo modo va di moda». L’uomo spiega le motivazioni che lo hanno spinto ad effettuare le riprese oltre a fornire a Pierotti una dettagliata descrizione di ciò che accadrebbe nel cantiere e nell’impianto. «Quel signore che si vede è un collega della ditta Magaldi – prosegue – impegnato a spalare a mano il cenerino, ovvero il carbone bruciato che non dovrebbe in teoria (e come previsto dal progetto) mai vedere la luce del giorno ed essere respirato, perché è la sostanza più cancerogena di tutto il ciclo. Dovrebbe viaggiare sui nastri ed arrivare fino al molo, che però non è stato ancora completato». Un racconto inquietante fatto con dovizia di particolari, perché chi scrive è probabile che compia quotidianamente le operazioni accanto alle caldaie nei pressi della ciminiera. L’operaio racconta che il carbone combusto uscirebbe in maniera anomala e pericolosa dai nastri e dalle tramogge. «Se venisse fatto un controllo - si legge nella lettera – l’impianto verrebbe chiuso. Il cenerino dal cielo caldaia cade di sotto, sollevando un gran polverone. A terra c’è una ditta che con gli “aspirapolveri” cerca di raccogliere il materiale». Chi scrive la lettera ha fretta di porre fine alla grave situazione che si starebbe verificando a Tvn, e sembrerebbe molto attento anche ai recenti fatti di cronaca che hanno interessato l’impianto. «Le dico, signor Pierotti – dichiara l’operaio – che quella storia dell’immondizia di qualche giorno fa è vera. Nell’area dove sorgevano i vecchi serbatoi, sottoterra c’è una discarica. Sono i rifiuti seppelliti durante la costruzione del nuovo gruppo». Pierotti si pone degli interrogativi: «Chi avrebbe dovuto controllare, cosa ha fatto fino ad oggi?».
Per sapere se quanto scritto nella lettera corrisponde al vero occorreranno solo pochi giorni: pare infatti che i carabinieri abbiano già disposto ed effettuato i primi controlli, sui quali vige il massimo riserbo.

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